La Cherimoya è un frutto tropicale non troppo conosciuto in Italia e non facile da trovare sul mercato ma ha un sapore molto particolare e anche diversi benefici per la salute quindi vale la pena di cercarlo oppure di scoprire come coltivare la pianta che lo produce facendo molta attenzione a maneggiare i semi.
Cherimoya: albero
Questo frutto cresce su una pianta che ha il nome scientifico Annona cherimola ed è molto simile alla graviola, originaria del continente americano. Quella della cherimoya è una pianta che ha un aspetto arbustivo e non ha delle dimensioni enormi, raggiunge al massimo un’altezza di 7 metri. Presenta una chioma formata da foglie dalla forma lanceolata, lunghe circa 7-15 cm e larghe 6-10 cm e che spuntano in modo alterno. Questa pianta produce anche dei fiori che sono formati da sei petali e hanno un colore giallo che tende verso il marrone ma che può presentare anche delle macchioline viola alla base. Si tratta di fiori piccoli, con un diametro massimo di 3 cm.
Cherimoya: frutto
Dopo i fiori come tutti sanno arrivano i frutti e quello della cherimoya ha una forma ovale, non ha delle grandi dimensioni, possiamo immaginarlo lungo dai 10 ai 20 centimetri e largo dai 7 ai 10 massimo. Avete presente un pompelmo o una grossa arancia? Più o meno così. Ma la buccia e la polpa non hanno nulla a che vedere con questi agrumi perché la prima è liscia e con qualche tubercolo ogni tanto e la seconda è bianca e addirittura cremosa. All’interno del frutto possiamo trovare anche i semi, sono marroni e sono solitamente molto numerosi ma fortunatamente facili da eliminare prima di assaggiare il gusto di questo frutto tropicale. Alcuni dicono che assomiglia alla banana, altri all’ananas o alla papaya, addirittura c’è chi ci vede delle analogie con la fragola e la pesca. Non resta che provarlo.
Cherimoya: proprietà
Ricco di vitamina C, il frutto della Cherimoya è piuttosto interessante per le sue proprietà e per gli effetti che ha sulla nostra salute. Appartiene al VII gruppo degli alimenti ed è molto ricco di zuccheri e allo stesso tempo acquoso come mele, pere, pesche, albicocche, ananas. Non va assolutamente paragonato al cocco, all’avocado oppure alla frutta secca come le mandorle o i pistacchi perché non è altrettanto ricco di lipidi e vitamine liposolubili.
Nella cherimoya troviamo fibre in abbondanza e anche sali minerali come ad esempio il preziosissimo potassio. Per quanto riguarda le vitamine, quella prevalente è la C anche se il suo apporto non è paragonabile con quello degli agrumi.
Dal punto di vista calorico e dietetico, dobbiamo considerare questo frutto come quelli più dolci, ad esempio l’uva, perché è piuttosto zuccheroso ed energetico e una porzione non deve superare i 150-300 grammi al giorno.
Osservando le proprietà di questo frutto tropicale possiamo notare anche i suoi effetti fitoterapici legati soprattutto alla presenza di annonacina (acetogenina). Si tratta di un polifenolo che presenta un forte effetto antiossidante e antitumorale; tuttavia. C’è anche un potenziale effetto neurotossico (ad alte concentrazioni) di cui tenere conto perché questa molecola è sospettata di essere alla base di alcune forme parkinsoniane atipiche osservate in Guadalupa.
Non risultano particolari controindicazioni associate alla polpa di cherimoya, ma attenzione ai semi che al contrario possono essere molto pericolosi. Non sono affatto commestibili ma non solo: se li schiacciate possono farvi rischiare l’avvelenamento e portare alla morte se le dosi sono elevate. Questo è cosa nota soprattutto nei luoghi dove si coltiva solitamente la pianta di cherimoya e i semi frammentati vengono addirittura usati come insetticida.
Cherimoya: come si mangia
Facendo la massima attenzione a non schiacciare i semi e ad eliminarli tutti, possiamo mangiare questo frutto aprendolo a metà per arrivare alla gustosa polpa. Il gusto è molto dolce e possiamo assaporarlo a cucchiaiate. A tavola possiamo presentarlo da solo oppure all’interno di una macedonia dal gusto tropicale ma si può andare anche oltre preparando frullati e granite.
Cherimoya: coltivazione
Soprattutto in America del Sud, soprattutto in Ecuador, possiamo trovare questa pianta che predilige le zone con temperature medie annuali comprese tra 18 e 20 °C, con minime comprese tra 10 e 12 °C massime tra 26,5 e 30 °C. Spesso si trova la cirimoia selvatica in zone molto piovose e con tassi di umidità alti, compresi tra 75% e 85%. In Europa?
E’ davvero difficile trovare questa pianta e anche il frutto che a prezzi modici è disponibile solo in Spagna, perché arriva direttamente dalle coltivazioni della valle di Almuñécar, a Sud della Sierra Nevada.
In Italia non si coltiva questa pianta se non in alcune zone molto limitate e situate al Sud, ad esempio in Sicilia o in provincia di Reggio Calabria, nella zona costiera che va da Bagnara Calabra a Roccella Jonica.
Dove comprare la cherimoya
Anche il frutto della cherimoya, oltre alla pianta, non è facile da trovare nel nostro Paese e si finisce per scovarlo solo in qualche ampio mercato ortofrutticolo oppure in negozi specializzati nelle grandi città. Solitamente sono frutti che arrivano dalla Spagna dove cresce nelle colline vicino al mare e ha dei prezzi non sempre molto abbordabili.
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