Cavallo Minorchino: origine e caratteristiche
Il cavallo Minorchino non è certo la prima attrazione che si va a cercare su questa splendida isola anche se a guardar bene è un animale che merita la nostra attenzione, fosse solo per le performance atletiche che lasciano molti turisti a bocca aperta quando lo vedono protagonista di una delle numerose dimostrazioni di cavalli che vengono organizzate sia per tradizione, sia per far splendere gli occhi dei turisti giunti lì per godersi mare e paesaggi ignari che l’isola nascondesse anche una fauna davvero preziosa. Cavalli compresi.
Se andrete a Minorca i prossimi anni quindi non badate solo alle splendide spiagge e al mare azzurro ma provate a partecipare alle feste patronali e in particolare al famosissimo Jaleo che vede protagonista il cavallo minorchino che si impenna sulle due zampe posteriori proprio mentre il cavaliere è intento a salutare la folla con il cappello. Detto così sembra facile ma vedrete che impressione dal vivo. Potete anche approfittare dell’occasione per fare il pieno di buona sorte visto che si dice che toccare il dorso del cavallo durante un’impennata porti fortuna. Peccato che sia anche molto molto pericoloso.
Cavallo Minorchino: origini
Sembra che fin dall’epoca dello scrittore romano Plinio il Vecchio si parlasse di questa razza. Nei suoi scritti su Natura e Storia dell’anno 77 d.C. si narra di una notevole riproduzione del bestiame proprio sull’isola. Negli anni successivi possiamo ipotizzare che il cavallo svolgesse un ruolo sempre più forte sia nelle tradizioni di tipo religioso che cavalleresco, restando di generazione in generazione sempre molto importante all’interno del tipo di società che si è sviluppata poi sull’isola.
Abbiamo notizie più specifiche del cavallo Minorchino a partire dal periodo compreso tra il 902 e 1208 quando Minorca si trovava sotto la dominazione araba. Proprio questo popolo quando lasciò l’isola abbandonò parecchi animali, più numerosi quasi degli umani visto che ai tempo era praticamente spopolata. Fu quello il momento in cui si incrociarono liberamente le varie tipologie di cavalli fino a quel momento presenti quindi i cavalli di razza araba e quelli caratteristici della parte meridionale della Penisola Iberica, come ad esempio l’Andaluso. Da un lato quindi abbiamo degli esemplari snelli e longilinei e dall’altra dei cavalli più forti, ma più bassi. Da questa commistione pressoché unica nacque il nostro cavallo Minorchino, presto divenuto un vero simbolo di Minorca.
Per diversi anni in verità quasi nessuno si accorse di questa razza così particolare che fu notata solo due secoli fa perché impiegata sempre più largamente durante le esibizioni nelle feste patronali. Prima infatti erano sempre a sgobbare nei campi e nessuno si era fatto qualche domanda a proposito della loro natura.
La “razza menorchina propria”, quella del cavallo Minorchino, è stata riconosciuta nel 1988 e oggi possiamo contare su circa 3000 esemplari registrati. Grazie ad una crescente richiesta di minorchini, questa cifra è sempre più in aumento e a volere questo cavallo non sono solo gli isolani ma anche i continentali che ne sono rimasti innamorati.
Se ne importano anche in Italia come in Francia e Olanda. Dobbiamo l’ufficializzazione della razza ad uno degli zoologi più prestigiosi di Spagna, il Dott. Antonio Sánchez Belda, che dopo uno studio approfondito del “cavallo di Minorca” ha confermato che questo animale soddisfaceva tutti i requisiti per essere inclusi, registrato e riconosciuto come proprio la sua razza.
Cavallo Minorchino: caratteristiche
La sua struttura corporea è armonica, dato il mix da cui ha avuto origine. Abbiamo quindi un cavallo muscoloso ma non tozzo, agile ma non troppo longilineo, e sempre molto elegante. La testa ha una grandezza media e delle linee asciutte, spuntano delle orecchie piccole ed attaccate centralmente sulla nuca e spiccano degli occhi molto rotondi con orbite ben marcate che gli regalano una strana espressione di fronte a cui è difficile restare indifferenti. Il collo è largo e robusto, un po’ arcuato, e si va ad inserire nel tronco molto potente in modo elegante. E’ anche coperto da un crine forte ed abbondante.
Tutto il corpo del cavallo Minorchino è tendenzialmente magro e longilineo, ma armonioso e potente, con una linea dorso lombare dritta e degli arti davvero molto fini ma che nascondono giunture forti e resistenti. Lo zoccolo è molto duro.
Per quanto riguarda i colori del mantello, è il nero il colore che prevale. In generale siamo di fronte ad un cavallo che gode di una buona salute, si dimostra sempre resistente ed energico e non ha bisogno di particolari cure.
Cavallo Minorchino: carattere
Buono di carattere e molto facile da addestrare, il cavallo Minorchino è un animale nobile e dal sangue caliente ma questo non vuol dire che non sia ubbidiente e molto sensibile. Riesce a stabilire infatti un ottimo rapporto con il proprio cavaliere a cui rimane strettamente fedele.
Cavallo Minorchino: attitudini
Ottimo animale da lavoro, soprattutto nei campi dove da sempre è stato impiegato prima di diventare il protagonista delle parate tradizionali e religiose, il cavallo Minorchino è uno dei pochi al mondo capace di impennarsi e camminare rimanendo in equilibrio sulle due zampe posteriori. Cercate di vederlo dal vero o in video perché fa davvero impressione. Questa “levade” da equilibrista è una magia di equilibrio e agilità ma è anche agevolata dalla struttura morfologica dello stesso animale, dotato di un collo così imponente e muscoloso da riuscire ad essere il punto di bilanciamento.
Pubblicato da Marta Abbà il 8 Dicembre 2020