Centrifugato di carote, prioprietà

centrifugato di carote

Il centrifugato di carote è una riserva inestimabile di vitamine, si caratterizza per il suo sapore dolciastro e con l’aggiunta di succo di limone e d’arancia dà vita alla classica bevanda ACE: il nome deriva proprio dalla grande quantità di vitamine del gruppo A, C ed E contenuta nel drink.

Centrifugato di carote Proprietà 
Le carote sono alimenti poco calorici e quasi privi di grassi. Sono ricchi di sostanze utili al nostro organismo quali fibre, alfacarotene e betacarotene. Nella carota sono presenti altri componenti importanti come sali minerali (potassio, ferro, calcio, fosforo, sodio, rame e magnesio), vitamine (C, D, E, B2 e B6) e glucidi come il levulosio e il destrosio.

Il centrifugato è il modo migliore per aumentare la biodisponibilità dei micronutrienti contenuti nelle carote. Le proprietà benefiche del centrifugato di carote vanno dalla semplice idratazione alla purificazione. Le carote riuscirebbero a svolgere azione diuretica, carminativa (aiuta la digestione), epatica (andrebbe a “disintossicare” l’organismo), riparatrice e antiossidante.

Perché il centrifugato di carote è la strada migliore per assumere i nutrienti contenuti in questo vegetale? Per aumentare la biodisponibilità dei micronutrienti, alcuni alimenti andrebbero consumati cotti.

Le cellule vegetali, a differenza di quelle animali, sono avvolte da una parete rigida formata principalmente da cellulosa, un materiale che l’organismo umano non riesce a metabolizzare. Nel nostro sistema gastro-intestinale manca la cellulasi, l’enzima addetto alla degradazione della parete delle cellule vegetali, quindi, molto spesso, la parete deve essere “degradata” meccanicamente (con l’impiego di una centrifuga o di un frullatore), chimicamente o semplicemente, mediante la cottura. Solo in questo modo l’organismo umano potrà accedere a vitamine e altri preziosi nutrienti.

Centrifugato di carota e biodisponibilità dei nutrienti
Tutti sappiamo che mangiare carote fa bene alla pelle e alla vista. Le carote ci fanno “abbronzare” di più e meglio, sì, ma solo se mangiate cotte: il beta carotene contenuto nelle carote è abbondante, ma quando le carote sono ingerite crude solo il 3% del beta carotene si rende disponibile.

La percentuale sale al 29% se le carote vengono ingerite cotte. In più, l’assorbimento di beta-carotene dipende anche da altri fattori: il beta-carotene è liposolubile quindi se condiamo le nostre carote cotte con un filo d’olio, la percentuale di beta-carotene che sarà disponibile al nostro organismo salirà al 39%, più di 10 volte quelli della carota mangiata cruda. Insomma, il modo migliore per assumere i carotenoidi è mediante la cottura dell’alimento che li contiene con l’aggiunta di qualche grasso (meglio se olio evo).

Come detto in premessa, la parete vegetale può essere “lisata” sia con l’applicazione di calore (cottura), sia meccanicamente. Con l’impiego della centrifuga la parete delle cellule vegetali della carota è rotta meccanicamente e così aumenta la biodisponibilità dei micronutrienti contenuta in essa.

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