Non ci sono dubbi, il cemento non è tra i materiali più sostenibili del settore edile. Il cemento è il materiale più utilizzato nelle costruzioni edili ma è anche tra quelli più inquinanti: il processo produttivo del calcestruzzo richiede grandi quantità di energia e sprigiona agenti inquinanti, come se questo non bastasse, il cemento non è riciclabili.
Secondo il WWF, entro il 2030 la produzione di calcestruzzo potrebbe raggiungere i 5 miliardi di tonnellate. Alternative al cemento ne esistono ma sono ancora poco diffuse; una speranza dal settore edilizio arriva con il “cemento sostenibile“, chiamato così per il suo ridotto impatto ambientale.
L’Istituto Politecnico Nazionale messicano ha messo a punto un cemento sostenibile che nel suo ciclo di vita riesce a diminuire le emissioni di CO2 in atmosfera. Il Cinevestav (centro di ricerca e studi avanzati dell’Istituto Politecnico Nazionale del Messico) ha messo a punto un composto in grado di sostituire il cemento Portland.
Quando si produce cemento, la gran parte di emissioni nocive sono legate alla combustone di carbone e altri materiali: la preparazione del calcestruzzo necessita di raggiungere altissime temperature. Il cemento è composto da un materiale detto “clinker”, si tratta di una miscela data da minerali calcarei, argilla e gesso. La trasformazione di queste materie prime prevede il raggiungimento di una temperatura di circa 1450 °C e, a causa dell’elevata dispersione di calore, occorrono 3.000 Joule di energia per produrre un solo grammo di clinker finito.
Secondo il Cinevestav, alcumi geopolimeri -dei materiali sintetici a base di alluminosilicati- potrebbero riuscire a formare un cemento più sostenibile. Per la produzione del “nuovo cemento” dovrebbero essere raggiunte temperature di circa 750 °C, dimezzando così l’energia necessaria alla produzione di calcestruzzo. Il risultato sarebbe un cemento più sostenibile ma anche più resistente sia agli agenti chimici che a sollecitazioni meccaniche (quindi anche più adatto all’uso in zone a elevato rischio sismico). E’ definito “cemento sostenibile” anche quello prodotto da Chk Group con gli scarti del riso (Approfondisci a questa pagina).
Un esempio di cemento sostenibile possiamo ammirarlo da noi in Italia, presso la sede di Italcementi a Bergamo. L’edificio è un autentico esempio di architettura sostenibile e tra i suoi pregi annovera una facciata interamente ricoperta da un cemento ricco di agenti fotocatalitici che, reagendo con i raggi UV, riescono ad abbattere gli inquinanti atmosferici tipici dell’ambiente urbano. Il processo produttivo di questo particolare cemento non è a basso impatto ma almeno riesce a fornire, intorno all’edificio, un’aria più respirabile!
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