Tutte le informazioni sulla medusa caravella portoghese. Avvistamenti in Italia, in Sicilia e diffusione nelle nostre acque. Dimensioni e informazioni sull’animale.
Caravella portoghese: Physalia physalis
Per il suo aspetto, la caravella portoghese viene spesso chiamata -erroneamente- medusa.
In realtà, la caravella portoghese non è una medusa ma un sifonoforo, cioè un’aggregazione di quattro diversi organismi animali (polipi) chiamati zooidi. Tali organismi sono collegati fisiologicamente al punto di essere reciprocamente dipendenti per la sopravvivenza.
Bene, ora hai capito che la caravella portoghese non è una medusa ma è composta da quattro zooidi (o polipi). Il primo polipo è chiamato pneumatoforo, è quello a forma di vela che definisce il nome dell’animale (la caravella è una nave in legno che naviga a vele spiegate).
Questo polipo è dotato di una sacca galleggiante colma di gas e ha una dimensione che va dai 9 ai 30 cm di lunghezza fino a 15 cm di altezza. Parlando di dimensioni sorprendono molto i tentacoli: questi sono i più lunghi del mondo e possono arrivare a una lunghezza di 20 metri! Ma non basta, sotto al corpo galleggiante vi sono altri zooidi, in totale i tentacoli possono raggiungere una lunghezza massima di 50 metri, anche se gli esemplari più diffusi vedono tentacoli che si aggirano mediamente intorno ai 10 metri.
Caravella portoghese: veleno
Sono i tentacoli a essere pericolosi per l’uomo: sono fortemente urticanti e sono incaricati di catturare le prede (pesci, molluschi, crostacei…) e dirigerli verso gli individui gastrozoidi (cioè verso gli individui deputati alla digestione).
Il veleno delle nematocisti (cellule diffuse dei tentacoli) può essere fatale per l’uomo e per molti pesci, tuttavia ci sono pesci che sembrano esserne immuni: il Nomeus gronovii si tiene a distanza dai tentacoli più grossi e spesso si nota tra i piccoli tentacoli a ridosso della vela (pneumatoforo) anche il pesce pagliaccio nuota impunemente tra i tentacoli protetto dal suo muco che gli consente la simbiosi con gli anemoni urticanti.
Punture nell’uomo: sintomi
Le punture della caravella portoghese causano un forte dolore fino a creare ferite simili a vere e proprie frustate (piaghe). Il dolore, tuttavia, scompare dopo circa due ore.
Più raramente il veleno delle nematocisti della caravella portoghese può causare danni più grossi come lo shock anafilattico. In particolari soggetti la puntura della caravella portoghese può causare febbre, alterazioni delle funzioni cardiache, nausea e cefalea.
Anche se il dolore generalmente sparisce nel giro di due ore, in alcuni casi potrebbero essere necessarie cure mediche: in caso di reazioni estreme è importante rivolgersi prontamente a un medico.
Caravella portoghese in Italia
E’ già capitato con altre specie aggressive (leggi l’articolo “pesce scorpione in Italia“) ma questa volta l’arrivo della caravella portoghese non è legato al surriscaldamento globale: questa colonia di organismi (perché chiamarla medusa sarebbe riduttivo!) preferisce le acque più fredde e l’estate 2018 sembrerebbe offrire le condizioni marine ideali a causa di una temperatura ballerina.
La caravella portoghese è stata avvistata, in modo massiccio, nelle acque di Maiorca e in altre zone del Mediterraneo, coste italiane comprese.
In questo inizio stagione la caravella portoghese (Phusalia Physalis) è stata avvistata al largo della Sicilia, della Sardegna e anche a Reggio Calabria (Villa San Giovanni).
Angela Santucci, biologa marina e ricercatrice dell’Istituto di Scienze Marine del CNR di Lesina (Foggia) sottolinea come negli ultimi 10 anni, gli avvistamenti di meduse e altri “organismi gelatinosi” sia aumentato di addirittura 10 volte.
Prima di quest’anno, la caravella portoghese era già stata avvistata nelle nostre acque. L’avvistamento risaliva a ottobre 2017, quindi quando le acque delle nostre coste si erano ormai “raffreddate”.
Puntura caravella portoghese: cosa fare
I rimedi sono gli stessi visti nell’articolo dedicato alle punture di meduse. Pur non essendo propriamente una medusa, la caravella portoghese condivide le stesse nematocisti (cellule velenose) con questi animali.
E’ importante ricordare che un buon rimedio all’emissione di veleno della Caravella Portoghese è il normale aceto di vino bianco, da usare puro e non diluito. Chi abita nelle zone d’Italia a rischio o solo per banale precauzione, dovrebbe portare con sé un flacone di aceto bianco.
Se con te non hai portato l’aceto bianco, basta una qualsiasi soluzione con il 5% di acido acetico… se la spiaggia è dotata di un lido/ristorante, puoi chiedere allo stabilimento oppure limitarti a sciacquare le ustioni con dell’acqua salata per lavare via le cellule urticanti rimaste sulla tua pelle.
Assolutamente non sfregare la parte interessata dalla puntura di caravella portoghese con la sabbia: potresti peggiorare la situazione.
Se noti una caravella portoghese allerta tutti i bagnanti e mantenete una distanza di sicurezza. Il contatto con la caravella portoghese è molto doloroso ma ti ricordo di mantenere la calma in quanto è fatale solo in rarissimi casi (shock anafilattico in particolari soggetti).