Castoro, animale che può risultare simpatico con la sua aria da roditore cicciotto. Vive nell’emisfero nord, soprattutto, ma in verità è ormai difficile trovarlo visto che è quasi completamente scomparso in Europa, a causa del bracconaggio. Purtroppo lo si caccia per la sua pelliccia che è infatti molto ambita da chi ama il genere.
Oltre a proteggerlo, impariamo a conoscerlo scoprendo le specie esistenti di castoro, qual è il suo habitat naturale e quali sono le sue abitudini.
Castoro europeo
Il castoro europeo è una delle due specie esistenti oggi nel mondo, l’altra specie è quella americana. Per capire di quale delle due si tratta, dobbiamo guardare il naso, ha forme diverse. Il resto del corpo è simile, per il castoro europeo e americano, è tozzo e con una coda a forma di spatola, non è un animale certo slanciato, anzi, e anche il collo è corto.
Gli arti sono robusti, quelli posteriori, inoltre sono muniti di dita lunghe che lo rendono un animale molto bravo a nuotare. Gli arti anteriori, invece, sembrano quasi delle mani umane per come si muovono velocemente e abilmente. La pregiata pelliccia si distingue per il colore chiara, sulla testa e sul ventre, ma nel resto del corpo assume un colore bruno-rossiccio e anche la lunghezza dei peli aumenta.
Cosa mangia il castoro
I castori mangiano prevalentemente piante erbacee e legnose, germogli e cortecce soprattutto dei pioppi, per procurarsene abbattono alberi di dimensioni considerevoli scavando coi denti sul loro tronco fino a quando non cadono a terra.
Lo sfamarsi è anche il motivo per cui vivono nei boschi e vicino a corsi d’acqua, campano anche una ventina di anni, la femmina ha una gestazione di 4 mesi, ogni parto da vita a un numero di piccoli castori che può variare dai 2 ai 6 piccoli che dopo un mese di allattamento iniziano lo svezzamento e a due anni sono castori adulti.
I denti del Castoro
Compreso come si procura il cibo, è chiaro che i denti sono per lui essenziali. Ne ha 20 denti e gli incisivi sono a crescita continua, volti all’indietro. Altre caratteristiche particolari del castoro riguardano i padiglioni auricolari che, come le narici, sono muniti di valvole. Questo serve per quando si immerge in acqua, in modo da poter resistere sotto il livello dell’acqua senza avere problemi per vari minuti.
Habitat del castoro
Oggi il castoro è difficile da trovare in giro, certo più di quanto lo fosse nel XVIII secolo. Per la bellezza della sua pelliccia e anche per i suoi denti, è stato cacciato e i prodotti da lui ricavati venivano esportati. Dal Nord America arrivavano quindi pelli di castoro che erano la materia prima preferita per chi creava cappelli o cappotti.
In America del Nord come anche in Europa, nei secoli scorsi, si è verificata una vera e propria carneficina di castori e nonostante l’opera di reintroduzione dell’animale, i numeri sono ancora bassi. Per quanto riguarda il suo habitat naturale attuale, in Europa ne troviamo soprattutto in Russia e in Scandinavia, lungo il Rodano, in Francia e Svizzera e lungo l’Elba in Germania.
Il castoro e le dighe
Il castoro non solo va sott’acqua senza molti problemi, ma costruisce dighe robuste e ormai celebri per la loro struttura architettonica piuttosto intricata. Abbattendo gli alberi per mangiare, usa poi il legno, senza corteccia, per costruire dighe e anche tane, di solito le prime vengono create in estate.
Il castoro fissa la struttura a riva con delle pietre e usa i rami per fare un intreccio da arricchire e compattare con l’aiuto di foglie e argilla quasi impastate insieme in modo da creare uno strato impermeabile. Le dighe dei castori servono per fare da estensione alle loro tane, sono di solito alte un metro e mezzo, larghe e lunghe 3 metri, ma in cima vanno a stringersi. La più lunga diga finora trovata, fatta dai castori, nelle Montagne Rocciose, in Colorado, misurava 300 metri.
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