Cephalanthus: caratteristiche e coltivazione
Il cephalanthus è un arbusto originario dell’America settentrionale a foglie caduche. La pianta, di cui la varietà più comune è rappresentata dal cephalanthus occidentalis, è comunque diffusa anche in altri territori come l’Asia e l’Africa.
Nei prossimi paragrafi scopriremo insieme le sue principali caratteristiche e i piccoli accorgimenti che è importante seguire per poter coltivare il cephalanthus in modo corretto, così da poter godere della sua bellezza anche nelle nostre case.
Caratteristiche del cephalanthus
La pianta di cephalanthus si contraddistingue per un portamento eretto. In genere l’arbusto sviluppa diversi fusti, che sono ramificati in maniera abbastanza disordinata e possono crescere fino a raggiungere due o tre metri di altezza. I fusti presentano la corteccia marrone.
Le foglie della pianta sono invece di colore verde scuro, lucide, con margine seghettato. Per tutta la stagione estiva il cephalanthus produce una moltitudine di piccoli fiori di colore bianco o crema, che sono riuniti in infiorescenze sferiche.
Una caratteristica interessante dei fiori di cephalanthus si trova nel loro profumo che ricorda quello del miele. Per la forma dei fiori e per il loro profumo la pianta è conosciuta in tutto il mondo con il nome di “honeyball” che vuol dire letteralmente “palla di miele”. Per analogo motivo, l’arbusto tende ad attirare con una certa facilità api, farfalle e colibrì durante il periodo della fioritura.
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Come coltivare il cephalanthus
Quali sono le principali accortezze da seguire per poter coltivare un arbusto come il cephalanthus? Scopriamo alcune tra le misure più utili per garantire una crescita adeguata a questa pianta americana.
Esposizione ideale
Il cephalanthus è un tipo di arbusto che predilige essere collocato in luoghi luminosi, soleggiati o semi-ombreggiati. Per un corretto sviluppo, risulta importante che la messa a dimora della pianta avvenga in un ambiente in cui possa ricevere alcune ore di sole diretto.
Il cephalanthus non teme inoltre le basse temperature. Tuttavia, quando la pianta è ospitata in aree con clima particolarmente rigido, per una maggiore sicurezza, conviene coprire l’area intorno al fusto con foglie secche, con materiale pacciamante o con un telo protettivo, così da garantire un maggiore riparo nel caso in cui il termometro scenda a temperature veramente basse.
Terreno più adatto per la messa a dimora dell’arbusto
Una pianta come il cephalanthus va preferibilmente messa a dimora in un buon terreno, ben lavorato e arricchito con concime granulare a lenta cessione o con stallatico.
Come annaffiare il cephalanthus
Il cephalanthus è un arbusto particolarmente esigente di acqua. La pianta deve essere annaffiata regolarmente ogni qualvolta il terreno risulti del tutto asciutto da svariati giorni. Nel suo habitat naturale, infatti, un arbusto come il cephalanthus si sviluppa in genere in prossimità delle paludi o delle marcite. L’ideale è quindi collocare la pianta in giardini d’acqua o in prossimità di piccoli stagni o, in cui l’acqua risulti tuttavia poco movimentata. In assenza di contesti del genere, l’arbusto deve essere annaffiato con una certa frequenza, in particolar modo nei periodi caratterizzati da temperature molto elevate o contraddistinti da forte siccità.
Nel caso in cui la messa a dimora della pianta avvenga in vaso, gli interventi di innaffiatura devono essere ancora più abituali in modo tale da assicurare la corretta quantità di umidità di cui l’arbusto necessita.
Concimazione della pianta
La concimazione del cephalanthus va effettuata dalla primavera all’estate, somministrando alla base dell’arbusto un prodotto con elevati contenuti di fosforo e di azoto. L’intervento deve essere realizzato con cadenza mensile nel caso in cui si tratti di un concime per piante di tipo liquido.
Nell’ipotesi in cui si utilizzi un concime granulare a lento rilascio, l’operazione deve essere invece effettuata ogni due o tre mesi. La concimazione del cephalanthus prosegue poi nella stagione autunnale con un prodotto con basse percentuali di azoto.
Potatura del cephalanthus
Il cephalanthus è un tipo di arbusto che cresce abbastanza lentamente. La crescita media annuale è di massimo venti centimetri. La potatura non è quindi necessaria ogni anno. Un intervento è consigliabile in particolar modo nei casi in cui si desideri una ramificazione più densa o la disponibilità di fiori diminuisca sensibilmente.
Come avviene la moltiplicazione del cephalanthus
La moltiplicazione di questa varietà di arbusti può avvenire in due distinte modalità:
- per seme;
- per talea.
Il primo tipo di moltiplicazione deve essere realizzata durante la stagione primaverile. L’intervento è piuttosto semplice. Le nuove piante possono essere poi messe a dimora non appena raggiungono i venti-trenta centimetri di altezza.
A inizio primavera si può eventualmente procedere anche con delle talee semi-legnose. Nella stagione autunnale, per la moltiplicazione del cephalanthus è invece possibile praticare delle talee legnose.
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Parassiti e malattie della cephalanthus
Le problematiche principali di un arbusto come il ceanothus sono essenzialmente due:
- la clorosi;
- l’attacco di afidi.
La clorosi è una problematica causata dalla carenza di ferro, minerale che entra nella composizione chimica della molecola di clorofilla. Essa è distinguibile dal fatto che ci si trova all’improvviso con foglie gialle e scolorite, come se fossero state sottoposte a contatto con candeggina. Questo tipo di problematica viene in genere risolto somministrando alla pianta del ferro chelato.
Pur trattandosi di un arbusto dotato di una certa resistenza, il cephalanthus è inoltre soggetto all’attacco degli afidi. I parassiti sono visibili a occhio nudo e possono essere rimossi manualmente. Si può eventualmente intervenire anche con specifici prodotti antiparassitari possibilmente di tipo biologico. Per rimuovere gli afidi si procede, passando un panno umido sulle aree della pianta interessate dalla loro presenza. Tutti i trattamenti devono essere effettuati prima della fioritura, a meno che non si pensi di ricorrere a metodi naturali.
Pubblicato da Evelyn Baleani il 21 Giugno 2021