Cavallo Gypsy Vanner: caratteristiche e origini
Non tutti conoscono il cavallo Gypsy Vanner con il nome di Gypsy Vanner, più spesso viene indicato come Tinker o Cob Irlandese ma si tratta sempre dello stesso animale, a sangue freddo, originario della Gran Bretagna. Non è molto alto, non supera i 160 centimetri al garrese, ma ha uno splendido mantello pezzato che lo rende riconoscibile molto facilmente come anche la presenza di un folto pelo sugli zoccoli e i crini lievemente ondulato. Questo cavallo merita di essere raccontato, non solo perché bello ma anche perché particolarmente utile soprattutto come cavallo da tiro oppure da sella.
Cavallo Gypsy Vanner: origini
Il nome che stiamo utilizzando noi qui tradisce le origini della razza che è stata infatti creata dagli Zingari circa un secolo fa tra il territorio dell’Irlanda e quello dell’Inghilterra quando hanno avuto la necessità di avere un quadrupede che fosse resistente e forte e che potesse lavorare di buona lena senza troppo lamentarsi. Anche il pelo così colorato è un elemento fortemente voluto dagli allevatori per abbinarli alle vardoes e anche per poter essere utilizzati dai bambini rom.
Il mix di razze che vanno a formare questa razza non è stato ufficialmente dichiarato ma si suppone sia il seguente: Dales pony, Fell, Welsh cob, Share, Clydesdale. Gli Zingari sono riusciti ad ottenere l’animale con le caratteristiche che desideravano perché in effetti il Gipsy Vanner ha un carattere molto docile e un fisico decisamente robusto e forte.
C’è un po’ di mistero attorno a questo cavallo perché solo i suoi creatori custodiscono il mix di razze che lo forma, gli Zingari lo custodiscono gelosamente e se lo tramandano rendendo così questa razza molto ricercata ma allo stesso tempo un po’ emarginata rispetto alle altre. A livello burocratico possiamo trovare dei documenti nel 1996 con la prima associazione genealogica e quindi il primo stud-book ufficiale di questa razza: Irish Cob Society.
Sempre nello stesso anno fu creato il primo registro di razza negli Stati Uniti importando le prime due puledre per includere una delle razze più spettacolari del mondo ma poco nota e pochissimo diffusa. Dobbiamo attendere il 2004 per vedere il cavallo Gypsy Vanner nel programma americano di dressage, con ottimi risultati già all’esordio.
Cavallo Gypsy Vanner: caratteristiche
Abbiamo già compreso che la particolarità di questa razza è il mantello ma anche il suo corpo ha degli aspetti importanti da descrivere. In generale possiamo dire che sembra sia stato inventato per catturare l’attenzione. Ha coda e criniera molto fluenti e i peli anche sullo zoccolo, ha un carattere molto buono ma attivo e intelligente, e sembra proprio nato per lavorare visto che anche sottoposto a enormi fatiche non si lamenta mai e non si tira mai indietro. A seconda delle dimensioni possiamo dividere la razza di in tre categorie,
- Mini Vanner: fino ai 142 cm al garrese
- Classic Vanner: dai 143 ai 155 cm al garrese
- Grand Vanner: oltre i 155 cm al garrese
Per quanto riguarda l’aspetto, ha una testa con un profilo convesso e un collo massiccio, spalle possenti e un corpo compatto e corto, ma stagno, anche negli arti. Pur non essendo longilineo è un animale elegante e dal fisico armonioso, con una importante massa muscolare.
Cavallo Gypsy Vanner: attitudini e impiego
Selezionato per il tiro leggero e il tiro medio, questo cavallo si usa anche per la sella e, in tempi più recenti, lo troviamo anche prestarsi a impieghi di tipo turistico oltre che per il dressage. Anche il suo aspetto gli sta facendo fare carriera perché viene spesso ritratto in fotografia all’interno di panorami mozzafiato. Se oggi lo troviamo in competizioni sportive di guida e trasporto, spesso anche in eventi sia in inglese e Western, un tempo gli zingari lo hanno creato per farlo lavorare nel trasporto delle loro tipiche cose in percorsi lunghi e a volte impervi
Cavallo Gypsy Vanner: mantello
Veniamo finalmente al mantello di questo animale che è un mix di colori e fantasia così varie e belle da sembrare studiate a tavolino. Non c’è un colore colore predominante ma possono esserci degli esemplari a tinta unita, che tipicamente sono il morello, il sauro, il baio, il palomino, il grigio e il roano. Molto spesso però il cavallo ha un mantello variegato con delle macchie nere, saure, baie o grigie su mantello di colore bianco. In questo si parla di Gipsy Vanner “colorati” mentre di dicono “splashed” i cavalli di questa razza che hanno pezzature bianche . Se vogliamo un riferimento con cui descrivere i vari mantelli, usiamo il vocabolario britannico, che fa la seguente distinzione:
- Piebald: per il mantello nero e bianco
- Skewbald: per il mantello rosso e bianco, marrone e bianco o tricolor
- Odd coloured: per tutti i mantelli monocolore e per tutti gli altri colori
Cavallo Gypsy Vanner: allevamenti
Oggi anche in Italia si alleva questa razza anche se ha le sue origini molto più a Nord del nostro continente. Spesso l’allevamento moderno parte dall’accoppiamento di stalloni puri selezionati e fattrici frisone che ci mettono 11 mesi prima di dare alla luce il nascituro. I piccoli sono sempre a contatto con gli esseri umani e quando inizia lo svezzamento ricevono mangimi studiati per le varie fasi di accrescimento. Poi è il momento dell’addestramento, che deve essere preceduto da un continuo contatto umano per garantire la fiducia dell’animale. Si parte con delle nozioni base e poi ci si specializza ma concentrandosi su una strada che porti ad essere preparato per il lavoro nei campi e per essere un buon cavallo da sella, da corda e da camminata.
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Pubblicato da Marta Abbà il 17 Giugno 2020