Cavallo Appenninico

cavalli in appennino

E’ solo di recente, una decina di anni fa, che il Cavallo Appenninico ha ricevuto il riconoscimento ufficiale di razza, perché nel 2010 e non prima è stato inserito nel registro anagrafico nazionale delle razze-popolazioni a limitata diffusione. A quel tempo, in Italia si contavano circa 300 fattrici nella sola Emilia-Romagna e poco meno di 2.000 diffuse in tutte le zone collinari e montane d’Italia, dalla Sicilia alla Lombardia. E’ un animale “montanaro”, rustico ma docile e abituato alla fatica, un cavallo che viene allevato anche in Italia e che non ha prezzi stratosferici, ma non per questo va considerato un cavallo di seconda classe.

Cavallo Appenninico: origini

Nonostante la sua ufficializzazione sia avvenuta poco tempo fa, questo cavallo esisteva già da tempo anche dalle nostre parti. Abbiamo notizia dei primi esemplari a Freiberg (Franches-Montagnes) , si tratta di cavalli che erano stati importati dalla Svizzera dall’azienda dell’imprenditore Vittorio Ortalli verso la fine degli anni Sessanta. In questo modo il cavallo appenninico ha varcato la frontiera italiana e ha iniziato ad insediarsi nel territorio dell’azienda citata, ovvero sulle morbide colline reggiane.

E’ bastato poco tempo per notare le sue peculiarità e le sue tante doti. Ed è così che prima di essere razza si era già diffuso in gran parte del territorio dell’Appennino Tosco-Emiliano, soprattutto dove si trovavano zone calanchive, il suo habitat perfetto perché ricche di pascoli poveri e con un clima che presenta escursioni termiche tra estate e inverno molto elevate rispetto ad altre zone d’Italia.

Quando il territorio lo ha accolto, il cavallo appenninico si è adattato ad esso e ha lievemente modificato anche alcune sue caratteristiche che già aveva e che in un certo senso ha potenziato, anno dopo anno. Ci riferiamo soprattutto alla rusticità e all’adattabilità di questo animale, due pregi che tuttora gli riconosciamo e che gli hanno permesso di integrarsi al meglio nell’ecosistema locale sia a livello ambientale che socio-economico.

Cavallo Appenninico: caratteristiche

Partiamo dalle caratteristiche più strambe di questo cavallo, quelle che anche chi non ha un occhio allenato a guardare questo tipo di animali, non potrebbe non notare. Sono dei segni particolari che lo rendono unico e riconoscibile, Sulla testa molto spesso compaiono lista e stella, oppure può presentare balzane agli arti oppure un mantello denominato “zaino”, perché totalmente privo di peli bianchi.

Tolte queste peculiarità, andiamo a vedere le sue caratteristiche standard partendo dalla sua altezza che al garrese può variare dal 150 a 160 cm, nel caso delle femmine si abbassa anche a 140. Come peso siamo attorno ai 600 kg, come massimo. La sua testa è piuttosto leggera e ben proporzionata rispetto al resto del corpo.

Ha un profilo rettilineo che prosegue lungo il collo armonioso e la collega alla spalla, muscolosa ma non tozza. Il dorso del cavallo appenninico è largo come largo è anche il garrese, in rilievo, mentre i lombi sono ben attaccati anche se ampi. La groppa è parecchio inclinata, larga e lunga, comoda in un certo senso, e il petto si presenta muscoloso. Il torace è da cavallo lavoratore, molto robusto e forte, mentre gli arti sono asciutti e terminano con degli zoccoli larghi e solidi sono di notevole elasticità e durezza. Il mantello del cavallo appenninico è rustico e abituato a resistere alle intemperie, è può essere sia baio che sauro.

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Cavallo Appenninico: attitudini

Al contrario di quanto ci suggeriscono gli stereotipi sui caratteri di montagna, questo animale è incredibilmente docile e gentile con l’essere umano e ha un buon carattere che si accompagna bene con il suo aspetto rustico. Questa combinazione è perfetta per renderlo un animale desiderato per diventare da tiro anche pesante. Da ammettere che in alcuni casi viene allevato come cavallo da carne ma non solo, fortunatamente. Grazie al suo fisico robusto è considerato un cavallo versatile e quindi adatto a lavorare in tanti campi, anche nel turismo equestre.

Cavalli Appenninici: allevamenti

Una caratteristica che ha aiutato la diffusione di questa razza è certamente la sua frugalità. Oggi ma anche in passato, rispetto ad altri cavalli, è sempre stato un cavallo d’allevamento assai economico e capace di adattarsi ai pascoli dove si trova a vivere, sempre piuttosto scarsi.

Allevare oggi un esemplare di cavallo appenninico non costa tanto. In Italia non troviamo però moltissimi allevamenti. Eccone due che, se siamo interessati alla razza, possiamo contattare per avere maggior informazioni su di essa.

In Provincia di Massa, in Toscana, troviamo l’azienda agricola Boschetti Alessia nel comune di Comano dove ha sede un allevamento allo stato brado di puledri nati in azienda e cresciuti con una attenzione particolare al loro corretto sviluppo articolare. In Emilia Romagna, troviamo poi il Podere Casa Chierica, in provincia di Piacenza, presso il comune di Borgonovo Val Tidone. E’ un allevamento di cavallo appenninico iscritto al registro anagrafico “Razza cavallo appeninico” e gli animali vengono allevati allo stato semibrado.

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