Carta da leggere e … piantare!
Carta da piantare, per chi non pianta grane ma vuole invece contribuire alla riduzione dei rifiuti. E’ una idea originale che certamente ha il suo fascino e un buon successo a livello di marketing, ma al contrario di molte altre “trovate” questa carta da piantare ha messo le radici, in Giappone, nel campo dell’editoria, e in Italia, nella verde Brianza, nel settore della cartoleria.
Ciò che può sembrare una proposta balzana e passeggera, se applicata con costanza, credendoci, su larga scala, dà ottimi risultati sia nella riduzione dei rifiuti sia nell’educazione ambientale dei cittadini. I giapponesi ce lo dimostrano con un esempio tutto da sfogliare: il primo green newspaper che semina notizie, e anche piante e fiori, in seconda battuta. Si chiama The Mainichi Newspapers, e con questa innovazione ecologica ha aumentato di non poco il numero di copie vendute. Alla faccia della crisi dei giornali.
Carta da piantare: di cosa si tratta
Prima di raggiungere il Giappone, una breve introduzione per raccontare questa Carta da piantare. Si tratta di fogli di carta, con tutte le funzioni e le caratteristiche della carta “normale”, ma che possono poi essere interrati e innaffiati. Poi, in pochi giorni, potremo vedere sbocciare i primi germogli e, a seconda dei semi scelti, anche piccoli fiori.
Per ottenere Carta da piantare si parte da piccoli pezzi di carta da buttare e li si unisce a semi a scelta, solitamente piccoli per ottenere una superficie più liscia e più facile da usare per la successiva stampa. A proposito di stampa, anche l’inchiostro è a base vegetale, non inquina e non danneggia la carta, rendendo quindi la Carta da piantare un prodotto che non va assolutamente ad aumentare i rifiuti, anche se scritto, stampato e colorato. Che siano belle o brutte parole, interrate e innaffiate, daranno buoni frutti.
Carta da piantare: il primo giornale
Ecco arrivato il momento di sfogliare il nostro quotidiano preferito, fatto di carta da piantare, da leggere e da far fiorire: The Mainichi. Ogni giorno viene distribuito in 5 milioni di copie e ciascuna di esse, una volta date le notizie fresche, darà vita ad una pianta.
Oltre alla bellezza e alla poesia di poter veder germogliare una pagina di giornale, ciò che è importante di questa iniziativa made in Japan è la forte riduzione della quantità di rifiuti da smaltire che essa comporta. Immaginiamo cosa succederebbe se i principali quotidiani italiani, assieme, decidessero di imitare questa testata!
Tra i primi entusiasti della Carta da piantare, in Giappone, sono stati gli alunni e gli insegnanti delle scuole, cosa che fa ben sperare in un futuro più green. Molti istituti, infatti, hanno adottato il green newspaper per far leggere la cronaca ai ragazzi, non solo per ridurre i rifiuti ma anche per veicolare non solo a parole, ma coi fatti, un importate messaggio relativo al rispetto ambientale. Forse in attesa di libri di testo in Carta da piantare…
Una volta acquistato il green newspaper, letto e riletto, possiamo piantarlo e innaffiarlo e dopo poco tempo nasceranno dei germogli. Ovviamente anche l’inchiostro è prodotto utilizzando sostanze interamente vegetali per cui The Mainichi è a tutti gli effetti un giornale a impatto zero. La storia di questo quotidiano di Carta da piantare è la protagonista di questo interessante video.
Carta da piantare in Italia
Non siamo ancora così avanti come i giapponesi che quotidianamente fanno uso di Carta da piantare con il loro fiero green newspaper, ma non siamo a zero. Anche noi, in Italia, abbiamo i nostri produttori di Carta da piantare, in un grazioso negozio di Verano Brianza (MB).
Tutti, da ogni punto della penisola, possiamo dare una occhiata e acquistare le loro meravigliose creazioni fatte di Carta da piantare accedendo al sito. Redacia realizza ad esempio biglietti d’auguri, cartoline, segnalibro, carta da lettere, partecipazioni per matrimoni e inviti a eventi tutti in Carta da piantare, che poi germoglia, senza deludere.
A seconda della stagione, vedremo nascere diverse tipologie di erbe e fiori, una volta piantati nella terra i loro bigliettini “rilasciano” semi poi pronti a germogliare e il resto diventa compost. La maggior parte dei materiali che Redacia utilizza sono naturali, ecologici, lavorati a mano ed amici dell’ambiente, le colle sono prevalentemente naturali e solubili in acqua e gli inchiostri non danneggiano i semi.
Ovviamente, volendo ottenere Carta da piantare, non si procede tagliando alberi ma usando materia prima derivante dal riciclo. Per chi vuole sperimentare questa bella idea, per un regalo, per un biglietto di auguri pieno di affetto per il destinatario, ma anche per l’ambiente, ecco alcuni consigli da allegare. Meglio interrare la Carta da piantare entro un anno dall’acquisto, tenerla in ammollo per circa 3 ore e poi seminarla in un terriccio umido.
Carta da piantare fai da te
Anche gli appassionati del fai da te, possono imitare i giapponesi del green newspaper non diventando editori o giornalisti ma realizzando con le proprie mani della Carta da piantare. Può essere divertente e istruttivo, sia per i grandi che per i bambini, oltre che utile per l’ambiente.
Per realizzare della vera e propria “carta da piantare” direttamente da piantare in vaso e con cui confezionare biglietti d’auguri, cartoline o chiudipacco, è necessaria della carta che vorremmo riciclare. Spezzettiamola – di qualsiasi tipo di foglio si tratti – in modo da riempire per metà il frullatore, versiamoci sopra acqua di rubinetto calda fino all’orlo, o quasi.
Con un graduale ma continuo aumento della velocità, frulliamo carta e acqua fino a quando non otteniamo un composto omogeneo a cui possiamo aggiungere i semi scelti. Attenzione, non frulliamo i semi! Togliamo tutto dal frullatore e filtriamolo con un colino, per eliminare l’acqua al meglio, poi stendiamo il composto su di un telo di flanella o di feltro.
E’ necessario togliere la maggior quantità di acqua possibile, per cui premiamo con le dita sulla superficie della carta da piantare, tamponiamo con una spugnetta e con un asciugamano. L’ultimo passo è quello della vera e propria essiccazione: riponiamo la carta da piantare, vicino ad un ventilatore che faccia da phon, con l’accortezza di posare dei pesi sugli angoli in modo che il foglio non si “arricci”.
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Pubblicato da Marta Abbà il 1 Settembre 2016