Carsh ha in sé i servizi di carsharing di un’intera nazione. Carsh è un’applicazione nata dall’idea di due startupper usciti dalla Bocconi e reduci da due esperienze all’estero “illuminanti”, in Svezia e Russia: Davide Giancarlini e Luca Carta. Prendendo spunto dai due paesi, e dalle proprie esigenze di utenti di carsharing, i due giovani hanno sviluppato Carsh e a marzo 2014 hanno ufficialmente creato la società fornendo un servizio che, con l’aumento delle offerte tra cui orientarsi, diventa ogni giorno sempre più utile. Davide Giancarlini ci spiega come funziona Carsh e soprattutto i vantaggi per chi la usa e per l’ambiente dove viviamo tutti.
1) Carsh: spieghiamo in cosa consiste.
Carsh è un’applicazione mobile per iPhone o Android che aggrega in una sola mappa la totalità delle soluzioni di carsharing presenti nella città di riferimento in cui ci si geo-localizza. Si può definire Carsh come una piattaforma multi servizio che permette di avere i servizi di carsharing di un’intera nazione in un’unica applicazione.
2) Come vi é venuta l’idea di Carsh? Chi vi ha sostenuto inizialmente?
L’idea di Carsh ci è venuta più di un anno fa, proprio per il nostro smodato uso di servizi di carsharing. Da utenti ci siamo accorti che era assolutamente necessario pensare a qualcosa, Carsh, appunto, che accorciasse il tempo di passaggio da un’app all’altra dei vari operatori. Il progetto è piaciuto e i fondi con cui è nato e sta crescendo Carsh sono in parte nostri, in parte di un terzo entrante.
3) In base a quali criteri Carsh indica all’utente i vari servizi di carsharing e con che vantaggi?
Carsh è stato studiato in modo da valutare i vari servizi a seconda della “vicinanza” della macchina rispetto alla propria posizione e a seconda del “prezzo” di una soluzione rispetto ad un’altra. Per l’utente di Carsh il vantaggio è quello di non dover più utilizzare i servizi in maniera slegata con conseguente perdita di tempo e non solo.
4) Perché Carsh é green?
Carsh non è affatto un mero aggregatore di soluzioni di mobilità sostenibile, Carsh è un vero e proprio progetto pensato con l’obiettivo di diffondere tra le persone la consapevolezza che queste soluzioni sono il futuro della sostenibilità del nostro pianeta e, più nel concreto, della nostra quotidianità.
5) Oltre strettamente alla app di Carsh, qual é il vostro impegno attuale e futuro per la promozione della mobilitá sostenibile?
Siamo attualmente membri PLEF– Planet life economy foundation e miriamo a far sentire la nostra voce al CNGE, consiglio nazionale per la green economy. Inoltre a nostro avviso la sostenibilità deve avanzare di pari passo con l’integrazione, quindi Carsh è e sarà sempre più internazionale, già parla italiano, inglese, francese e russo.
6) Visto da Carsh, come è il panorama del car sharing in Italia? Qualche best practices?
Il panorama del carsharing in Italia è fortemente cambiato nell’ultimo anno grazie all’ingresso di un nuovo player globale che opera già da anni quale Car2go, ma non solo. In generale la forte evoluzione e l’arrivo di altri servizi “avanzati” quali sono Twist ed Enjoy è stato possibile grazie ad una pubblica amministrazione concreta e fortemente attenta ai temi green quale quella del Comune di Milano che, ha fatto da apripista ad altre grandi città quali Roma e Firenze.
7) Paesi da imitare o idee da importare?
La Germania è sicuramente un Paese da cui imparare e non solo in questo settore. In molti altri aspetti c’è da “copiare” i tedeschi, nel senso buono di studiare la loro efficienza sociale ed economica.
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