Cardamomo, proprietà e usi: dove trovarlo e come usarlo in cucina. Consigli pratici e benefici legati alla spezia. Controindicazioni e informazioni sulla pianta.
Il Cardamomo è una pianta originaria dell’India che ha conquistato tutto l’occidente grazie alle sue proprietà benefiche. In cucina è impiegato per arricchire un gran numero di piatti.
La pianta del Cardamomo
Il caradamomo è una spezia che si ricava da una pianta tropicale originaria del Sud Est asiatico, nota come Elettaria. La pianta di cardamomo appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae, la stessa famiglia dello zenzero. La sua diffusione ha radici molto antiche: è conosciuta fin dai tempi degli egizi che la utilizzavano per le sue proprietà medicinali. Era utilizzata anche dei Greci e dei Romani. Oggi il cardamomo è tra le spezie più care al mondo preceduta solo da zafferano e vaniglia.
La pianta di cardamomo può raggiungere un’altezza di 20 metri e le sue foglie hanno un colore molto particolare, simile al rosso porpora. Il frutto si presenta come una capsula ricca di semi di colore marrone-neri. La capsula è di colore verde. I semi in cucina, si possono usare integri (soprattutto pre la preparazione di dolci) o macinati, dando vita alla polvere impiegata come spezia.
I semi di cardamomo hanno un odore fortemente aromatico, agrodolce, quasi simile a quello del limone. E’ il sapore corposo, dolciastro, profondo e piccante che rendono questo ingrediente molto ricercato in cucina.
Proprietà e benefici del Cardamomo
Il cardamomo annovera proprietà stimolanti in quanto i suoi semi sono ricchi di una sostanza nota come cineolo, in grado di agire come “attivatore” del sistema nervoso centrale. Del cineolo sono note le proprietà antisettiche, sembrerebbe infatti che il cardamomo potrebbe avere effetti benefici su mal di gola, faringite e disturbi respiratori.
Le proprietà del cardamomo sono principalmente legate alla stimolazione della digestione: nella medicina tradizionale, soprattutto in Iran e India, il cardamomo verde è largamente utilizzato per prevenire disturbi digestivi, inoltre, sempre in queste regioni geografiche, rappresenta una cura diffusa alle infezioni ai denti e gengive ed è usato per prevenire malattie alla gole e alitosi, congestioni polmonari e tubercolosi.
La medicina tradizionale tibetana, vede l’impiego del cardamomo per curare problemi gastrointestinali. Anche in Cina e in India, il cardamomo nero è usato per curare stitichezza, dissenteria, problemi gastrici e altri disturbi digestivi.
In Italia il suo impiego è legato principalmente a scopi culinari, tuttavia c’è chi usa il cardamomo per combattere l’alitosi (masticando alcuni semi) e alleviare tosse o mal di gola (effettuando gargarismi con l’infuso).
Gli amanti dei rimedi naturali possono riscoprire nel cardamomo un buon alleato nella dieta: come premesso, la polvere ricavata dai semi può avere un effetto stimolante e antidepressivo, soprattutto se la si assume bollita. Il potere stimolante del cardamomo si traduce come attivatore del metabolismo.
Nella medicina ayurvedica, l’infusione di cardamomo viene prescritto per il raffreddore, influenza, tosse e sinusite.
In aromaterapia l’olio essenziale viene impiegato per il massaggio in caso di problemi respiratori, cattiva circolazione e per rafforzare le difese.
Tra i principi attivi segnaliamo la presenza di limonene, sabinene, borneolo e cianeolo. Il cardamomo è popolare anche per le sue proprietà antisettiche e digestive.
Come usare il cardamomo
Qui di seguito vi proponiamo alcune indicazioni per utilizzare il cardamomo.
Rimedio naturale contro lo stress
Per lenire stanchezza fisica e mentale e alleviare i sintomi dello stress, il cardamomo è un buon alleato. Per l’assunzione basta bollire 1 cucchiaino di baccelli di cardamomo in 250 ml di latte per 5 minuti poi coprire e lasciare raffreddare. Da assumere tutte le sere prima di coricarsi.
Rimedio contro l’anemia alimentare
Il cardamomo è una buona fonte di micronutrienti, in particolarecalcio, potassio, zinco e ferro. Per contrastare l’anemia alimentare, è necessario seguire una dieta ben bilanciata ma ancora meglio se integrata con un preparato a base di cardamomo. Vi basta frullare la polpa di due mango, 1 tazza di yogurt naturale e 1 cucchiaino di cardamomo fino ad ottenere un composto uniforme. Prendete 1 tazza al giorno per fare il pieno di energie e micronutrienti, conservare in frigo per massimo 3/4 giorni.
Rimedio per rafforzare il sistema immunitario
Mettere in un pentolino i semi di tre bacche di cardamomo, aggiungere il succo di due arance e mezza tazza di acqua poi cuocere a fuoco medio mescolando continuamente, per 10 minuti. Quando arriva a ebollizione togliere dal fuoco e lasciare raffreddare. Prendere 1 tazza al giorno.
Rimedio contro l’affaticamento e la sensazione di stanchezza
In una tazza versare 1 cucchiaio di caffè macinato e 3 semi secchi e schiacciati di cardamomo poi aggiungere 125 ml di acqua bollente. Coprire e lasciare riposare per 10 minuti poi filtrare: se lo preferite potete sciogliere 1 cucchiaio di miele. Da bere mattina e sera tutti i giorni per circa una settimana, riprendere l’assunzione dopo circa un mese.
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Cardamomo in polvere
Il cardamomo in polvere può essere aggiunto al tè, alle tisane o agli infusi che solitamente preparate. Questa spezia, infatti, si può usare per aromatizzare bevande (anche centrifugati, frullati a base di latte/panna) o insaporire dolci e biscotti.
Per il suo sapore, si può usare anche per insaporire brodi, risotti e secondi piatti a base di carne.
Dove si compra? Il cardamomo in polvere è facile da trovare nei grandi ipermercati, nel reparto delle spezie.
Semi di cardamomo interi
I semi di cardamomo, interi, si possono usare per preparare liquori o per preparare infusi dal sapore molto delicato. I semi di cardamomo interi si possono impiegare per preparare dolci o plumcake fortemente aromatizzati. Come preparare dolci al cardamomo? Vi svelo una sorta di ricetta universale, cioè un “trucchetto” che potete usare per qualsiasi ricetta.
Se dovete preparare un plumcake o dei biscotti, usate i semi di cardamomo interi per aromatizzare fortemente il latte che impiegate nella ricetta.
Per ogni 300 ml di latte usate 10 g di cardamomo.
Fate bollire il latte. Spegnete il fuoco e aggiungete i semi di cardamomo. Lasciateli in infusione per 20 minuti e frullate il tutto. Filtrate e usate il latte al cardamomo per la vostra ricetta.
Controindicazioni del Cardamomo
I possibile effetti collaterali e le controindicazioni per l’assunzione del cardamomo non sono numerosi. L’uso del cardamomo è controindicato nei soggetti sensibili che potrebbero trarre svantaggio (tremori, insonnia, agitazione…) dall’effetto stimolante delle sostanze contenute in questa spezia. Altre controindicazioni vedono l’uso del cardamomo sconsigliato a chi soffre di calcoli o problemi alla cistifellea (potrebbe insorgere dolore addominali). I soggetti allergici dovrebbero astenersi completamente.
Coltivazione del Cardamomo
Non vi farà piacere sapere che il cardamomo è una delle piante aromatiche più difficili da coltivare. Non è un caso che il cardamomo sia annoverato tra le tre spezie più costose al mondo insieme alla cannella e allo zafferano.
Solo i vari esperti e appassionati di giardinaggio possono cimentarsi nell’impresa di coltivare il cardamomo! Questa pianta appartiene alla stessa famiglia dello zenzero, quella delle Zingiberacee, ma si coltiva con più difficoltà.
La coltivazione del cardamomo può avere scopo ornamentale o alimentare: la pianta di cardamomo è molto bella e si presenta come una perfetta pianta d’appartamento.
Per capire perché è difficile coltivare cardamomo in Italia vi basterà pensare al suo paese d’origine: questa pianta perenne è originaria dell’oriente. La sua coltivazione è affidata alle donne e praticata soprattutto nello Sri Lanka, in Iran, in India, Tailandia e nell’America centro-meridionale.
Se vivete nell’Italia meridionale avete più possibilità di coltivare cardamomo. In Italia, il cardamomo va coltivato solo in zone a temperatura mite (anche in inverno) e solo in vasi così da poter essere spostato in ambiente riparato durante i mesi invernali.
La pianta muore con temperature inferiori a 10 gradi e soffre con temperature di comprese tra i 10 e i 15 gradi. La sua temperatura ideale di coltivazione è di 22 °C.
Come coltivare il cardamomo in vaso
La coltivazione in vaso è l’unica soluzione possibile dato le esigenze climatiche del cardamomo. La pianta vede un elevato sviluppo radicale (dei rizomi) e quindi necessita di vasi molto ampi.
Per la coltivazione del cardamomo, organizzate dei grossi vasi da poggiare su carrelli con rotelle, altrimenti non riuscireste a trasportare i vasi al riparo durante la stagione fredda.
Il terriccio deve essere caratterizzato da una reazione acida, con pH intorno a 5,1 – 5,5. Ciò significa che non dovete irrigare il cardamomo con l’acqua del rubinetto altrimenti andreste ad alcalinizzare il suolo. Per l’irrigazione del cardamomo seguite le istruzioni segnalate nella pagina dedicata a come irrigare le piante acidofile. Come tutte le acidofile, anche il cardamomo richiede irrigazioni costanti nel periodo estivo.
Somministrate concime solo in primavera e in autunno con apporti graduali.
Se riuscite nell’impresa di coltivare il cardamomo, ricordate di raccogliere le capsule quando sono ancora verdi e chiuse, lasciandole essiccare al sole per pochi giorni. Le capsule vanno aperte a mano togliendo i semi; i semi estratti dovranno essere ulteriormente essiccati e conservati in barattoli dalla chiusura ermetica, lontani da fonti di calore e in un luogo al buio. Molti produttori preferiscono lasciare i semi all’interno della capsula per preservare maggiormente l’aroma dei semi di cardamomo. In questo caso, la capsula viene rotta al momento dell’utilizzo ma il periodo di essiccazione può variare dalle 2 settimane al mese.