Che fine fanno i piccoli elettrodomestici?
Solo il 18% dei piccoli elettrodomestici e dell’elettronica di consumo, una volta che decidiamo di disfarcene, segue il corretto percorso di raccolta e smaltimento. Ciò significa che il restante 82% dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) del gruppo 4 (pc, telefonini, hi-fi…) finisce in discarica tra la spazzatura indifferenziata.
In questo modo ci priviamo di materie prime che potrebbero essere recuperate, soprattutto metalli comuni e plastica di cui sono ricchi gli elettrodomestici di piccola taglia; anche metalli pregiati e terre rare nel caso dei telefonini. In pratica inquiniamo, riempiamo discariche e spesso liberiamo anche sostanze pericolose.
Nel 2012 in Italia ne sono state raccolte quasi 39mila tonnellate di RAEE gruppo 4 contro le circa 200mila tonnellate di piccoli elettrodomestici immesse sul mercato. Che fine fanno i phon, le radio o i cellulari che hanno smesso di funzionare? Forse ce li siamo tenuti in qualche remoto cassetto di casa, per poi gettarli quando danno fastidio.
“Due i possibili comportamenti virtuosi per i cittadini – ricorda Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio che si occupa della gestione dei RAEE –: portare il vecchio elettrodomestico alla piazzola ecologica del proprio comune di residenza, oppure lasciarlo in negozio quando si va a comprare l’apparecchio nuovo sostitutivo”.
Ricordiamoci sempre che, secondo il decreto “Uno contro Uno”, il punto vendita è obbligato a ritirare la vecchia apparecchiatura gratis al momento dell’acquisto di una nuova di equivalente funzionalità. Questo significa per esempio: consegno un vecchio lettore VHS e compro un lettore DVD.
Un rifiuto RAEE R4 è riciclabile al 97%; si tratta infatti di rifiuti composti prevalentemente da ferro e plastica, materiali che possono essere indirizzati verso un percorso di recupero per ottenere materie prime seconde riutilizzabili nei processi produttivi.
Per dare impulso alla raccolta di RAEE R4, Ecolight insieme alla multiutility Hera e al consorzio spagnolo Ecolum inizierà una sperimentazione in Emilia Romagna. Sulla base di quanto prevede il progetto Identis WEEE (Identification DEterminatioN Traceability Integrated System for Weee), iniziativa finanziata all’interno del programma europeo Life+, saranno realizzati quattro prototipi, interamente autonomi e in grado di tracciare il rifiuto raccolto.
La sperimentazione inizierà a primavera 2013 e cercherà di intercettare questi rifiuti attraverso cassonetti intelligenti posti sulle strade, nelle piazze e nei centri commerciali. I dettagli della sperimentazione sono in fase di definizione. Vi terremo aggiornati.
Pubblicato da Michele Ciceri il 11 Febbraio 2013