Il nome di questo cavallo – cavallo Camargue – ne tradisce l’origine, è chiaramente un cavallo francese e possiamo dire anche da quale parte del paese arriva, ma non accontentiamoci e cominciamo a conoscerlo meglio scoprendo le sue movenze, il suo carattere e anche la sua presenza in Italia perché anche se è francese, lo possiamo trovare anche nella nostra penisola.
Cavallo Camargue: origini
Questa razza equina ha delle origini molto antiche. Il cavallo Camargue è un animale endemico della Camargue, regione situata a sud della Francia, affianco alla Provenza, zona molto verde e ricca di animali. Tanti ci trascorrono le vacanze, anche arrivando dall’Italia, per riscoprire il silenzio e la bellezza di flora e fauna. Tornando al nostro cavallo, pur essendo esplicitamente legato a questa terra, oggi è diffuso anche in altre parti del mondo, in particolare nelle zone con un clima umido perché, proprio per via della sua provenienza, è abituata ad adattarci ad alti tassi di umidità. Un tempo veniva soprattutto utilizzato per condurre le mandrie di tori da combattimento che venivano utilizzati nelle arene del villaggio.
Questi animali andavano infatti accompagnati con fermezza verso i maneggi dove avveniva la scelta dei capi di bovino, con tecniche che di anno in anno diventavano sempre più fini e mirate. Di solito durante questa selezione, detta triage in francese, venivano scelti tre tori da portare all’arena per la tipica course camarguaise, o course a la coccarde che in italiano si chiama semplicemente corsa camarghese.
Dopo questa tradizionale corsa, i tori dovevano essere riportati nuovamente al pascolo ma per questo secondo spostamento non era così necessaria la presenza di un cavallo che li conducesse sulla retta via perché i tori tornavano di solito da soli a casa hanno solo bisogno di essere accompagnati.
Cavallo Camargue: caratteristiche
Il cavallo Camargue è un animale dal fisico molto rustico e resistente, adatto quindi sia per la sella che per la soma. Non aspettiamoci un cavallo molto grande perché la sua taglia è delle più piccole, tanto che l’altezza media al garrese può arrivare massimo a 150 centimetri e minimo a 135. Rispetto ad altri cavalli che raggiungono i 170 centimetri, è davvero bassino. Attenzione però, non chiamatelo pony perché sbagliereste, viene sempre e comunque considerato un cavallo che arriva a pesare massimo 500 kg e minimo 300.
Osserviamone meglio le sembianze partendo dalla testa, grande e con delle pronunciate ganasce, la fronte spaziosa e le orecchie che pur non essendo molto lunghe sono larghe. Spuntano degli occhi espressivi e grandi che affascinano. C’è da notare che la testa grande non è casuale, serve per permettergli di proteggere il corpo dal forte vento che proviene dal nord il maestrale o in francese.
Il collo e muscoloso, largo alla base e corto, con una criniera dal pelo irsuto, folta. Il garrese del cavallo Camargue è in evidenza, la linea dorso-lombare è dritta e termine con delle reni lunghe e fianchi ben sviluppati. E’ lievemente obliqua la groppa e al suo termine spunta la cosa, folta come la criniera. Questo cavallo pur non essendo alto ha un torace decisamente ampio con una spalla corta e diritta.
Passiamo agli arti che, con coerenza rispetto al resto del corpo, non possono che essere muscolosi e robusti ma con delle articolazioni asciutte, avambracci e gambe lunghi. Gli zoccoli sono grossi e muniti di unghie resistenti, le zampe robuste e corte, non a casa, perché sono quel che serve per resistere all’umidità, quella tipica delle zone in cui questo cavallo è nato, quella dove il Camargue è cresciuto, con le estremità perennemente a bagno negli acquitrini.
Cavallo Camargue: mantello
E’ particolare il mantello del cavallo Camargue perché nasce baio scuro o morello e poi si trasforma con la crescita fino a diventare completamente grigio.
Quando i cavalli sono giovani il più delle volte il loro pelo è nero, un colore perfetto da un lato per proteggersi dai raggi del sole e dall’altro per mimetizzarsi con il terreno, scuro. Verso i 4 anni, ovvero al raggiungimento dell’età adulta, il mantello cambia colore, inizia a diventare del colore poi definitivo che è un grigio chiaro.
Cavallo Camargue: carattere
Cresciuto con i tori, per condurre i tori, quindi abituato ad averci a che fare, questo cavallo ha sviluppato un carattere molto determinato ma allo stesso tempo per niente aggressivo. Si è abituato ad avere a che fare anche con l’uomo, per cui è un animale del tutto affidabile e docile, resistente alla fatica e anche alle intemperie.
Cavalli Camargue in Italia
A sorpresa, ma forse nemmeno poi tanto, possiamo trovare anche in Italia questo cavallo Camargue, e non per forza nelle zone umide che immaginiamo. Esistono ad esempio dei cavalli di questa razza anche nella Riserva Naturale Foce dell’Isonzo, sono stati introdotti nel 1991, grazie ai finanziamenti della Regione Friuli Venezia Giulia.
La presenza di questi animali nella riserva è decisamente importante non solo perché si tratta di animali interessanti ma anche perché con la loro alimentazione ci aiutano a conservare l’ambiente e, per la precisione, a controllare la vegetazione. Se non ci fossero, la natura trasformerebbe questo luogo in uno zona coperta di canneti e boschetti ripariali e la flora e la fauna caratteristiche degli ambienti pascolati sparirebbero.
I cavalli Camargue quindi, pur non essendo “del posto” sono stati magicamente inseriti e danno un forte contributo alla conservazione e all’incremento della diversità degli ambienti, favorendo il proliferare di numerose specie vegetali ed animali, soprattutto di uccelli, che prediligono zone umide e aperte, con bassi livelli di acqua.
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