La capra pigmea è una tipologia di capra domestica in miniatura, alquanto resistente e che può facilmente ambientarsi a climi e a territori diversi. Nei paragrafi successivi scopriremo qualcosa in più relativamente a questa razza ovina.
Caratteristiche della capra pigmea
Iniziamo scoprendo le caratteristiche della capra pigmea. Questa tipologia di capra, ha avuto origine dalla capra nana dell’Africa occidentale e più precisamente nella valle del Camerun. Solo durante l’era coloniale, queste mini capre furono importate in Europa dagli inglesi. Attorno agli anni cinquanta alcuni esemplari furono invece richiesti negli Stati Uniti per gli zoo cittadini, per la produzione di latte e per scopi di ricerca. Successivamente, numerosi altri esemplari, sono stati acquistati da allevatori privati e hanno da subito guadagnato popolarità come piccoli animali da compagnia, per via delle loro dimensioni ridotte, per il loro carattere socievole, oltre che una robusta costituzione.
La capra pigmea appartiene alla razza più comune di capre allevate in qualità di animali domestici. In effetti, le capre nane, si rivelano animali pazienti e docili, dall’indole vivace e adatti anche ai bambini. Inoltre, se abituata fin da piccola, la capra pigmea, condivide senza problemi i propri spazi anche con gli altri animali di casa; le femmine sono un tantino dispettose, mentre i maschi, a volte, si dimostrano competitivi ed aggressivi. Sono note come caprette nane considerata la loro altezza che non supera i 35 cm al garrese.
Per quanto riguarda il peso, esso varia in relazione alla loro altezza, ma in genere, si attesta attorno ai 5 – 15 chilogrammi. Il mantello può presentarsi di vari colori: lo ritroviamo bianco, nero, marrone, pezzato a due o tre colori, grigio con venature argentate e camoscio. Altra particolarità delle capre nane sono le corna, che si sviluppano in entrambi i sessi corte e molto sottili.
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Come curare la capra pigmea
Chiunque si chieda come curare la capra pigmea deve sapere che l’animale ha bisogno di un riparo asciutto, confortevole e che la protegga dagli agenti atmosferici e dalla presenza di animali selvatici. La stalla è sicuramente la soluzione ottimale, ma si potrebbe fornirle anche un rifugio semplice, adatto alle sue esigenze di riparo notturno. La capra pigmea necessita di uno spazio esterno piuttosto ampio, per potersi muovere liberamente e brucare erba o le altre tipologie di piante comuni (trifoglio in particolare).
Fondamentale risulta una recinzione di un metro e mezzo tutt’attorno al suo habitat per scongiurare eventuali fughe. A meno che non si voglia far riprodurre le capre pigmee, i maschi dovrebbero essere tenuti divisi dalle femmine. Gli zoccoli delle capre pigmee, andrebbero spuntati ogni due mesi o a necessità. Importanti sono le strigliature settimanali abbinate a bagni periodici per l’igiene del vello con uso di sapone neutro. Le regolari visite veterinarie sono vivamente raccomandate per la prevenzione di gravi malattie infettive (trasmissibili anche all’uomo) e per le vaccinazioni di base.
Considerato che la gestazione della capra dura cinque mesi mentre lo svezzamento altri quattro mesi, il momento propizio per l’accoppiamento va da agosto a dicembre; solitamente viene alla luce un solo piccolo, eccezionalmente due, che la madre accudisce amorevolmente, a patto di allontanare immediatamente il maschio, che potrebbe risultare aggressivo. In genere è consigliabile avere un’unica coppia, per una prima fase riproduttiva. In alternativa, si possono sterilizzare sia i maschi che le femmine; i maschi castrati si possono allevare nello stesso gruppo di femmine non sterilizzate. Ogni capra pigmea dovrebbe mangiare 165 grammi di cereali due volte al giorno. I cereali dovrebbero essere a disposizione dell’animale in una mangiatoia, per evitare che vadano dispersi. Ideali sono quei cereali come avena, mais oppure mangime specifico completo e bilanciato per ovini.
È buona norma mettere a disposizione delle capre pigmee un contenitore con del sale iodato. In questo modo si garantirà all’animale il giusto apporto di vitamine e sali minerali unitamente a foraggio non macinato e asciutto (ricco di vitamine A e D), soia ed erba medica. Ricordiamo che le vitamine A e D sono indispensabili per la prevenzione delle malattie delle ossa, cardiache e muscolari. Da novembre a marzo è adatta la somministrazione di fieno ben conservato, mentre dalla primavera all’autunno le capre si possono lasciare libere di cibarsi dell’erba dei campi. Durante la stagione estiva si presenta l’inconveniente delle deiezioni mal odoranti. Il problema si riduce (ma non si elimina del tutto) pulendo regolarmente e meticolosamente il recinto: i liquami andrebbero rimossi e smaltiti in maniera biologica.
Quanto vivono le caprette nane
Quanto vivono le caprette nane come la pigmea? La vita media di una capra nana allevata in cattività, in buone condizioni psico-fisiche è di dieci o quindici anni.
Quanto costa una mini capra
Scopriamo infine quanto costa una mini capra come la pigmea. Per quanto riguarda il prezzo di un esemplare, sappiamo che lo stesso non risulta particolarmente elevato. Il prezzo varia in base all’età e al sesso e si aggira mediamente sui 100/150 euro, riferito comunque ad allevamenti specializzati e conosciuti. A questo, andrebbe comunque aggiunto il costo del mantenimento quotidiano, oltre alle spese veterinarie, in particolare quelle legate alle vaccinazioni.
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