Comunemente chiamato con l’appellativo di “albero della neve”, il chionanto della Virginia (Chionanthus virginicus) è un bellissimo arbusto ornamentale. Originario dell’America del Nord, con una diffusione particolare in Virginia, l’albero appartiene alla famiglia delle Oleaceae.
Nei prossimi paragrafi scopriremo insieme le sue principali caratteristiche e i piccoli accorgimenti che è necessario mettere in atto per poter coltivare il chionanto in modo corretto, così da riuscire a godere della sua bellezza anche nelle nostre abitazioni.
Caratteristiche del chionanto della Virginia
La pianta di chionanto si contraddistingue per un robusto e profondo apparato radicale. La’arbusto può raggiungere una altezza media di quattro metri circa ed è costituito da un tronco corto ed eretto ricoperto da una corteccia liscia di colore grigio chiaro. Il colore della corteccia varia tuttavia negli esemplari giovani dove risulta marrone chiaro, oltre a sfaldarsi in lamine molto sottili.
Le foglie del chionanto della Virginia sono di forma ellittica e durante il periodo autunnale, prima di cadere, assumono un suggestivo colore giallo intenso.
I frutti prodotti da questa pianta di origine americana presentano una caratteristica forma ovoidale di colore variabile dal blu scuro al viola, con lunghezza compresa tra gli 1,5 e i 2 centimetri. Essi contengono un singolo seme e di rado due o tre. I semi maturano tra la fine dell’estate e la metà della stagione autunnale.
Una caratteristica particolare di questo tipo di arbusto è la sua notevole resistenza all’inquinamento ambientale. Per questo motivo, il chionanto della Virginia può essere coltivato nei parchi pubblici o lungo le rive dei fiumi e dei laghetti artificiali di città.
Come coltivare il chionanto
Quali sono le principali accortezze da seguire per coltivare una pianta come il chionanto della Virginia? Vediamo le più importanti.
Esposizione ideale
Il chionanto della Virginia è un albero che predilige essere messo a dimora in luoghi soleggiati e luminosi per molte ore al giorno. Questa accortezza garantisce una fioritura copiosa. La pianta tollera inoltre il freddo, sebbene il gelo possa causarle delle problematiche.
Terreno più adatto per la messa a dimora della pianta
Tra i tipi di arbusti, il chionanto è una pianta che riesce a crescere forte e rigogliosa a prescindere dalla tipologia di terreno in cui viene messa a dimora. L’arbusto preferisce comunque essere collocato in terreni freschi, ricchi di sostanza organica e acidi. È inoltre importante che il terreno ospitante risulti ben drenato. Ciò evita che si verifichi un fenomeno di marciume radicale.
Come annaffiare il chionanto della Virginia
Generalmente, il chionanto della Virginia si dimostra una pianta capace di accontentarsi dell’acqua piovana. Tuttavia, nei periodi di lunga siccità, soprattutto in corrispondenza con la fase di ripresa vegetativa e di fioritura estiva, la pianta gradisce essere innaffiata con una certa regolarità.
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Concimazione della pianta
Rispetto alla concimazione, il chionanto della Virginia necessita di concime granulare a lento rilascio ricco in azoto, potassio e fosforo. L’intervento di concimazione va effettuato durante i mesi estivi. Il prodotto utilizzato deve preferibilmente contenere anche una buona percentuale di microelementi che risultano utili al corretto sviluppo delle parti vegetative della pianta.
Potatura del chionanto
Nel ventaglio delle diverse tipologie di arbusto, il chionanto della Virginia si contraddistingue per la peculiarità di essere una pianta con una crescita molto lenta. Nel consegue che l’albero non deve essere sottoposto a interventi di potatura regolari. Ciò si deve anche al fatto che i fiori sono prodotti dalle gemme laterali, ubicate in cima ai rami risalenti all’anno precedente.
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Come avviene la moltiplicazione del chionanto
La moltiplicazione di questa varietà di arbusti nei propri habitat originari avviene per seme. I semi dell’albero della neve sono dotati di doppia dormienza. Per poter germinare necessitano di due stratificazioni al freddo, che vanno alternate a un periodo di caldo.
L’albero può anche essere propagato per via agamica attraverso talea o per margotta. In entrambi i casi, la radicazione del nuovo esemplare richiede almeno due anni.
Un altro metodo di propagazione molto praticato dai coltivatori è l’innesto di rami sul frassino, trattandosi di un albero appartenente alla medesima famiglia.
La pianta di chionanto della Virginia nata da seme, da talea o da margotta può essere messa a dimora solo dopo il terzo anno di vita. Questa accortezza è valida in special modo nelle regioni più settentrionali, contraddistinte da inverni con temperature più basse.
Parassiti e malattie del chionanto
Il chionanto della Virginia è un albero rustico molto resistente. Di raro risulta soggetto all’insorgenza di malattie o all’attacco di parassiti comuni delle piante, come la cocciniglia e gli afidi. Nella stagione tardo-primaverile, tuttavia, questo esemplare di arbusto è suscettibile all’attacco della forbicina, un insetto onnivoro ma prevalentemente fitofago, facente parte dell’ordine dei Dermatteri. L’insetto tende a erodere in maniera pesante le foglie dell’albero della neve.
Proprietà curative del chionanto
Come accade con molte altre piante che popolano i nostri habitat naturali anche il chionanto della Virginia possiede delle proprietà curative.
I benefici di questo esemplare di arbusto per la salute del nostro organismo vengono riconosciute fin da tempi remoti. Gli Indiani ad esempio ne utilizzavano le parti commestibili, più esattamente le radici, per preparare infusi e tisane decongestionanti del cavo orale, per il trattamento di problematiche quali gengiviti e afte ma anche per la cura di malattie epatiche e renali.
Le radici essiccate e la corteccia della pianta venivano inoltre erano utilizzate per contrastare con efficacia le infiammazioni della pelle.
Il chionanto della Virginia viene inoltre usato dai tempi remoti come diuretico e febbrifugo. Accanto agli utilizzi correlati al benessere e alla salute, la pianta può anche essere adibita a finalità di tipo alimentare. I frutti del chionanto della Virginia possono essere infatti conservati in salamoia, proprio come si fa abitualmente con le olive.