Cesto di vimini: come riciclarlo e come rivestirlo
Da anni, decenni, secoli, il cesto di vimini è un oggetto che fa parte della nostra quotidianità tanto che spesso nemmeno ci accorgiamo che lo abbiamo tra le mani o in casa. In Italia come in altri paesi affini, è un manufatto deliziosamente artigianale e di tradizione locale. Per creare uno di questi cesti è necessario avere la materia prima, il vimini, che viene ricavato dalla pianta chiamata “Salix viminalis”. Si presenta come un albero di piccole dimensioni, lo si trova in prossimità dei corsi d’acqua e se ne raccolgono i rami lasciandoli seccare e poi intrecciandoli con metodi diversi a seconda del cesto di vimini che si desidera ottenere. In genere si parte sempre da un raggio centrale e via via si creano vari disegni.
Col tempo, e l’uso, i cesti più che rompersi si sporcano, ma basta una passata di acqua e sapone di Marsiglia, fredda o tiepida, per farli tornare come nuovi. Attenzione a non lasciarli asciugare al sole in strane posizioni perché il vimine bagnato tende a cambiare forma.
Cesto di vimini: come rivestirlo
Per coprire segni di usura o per migliorarne l’estetica, possiamo rivestire un cesto di vimini con della stoffa, può essere anche per un motivo igienico, se vogliamo ad esempio riporvi della frutta o altri alimenti come della biancheria pulita.
Scegliamo dei tessuti di nostro gusto, e se lo amiamo, anche del pizzo o dei nastri per i bordi del rivestimento, e iniziamo a darci da fare. Dopo aver pulito il cesto di vimini è necessari prendere le sue misure con un comodo metro da sarta, prima quelle della base interna e poi quelle dei quattro lati, sempre tenendo conto che poi dovremo fare l’orlo.
Sul vimini stendiamo della vernice protettiva e lasciamolo asciugare in un punto ben arieggiato mentre selezioniamo le stoffe per il rivestimento controllando che siano abbastanza grandi e resistenti, stendiamole sul piano di lavoro eliminando eventuali pieghe con le mani. Una volta ritagliare le parti di stoffa con le misure corrette, possiamo cucirle con la macchina da cucire, sul rovescio della trama, aggiungendo anche il pizzo o il bordo scelto. Girata la stoffa dal suo lato dritto, non resta che posizionarla sul cesto di vimini e il lavoro è finito.
Cesto di vimini: come riciclarlo
Con o senza rivestimento interno un cesto di vimini è molto utile in casa come in giardino, non buttiamolo, quindi, se ci arriva per regalo a Natale pieno di prodotti alimentari tipici o se ne troviamo uno in cantina. E’ un oggetto riutilizzabile in mille modi, vediamone assieme qualcuno.
In casa può diventare un portafrutta o un portariviste, foderato e sistemato rispettivamente in cucina o accanto al divano. A seconda delle dimensioni, un cesto di vimini può essere un portaoggetti, un porta giocattoli nella stanza dei bimbi o, in bagno, un ottimo contenitore per la biancheria da lavare. Se è un cestino, di vimini, meglio usarlo per riporvi i trucchi e le creme in modo da non seminarli sul piano del lavabo.
In giardino come anche su un terrazzo, oltre che in casa, i cesti di vimini, se privi di manici e molto bassi, sono un’accogliente cuccia sia per cani che per gatti, ovviamente se rivestiti e imbottiti con una coperta o un cuscino. Se non abbiamo amici a 4 zampe, possiamo usarli come portavaso di qualche bella pianta che sul terrazzo come in giardino, desideriamo mettere in risalto.
Cesto di vimini: lampadario
Esistono anche dei lampadari in vimini e non sono affatto grezzi, anzi, hanno una estetica raffinata e allegra come questo paralume in vendita su Amazon ad una decina di euro, moderno e disponibile in vari colori, sferico, di diametro 400mm, tutto in vimini e capace di emanare una luce molto soft e calda.
Cesto di vimini: Milano
Si trovano ancora, anche nelle grandi città, delle realtà che realizzano cesti di vimini di tradizione come “Arte & Paglia” attiva dal 1950 e specializzata in oggetti di artigianato in vimini, giunco, bambù, paglia e midollino. La sua sede è in via Donizetti, 3.
Cesto di vimini: Roma
A Roma una realtà storica è la Cesteria Marco Blasetti, nata nel 1968 e ancora molto attiva. Produce mobili, oggetti d’arredo e cesti in vimini, giunco e bambù oltre a fornire servizi come quelli di impagliatura delle sedie, la sua sede è in Via Prenestina 357, a pochi passi dalla famosissima Villa Gordiani.
Cesto di vimini in Cile
In Cile sia la coltivazione della pianta da cui si ricava il vimini sia la sua lavorazione hanno una lunga tradizione e i cesti di vimini hanno una grande popolarità e diffusione, soprattutto nella zona attorno alla città di Chimbarongo che ha avuto il suo picco di produzione nella metà del XX secolo.
Purtroppo oggi è una attività “a rischio di estinzione” perché le coltivazioni sono sostituite da altre più redditizie, non tutti sanno ancora come lavorare il vimini raccolto e non ci sono molte vie di commercializzazione. Eppure i prodotti derivanti dal vimini, che siano cesti o altri oggetti anche di uso quotidiano, sono sempre molto apprezzati e richiesti. Molto probabilmente ne abbiamo molti in casa ma non arrivano dal Cile in cui se ne fabbricano sempre meno.
Cesto di vimini: lavorazione
Tagliato e scortecciato, il vimini va raccolto in inverno e via via lasciato a macerare assume una colorazione bruna e poi sempre più chiara fino alla tonalità che tutti gli associamo. Per far diventare i rami flessibili vanno messi a bagno per 3-4 ore, per poi essere pronti per gli intrecci che presuppongono una grande manualità e tanta pazienza. Anche la precisione non guasta se si desidera un cesto di vimini elegante.
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Pubblicato da Marta Abbà il 24 Maggio 2018