Cavallo Appaloosa: caratteristiche e allevamento

cavallo appaloosa

Originario del Nord Amrica, il Cavallo Appaloosa viene allevato anche in Italia e resta facilmente in mente a molti, anche ai non esperti, per via del suo bellissimo mantello a chiazze. E’ un animale abituato a stare affianco all’uomo, ha anche cacciato il bisonte al fianco dei nativi americani. La razza prende il nome dal fiume Palouse che delimitava i territori dei suoi primi allevatori, sempre in Nord America. Oltre che in Italia è allevato in tutto il continente europeo, presenta ben sei tipologie di mantelli macchiettati con una struttura fisica di medie dimensioni, perché la sua altezza al garrese può variare tra 1,47 e 1,67

Cavallo Appaloosa: origini

E’ lunga ma avvincente la storia di questo cavallo, vale la pena di conoscerla anche se non si ha intenzione di comprarne uno. Naturalmente inizia parecchi anni fa, quasi due mila anni prima di Cristo, con le prime testimonianze che narrano di cavalli dal manto maculato e che si presume fossero proprio degli esemplari di cavallo Appaloosa.

Ne troviamo anche in Europa già, nelle grotte di Lascaux e di Peche-Merle, in Francia, dove ci sono delle pitture rupestri che raffigurano con cavalli macchiati datate al 18000 anni a.C. Potrebbero essere proprio gli antenati di questa razza ma c’è anche il sospetto che si possa trattare anche di animali di fantasia. Di racconti di cavalli con il mantello maculato ne girano tanti e fra il II e I millennio a.C. se ne parla anche in Persia, in Cina e in Grecia.

Per avere altre notizie del nostro Cavallo Appaloosa dobbiamo passare all’VIII secolo dopo Cristo spostandoci in Austria, paese da cui questo animale iniziò a diffondersi davvero nel nostro continente, sia ad Est che ad Ovest, in Danimarca, ad esempio, dove però perse il proprio mantello che lo rendeva apprezzato e riconoscibile, oppure in Francia e Inghilterra dove li troviamo protagonisti nelle strade, assieme ai reali, visto che vennero usati per trainare le carrozze di personaggi importanti come re e santi.

Quando il cavallo Appaloosa arriva in Spagna, riesce a raggiungere anche l’America del Sud e non solo, verso il XVI secolo. Il paese che maggiormente lo accoglie e lo alleva è il Messico, collegandolo all’allevamento di ovini. Lì i coloni bianchi lo conobbero e impararono ad allevarlo e gestirlo e man mano iniziarono anche a commerciarlo scambiandolo con altri beni e favorendone la diffusione anche in altre tribù. La principale tribù commerciante di cavalli macchiati era quelle degli Shoshoni.

cavallo e puledro Appaloosa

La tribù dei Nez Percé (Nasi Forati), che viveva principalmente nella zona fra l’Oregon, l’Idaho e Washington poterono conoscere proprio attraverso gli Shoshoni questi magnifici cavalli che descrissero come “un animale grande come un cervo, che mangiava erba e che era usato per il trasporto”. Affascinati, cominciarono a comprarli… o a rubarli… e anche a cavalcarli e allevarli in modo da ottenere esemplari sempre più atletici, forti e veloci. L’obiettivo ultimo era infatti quello di usarli per la caccia al bisonte, al contrario di altre razze che invece restarono allevate ma per altri fini come ad esempio per il traino di carichi.

Dobbiamo proprio ai Nasi Forati l’esistenza della razza Appaloosa, proprio così la battezzarono loro prendendo spunto dal fiume Palouse che delimitava il loro territorio. Con il passare degli anni da Palouse si è arrivati a Appaloosa.

Questa tribù visse parecchie difficoltà nel difendere il proprio territorio dall’ingerenza del governo americano e, dopo varie ribellioni, nel 1887 scoppiò una guerra che durò tre mesi e mezzo. In questo periodo la tribù dei Nez Percé fu in grado di scappare dalla cavalleria per più di 2000 chilometri per arrivare fino ai confini sicuri del Canada ma si arresero prima e furono spediti nel Nord Dakota. Perché ci interessano tanto queste vicende di storia americana? Perché proprio in questo contesto troviamo ben 1000 cavalli sopravvissuti al viaggio e alla guerra, sequestrati e venduti a Fort Keogh. Qui destarono molta attenzione ma non furono adeguatamente protetti, a dargli un riconoscimento e una dignità fu nel 1938 l’Appaloosa Horse Club che si occupò della tutela della razza. Oggi l’associazione conta ben 600000 cavalli iscritti.

Cavallo Appaloosa: caratteristiche

Piccola e proporzionata, la testa è un carattere distintivo della razza e mostra un profilo rettilineo, delle orecchie corte e un po’ appuntite e degli occhi in cui si vede anche in parte il bianco. Il collo collega la testa con le spalle che sono inclinate e abbastanza lunghe. Il torace è profondo e la groppa tondeggiante, gli avambracci sono robusti e i garretti forti come anche i tendini, robusti e asciutti. Passiamo al garrese che è ben definito e i piedi presentano strisce verticali nere e bianche. La pelle del naso è particolarmente sottile, ma la caratteristica più nota, apprezzata e raccontata di questi cavalli è senza dubbio il mantello maculato che può apparire in diverse versioni.

Oggi troviamo descritti cinque tipi di manti:

  • fiocco di neve (snowflake) con colore di base scuro e degli “macchioline” bianchi su tutto il corpo, soprattutto su quarti e/o fianchi;
  • leopard ha come colore di base il bianco e le macchie (spots) possono essere sia nere o marroni ma sempre sparse su tutto il corpo;
  • coperta maculata o bianca (blanket) può avere qualsiasi colore di base, l’importante è che sulla groppa sia presente una “coperta” bianca che si può estendere anche oltre il garrese e presentare macchie nere o marroni (spots);
  • brina (frost) ha una base bianca con “schizzi” scuri piuttosto uniformi su tutto il corpo;
  • marezzato (marble) ha come colore di base sempre un scuro con “schizzi” bianchi più o meno uniformi su tutto il corpo.

Può capitare che gli ultimi due tipi di mantello siano chiamati con il termine di “roan” perché è davvero difficile distinguerli l’uno dall’altro in molte occasioni.

Cavallo Appaloosa: carattere

Questo cavallo, nonostante le vicende vissute, si mostra molto dolce e sensibile. Però questo non ci deve far pensare ad un animale privo di carisma perché quando vuole sa essere molto tenace e resistente.

mantello di cavallo appalloosa

Cavallo Appaloosa: allevamenti

In Italia troviamo 30-40 allevamenti di Appaloosa tra Nord e Sud, in alcuni casi vi si allevano anche altre razze di cavalli oppure altri animali.

In provincia di Ravenna troviamo l’allevamento San Vitale, un allevamento amatoriale di cavalli di razza Appaloosa, di ottima genealogia, sottoposti regolarmente a cure mediche, dotati di microchip, documenti e certificati di razza.

In Veneto c’è il Ranch Lazise, sul lago di Garda, un allevamento in cui ci sono molti animali abituati a camminare nelle passeggiate e che anche i principianti possono utilizzare. In Abruzzo troviamo poi l’alevamento “Le Siepi”, una country farm dove si allevano cavalli di tante razze come anglo arabi, quarter e anche Appaloosa, oltre a cavalli da trekking e endurance

Cavallo Appaloosa: prezzo

Tante sono le disparità di prezzo che possiamo riscontrare nella vendita di questa razza ma di solito di sta attorno ai 3000 euro. Per avere maggiore certezza è meglio contattare direttamente gli allevatori per comprendere meglio le condizioni di vendita e dell’animale stesso.