Che aria si respira a Cremona?
Sembra che i residenti cremonesi, in particolare bambini e anziani, debbano evitare attività all’aperto per non esporsi alle polveri sottili, soprattutto nelle giornate ad alto inquinamento. E’ possibile che l’amministrazione comunale abbia lanciato un appello del genere? Purtroppo la situazione è negativa e invece di puntare a una risoluzione si attua una strategia di contenimento.
Nel 2012, su 365 giorni, le centraline che rilevano l’aria in diverse zone del cremonese, hanno registrato 104 giorni oltre il limite dei 50 migrogrammi al metro cubo di polveri sottili nell’aria. E’ l’Unione europea a sancire un limite, per legge, infatti, si ammettono solo 35 sforamenti all’anno. La situazione per Cremona non è migliorata con l’inizio del 2013, tanto che, nei primi 14 giorni di gennaio, gli sforamenti dei livelli delle polveri sottili sono stati 13. Di certo, i botti di capodanno, non hanno aiutato la situazione!
In altre parole, solo il quattro gennaio 2013, a Cremona, non si è superato il limite di 50 microgrammi per metro cubo. La denuncia arriva forte da Luci, laboratorio Urbano di Civica Iniziativa che riporta con perizia i dati raccolti il 4 gennaio, quando non è stata superata la soglia limite delle polveri sottili: le centraline segnalavano il valore di 49 microgrammi al metro cubo (media generale), in quanto due rilevatori su quattro superavano i 50 microgrammi al metro cubo, in dettaglio, 50 microgrammi in via Fatebenefratelli e 42 in via Gerre Borghi che compensavano i valori fuori limite delle altre due centraline, 51 microgrammi al metro cubo per piazza Cadorna e 52 microgrammi per metro cubo a Spinadesco.
Per tenere sotto controllo i livelli delle polvere sottili, in Italia, molte città hanno dato vita alle cosiddette ZTL (zone a traffico limitate) e hanno incrementato le attività di sorveglianza atte a tutelare l’ambiente. La Pianura Padana è probabilmente l’aria più critica d’Italia (a questo link tutti i dati): «In alcune città lo smog ha tolto ai cittadini fino a due mesi di aria respirabile rispetto al 2010, come è successo a Cremona e Verona, casualmente due città dell’area della Pianura Padana, che si conferma ancora una volta l’area più critica, un’area dove solo sei città si salvano dalle polveri fini.»
Non bastano solo ZTL e controlli più severe sulle industrie cittadine, bisogna curare anche l’arredo urbano: è stato dimostrato che le piante rampicanti riescono ad abbassare sensibilmente i livelli di polveri sottili e le concentrazioni di biossido di azoto (a questo link è disponibile la ricerca).
Foto | LUCI. Cremona, manifestazione pro ZTL.
Pubblicato da Anna De Simone il 16 Gennaio 2013