La chimica sostenibile di Henkel
La multinazionale Henkel – proprietaria di marchi noti come Dixan, Testanera e Loctite − ha messo alla base della propria strategia la Vision 2050 del Consiglio mondiale delle imprese per lo Sviluppo Sostenibile (WBCSD) che recita: “Nel 2050, 9 miliardi di persone vivranno bene ed entro i limiti delle risorse del pianeta”. Ciò in risposta alla previsione secondo la quale entro il 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i 9 miliardi di persone.
Per Henkel questo significa contribuire alla qualità della vita delle persone sul pianeta con un minore uso di risorse e riducendo le emissioni. Un impegno che la multinazionale della chimica dichiara di aver già sottoscritto: “Entro il 2015 i consumi energetici, i consumi idrici e la generazione di rifiuti per unità di produzione dovranno essere ridotti del 15% rispetto ai dati del 2010”, afferma Cecilia de’ Guarinoni, Corporate Communication Manager di Henkel Italia.
Henkel ha partecipato attivamente al recente Salone della Responsabilità Sociale d’Impresa – Dal Dire al Fare alla Bocconi di Milano, la più importante manifestazione italiana in tema di CSR, dove ha ribadito per bocca della dottoressa de’ Guarinoni che: “Vogliamo creare più valore per i clienti e i consumatori, per la comunità in cui operiamo e per la nostra impresa, e al tempo stesso ridurre la nostra impronta ecologica”.
Le innovazioni di Henkel sono utilizzate quotidianamente in milioni di famiglie, perciò possono contribuire in modo significativo alla elaborazione degli stili di vita futuri. Il detersivo per lavastoviglie Prill 10 garantisce igiene e pulizia a soli 40°C consentendo un risparmio energetico fino al 20% rispetto a programmi analoghi, che richiedono temperature di 50-55 gradi. “Oltre due terzi degli ingredienti presenti nelle formule dei nostri saponi, shampoo e gel doccia sono a base di materie prime rinnovabili e contengono circa l’80% di sostanze immediatamente biodegradabili. La colla stick, a marchio Pritt, è formulata con il 90% di materie prime provenienti da fonti rinnovabili”, sottolinea Cecilia de’ Guarinoni.
Pubblicato da Michele Ciceri il 8 Giugno 2012