Cavallino della Giara: caratteristiche
Chiamato anche Acheta, Akkètta e Cuaddeddu in lingua sarda, il Cavallino della Giara è una razza che ho chiare origini sarde, vive quasi solamente su questa isola, anzi, quasi solamente sull’altopiano della Giara di Gesturi, dove vive allo stato brado. Andiamo a trovarlo dalle sue parti per capire le sue caratteristiche ma anche il suo comportamento e come provare a raggiungerlo per conoscerlo di persona.
Cavallino della Giara: origini
Iniziamo indagando sulle sue origini anche se non ci sono molti dubbi in merito. Questo cavallo è certamente nato in Sardegna. Qualche dubbio però c’è nell’attribuire il merito della sua nascita. Ci sono alcuni esperti che sono convinti discenda da cavalli africani, precedentemente importati in Italia dai naviganti Fenici o Greci nel V-IV secolo a.C.
C’è però una seconda teoria, molto diversa, che sostiene che il cavallino della Giara fosse già un millennio prima presente a quei tempi sull’isola e fosse già anche conosciuto e allevato dalle popolazioni nuragiche. Se tutto ciò è vero, i cavalli africani non centrerebbero nulla e la razza risulterebbe discendente del cavallo selvatico presente in Sardegna già dal Neolitico. Ne sono stati rinvenuti anche dei fossili, risalenti al 6000 a.C. circa.
Cavallino della Giara: caratteristiche
Restando nel dubbio, andiamo a conoscere le sue caratteristiche fisiche, per poterlo riconoscere quando magari ce lo ritroveremo davanti.
Questo animale è di tipo mesomorfo, non ha una grossa taglia ma non può essere considerato un pony, semplicemente è un cavallo di piccola mole. Questo lo precisiamo perché il suo peso di norma varia tra i 170 e i 220 Kg mentre la satura al garrese nei maschi va da 1,28 metri a 1,32 metri, per le femmine invece è un di poco minore, tra i 1,25 e i 1,27 metri.
Partiamo dalla testa che ha una forma piuttosto squadrata, colpiscono gli occhi dal taglio leggermente a mandorla ma soprattutto colpisce la criniera che ha un ciuffo molto vistoso e ricade sul collo robusto e mediamente lungo. Il garrese è appena pronunciato mentre la groppa è corta ed inclinata con la coda attaccata bassa e coperta di folti crini un po’ come la criniera. Gli arti del Cavallino della Giara sono piuttosto snelli e rispetto a quelli di altre razze risultano poco muscolosi. Le cosce sono sottili, gli stinchi sono lunghi e terminano con piedi di piccole dimensioni ma che rappresentano un punto di appoggio comunque sicuro.
Passiamo al mantello che di solito è di colore uniforme, baio selvaggio, morello o sauro bruciato. Nello standard di questa razza sono indicati anche i difetti più frequenti come ad esempio quelli di appiombo, spesso legati a rachitismo, soprattutto nella regione dei garretti che spesso possono essere vaccini e falciati.
Cavallino della Giara: carattere
I cavallini della Giara non sono cavalli facili con cui avere a che fare ed è meglio non affidarli a dei principianti. Hanno infatti un carattere irrequieto ed un’indole indomita.
Cavallino della Giara: video
Prima di proseguire nella conoscenza di questo animale, andiamo a spiarlo nel suo habitat naturale con un video.
Cavallino della Giara: attitudini
Generalmente troviamo i cavallini della Giara riuniti in gruppi familiari stabili in cui c’è un maschio dominante e altre femmine, da una a otto. Questi nuclei di animali, che siano formati da 2 o da 9 esemplari, hanno comunque un loro territorio in cui vivono, ben delimitato ma che in alcuni casi può eventualmente sovrapporsi all’area di altri gruppi, per lo meno in modo parziale.
Quando i puledri nascono, restano nel gruppo dei loro genitori fino all’età fertile, poi ne vengono espulsi. Per quanto riguarda invece lo stallone, consideriamo che quando arriva all’età di circa 20 anni lascia il posto ad un discendente più giovane andando ad unirsi ad un gruppo di soli maschi.
Cavallino della Giara: habitat
Un tempo, almeno fino al Tardo Medioevo, il cavallino della Giara era diffuso in tutto il territorio sardo mentre adesso lo possiamo trovare confinato nell’altopiano da cui prende il nome. Se ne contano meno di 1000 esemplari., tutti residenti su un altopiano che ha un’altitudine tra i 500 e i 600 metri sul livello del mare, con delle pareti scoscese che hanno portato ad un naturale isolamento dei branchi di cavallini, garantendone la purezza di razza.
Oggi possiamo incontrare qualche cavallino anche sul monte Arci, protetto dalla riserva naturale di capo Caccia ad Alghero e a Foresta Burgos, dove nel 1971, l’Istituto di incremento ippico di Ozieri ha creato un centro di allevamento e di ripopolamento. E poi c’è il Museo del Cavallino della Giara nella Giara di Gesturi dove vive pascolando sull’altipiano noto come Sa Jara Manna (la grande Giara). Si possono anche organizzare delle escursioni, il momento migliore è la primavera perché ci si trova immersi in una miriade di fiori avvistando esemplari di cavallini della Giara anche appena nati.
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Pubblicato da Marta Abbà il 8 Agosto 2020