C’è il Cashback di Natale, ma non solo, perché questa parola ci accompagnerà anche nel 2021 grazie alle nuove misure messe in atto dal Governo per incoraggiare i cittadini ad utilizzare i pagamenti digitali e allo stesso tempo per combattere l’evasione fiscale che continua ad essere una grande zavorra per un Paese già di per sé affaticato.
Il cashback è partito in modo sperimentale dall’8 dicembre e ad una settimana dal lancio, dopo tanti titoli di giornale, polemiche sui ritardi e i malfunzionamenti e le critiche, è bene guardare con occhio freddo la situazione per ricapitolare come funziona questa opportunità e guardare come approfittarne.
Che cosa è il cashback
Si tratta di un incentivo che dà la possibilità di ricevere un rimborso pari al 10% degli acquisti effettuati, fino a un massimo di 150 euro, pagando con una carta di pagamento invece che con i soliti vecchi contanti. Può sembrare un provvedimento inutile e potrebbe esserlo in un Paese come la Svezia che è praticamente cashless ma non scordiamoci che l’Italia è la nazione europea dove meno si utilizzano le carte di pagamento elettroniche perché preferiamo usare il contante, soprattutto per piccole somme, ma non solo.
Oggi il Governo vuole incoraggiarci a utilizzare strumenti di pagamento digitale anche per piccole transazioni e ci chiede un vero e proprio cambio culturale promettendoci dei vantaggi economici quasi immediati per invogliarci. L’operazione “cashback di stato” fa parte di un più ampio piano Italia Cashless promosso dal Governo dopo che il “Decreto di Agosto” è stato convertito in legge.
Cashback di Stato: come funziona
L’iniziativa prevede un rimborso per tutte le spese eseguite presso qualunque negozio fisico con carte di credito, prepagate o debito (PagoBancomat® e Maestro) , ciò non vale per gli acquisti fatti on line e nemmeno per le operazioni fatte a livello di azienda o di attività professionale.
E’ un incentivo rivolto alle persone fisiche ma non ci sono limiti riguardo alle tipologie di acquisto, anzi, si cerca di incoraggiare gli italiani a non usare il contante nemmeno per prendersi il loro amato caffè. Per ottenere questo rimborso, pari al 10%, è necessario effettuare un numero minimo di transazioni tracciabili.
Per l’Extra Cashback di Natale, valido fino al 31 dicembre 2020, si parla di 10 operazioni per ottenere il bonus massimo di 150€, su una spesa di 1.500€. In regime normale, invece, quindi dal primo giorno del 2021 si dovranno effettuare 50 operazioni per ogni semestre fino a giugno 2022, per ottenere il bonus che avrà sempre un importo massimo di 150€, su una spesa di 1.500€.
Va tenuto conto anche che il rimborso massimo per ogni acquisto è di 15€.
Finora è tutto piuttosto semplice ma c’è anche il Super Cashback che per ogni semestre premia i migliori “partecipanti”.
Le prime 100.000 persone che nei sei mesi hanno più utilizzato i pagamenti digitali, potranno usufruire di un ulteriore rimborso di 1.500€ fino però ad un totale di massimo 3.000 € l’anno ricevuti.
Per quanto riguarda i mezzi di pagamento, che a breve andremo ad approfondire, per il mese di dicembre si parla di carte “fisiche”, anche in modalità contactless, ma da gennaio spazio a tutti i vari metodi di pagamento innovativi, tramite smartphone o smartwatch, ad esempio.
Come scegliere una carta di pagamento
Con la scelta delle carte di pagamento si iniziano a vagliare le tante possibilità di usufruire del cashback cercando di optare per la modalità migliori, agendo in modo consapevole. Quella forse che sarà inizialmente preferita da tutti sarà quella delle carte di pagamento digitali che però non sono tutte uguali ed è meglio approfondire le loro caratteristiche prima di utilizzarle per l’iniziativa in modo sprovveduto.
Prima di tutto è molto importante capire se ci sono limiti di spesa, che si basa sull’analisi del plafond e di limiti giornalieri, ed è altrettanto essenziale indagare quali siano i costi principali legati alla carta, il canone annuo, ad esempio, e le eventuali commissioni di ricarica. Quando si attiva una carta di credito inoltre si può scegliere se farlo a saldo o a rate, se optare per una carta di debito oppure per una carta prepagata. Oggi che lo smartphone è diventato il prolungamento delle nostre mani, è meglio approfondire anche la possibilità di usare la carta attraverso il proprio dispositivo in modo da pagare tramite app nei negozi.
AppIO: come (non)funziona e cosa fare
Sicuramente avrete sentito della partenza catastrofica di questa app ufficiale che non ha retto il grande afflusso di utenti interessati e che si sono tuffati sul Cashback di Stato appena scoccata l’ora della sua entrata in vigore, il giorno 8 dicembre. Un déjà vu di quanto avvenuto in passato con alcuni bonus mentre stavolta l’app IO doveva servire per far funzionare il piano Cashback e permetterci di ricevere il rimborso del 10% sugli acquisti cashless effettuati nei negozi fisici, fino a 150 euro.
I malfunzionamenti sono durati diversi giorni e tra i problemi maggiori, c’è stato quello di non riuscire a registrare carte di credito e bancomat, con tanto di segnale di “errore temporaneo” e di invito a “riprovare per favore”.
Al di là di questi problemi di avvio che ci auguriamo risolti nei prossimi giorni, è importante sapere che per partecipare al piano Cashback è necessario avere un account Spid.
In alternativa si possono utilizzare anche delle app di pagamento, come Satispay e Nexi, ma non sono sempre accettate in tutta Italia, per ora.
Un’altra informazione che può essere utile e anche rassicurante, soprattutto di questi tempi in cui c’è un po’ la fobia del tracciamento, è che l’appIO assicura il pieno rispetto del Regolamento Generale sulla protezione dei dati (GDPR) e non comporta alcuna profilazione o geolocalizzazione degli utenti. Quando quindi viene utilizzata per il Cashback, non viene registrato né il negozio dove è stato effettuato il pagamento né il tipo di acquisto effettuato.
Come usare l’appIO per il cashback
Dal punto di vista pratico e pragmatico, ecco come procedere per essere tra gli utilizzatori dell’appIO e quindi tra i possibili fruitori del cashback di Stato.
Il primo passo consiste nello scaricare sul proprio smartphone l’App IO e poi registrarsi o tramite la carta d’identità elettronica (Cie) o attraverso la propria identità digitale, cioè lo Spid. Se non ne siamo in possesso possiamo richiederlo presso uno dei soggetti abilitati, come Aruba, Infocert, Intesa, Namirial, Poste, Register, Sielte, Tim o Lepida. Poi arriva il momento di registrare gli strumenti di pagamento che vogliamo usare per il cashback, indicando ovviamente anche un codice Iban per poter ricevere il rimborso sul proprio conto corrente.
Se non vogliamo prenderci la briga di richiedere lo Spid e preferiamo procedere con la nostra carta di identità elettronica dobbiamo comunque preventivamente abilitarla per l’utilizzo dei servizi online, per cui verrà abbinata al Pin ricevuto al momento del rilascio e serve anche un lettore di smart card da collegare al proprio computer. In aggiunta va detto che la registrazione con la Cie è disponibile solo sui dispositivi Android dotati di tecnologia Nfc e su iPhone (dal modello 7 in su) con sistema operativo iOs 13 o superiore.
Fortunatamente sono state previste anche altre modalità di accesso al cashback diverse dall’App IO, saranno le piattaforme messe a disposizione dagli emettitori convenzionati con PagoPa ma dobbiamo avere pazienza se vogliamo questa comodità perché tali piattaforme devono superare l’esame preventivo del Garante per la privacy.
Il sito ufficiale del cashback di Stato
Una volta tanto dobbiamo dire che il sito ufficiale dedicato a spiegare come funziona il cashback di Stato e come utilizzare l’app IO è ricco di informazioni e ben fatto!
Vi consigliamo quindi di visitarlo anche per restare sempre aggiornate sulle novità che saranno annunciate nei prossimi mesi. L’indirizzo è: https://io.italia.it/