Cannella, benefici e proprietà terapeutiche
Cannella benefici: ecco le proprietà benefiche e terapeutiche di questa preziosa spezia dall’aroma inconfondibile.
La cannella è una spezia che non deve mai mancare in dispensa per il suo delizioso sapore e aroma che si combina alla perfezione con altri alimenti; ma non è solo buona per il palato, è molto benefica anche per il nostro organismo grazie alle sue proprietà terapeutiche.
Grazie alla sua elevata quantità di antiossidanti, la cannella svolge funzioni antibatteriche, antifermentative, anti-age e riduce persino la fame nervosa; responsabile del fallimento della maggior parte delle diete.
Già dall’antichità la cannella veniva impiegata come rimedio naturale a molti disturbi, oggi è ancora molto apprezzata nell’ambito della profumeria, dell’aromaterapia e soprattutto in medicina grazie ai suoi importanti benefici.
Numerosi studi hanno dimostrato quanto le proprietà benefiche della cannella riescano a essere ottime alleate nella cura dei più comuni malanni. Di fatto, l’industria farmaceutica sfrutta le proprietà della cannella per realizzare alcuni preparati ad hoc. Molti preferiscono assumerla al naturale, perché considerano che sia il modo migliore per godere appieno dei suoi benefici.
Cannella benefici, proprietà terapeutiche
Protegge la salute del cuore
I motivi principali per cui questa spezia fa bene al cuore riguardano l’apporto significativo di fibra e di calcio. Un cucchiaio di cannella in polvere possiede 4 grammi di fibra e 78 mg di calcio. Questi due micronutrienti aiutano a espellere i sali biliari, prevengono i danni alle cellule del colon.
A detta degli esperti sarebbe anche in grado di attenuare i livelli di colesterolo, per questo motivo ridurrebbe anche il rischio di malattie al sistema cardiovascolare.
È antinfiammatoria
La risposta immunitaria del corpo è essenziale nel preservare la nostra salute dato che ha il compito di combattere le infezioni e riparare i tessuti danneggiati. La cannella è un potente antinfiammatorio naturale che può aiutare a regolare il processo di infiammazione e evitare dolori.
Regola i livelli di zucchero nel sangue
Negli ultimi tempi, si è riscontrato che le sostanze contenute nella cannella possono diminuire in maniera significativa i livelli di zucchero nel sangue. E’ infatti in grado di ridurre la quantità di glucosio che entra nel flusso sanguigno dopo aver ingerito determinati alimenti. Contiene una sostanza che agisce sulle cellule imitando la funzione dell’insulina, il che migliora l’assorbimento del glucosio per convertirlo successivamente in energia.
Secondo gli studiosi, l’assunzione di cannella aiuterebbe a ridurre il livello di zuccheri nel sangue del 10% fino al 29% nelle persone che soffrono di diabete di tipo 2; la dose effettiva di cannella varia da 1 a 6 grammi al giorno.
Migliora la funzione cognitiva
Sempre a detta degli esperti, la cannella potrebbe aiutare a proteggere i neuroni, oltre a normalizzare i livelli dei neurotrasmettitori e migliorare la funzione motoria nelle persone colpite dal morbo di Parkinson.
È antimicrobica
La cannella contiene sostanze antimicrobiche in grado di inibire la crescita di batteri dannosi, funghi e lieviti, come la candida albicans. L’applicazione topica e il consumo della cannella potrebbero risultare efficaci nel trattamento di infezioni e malattie.
È un potente antiossidante
Questa spezia rientra nella top 10 degli antiossidanti più potenti che esistano in natura. Si trova alla posizione numero 7, è caratterizzata da una potente azione contro il danno ossidativo provocato dai radicali liberi che, tra le tante cose, sono anche responsabili del cancro e di altri disturbi cronici.
Allevia la sindrome premestruale
Un infuso a base di cannella potrebbe aiutare ad alleviare i sintomi scatenati dalla sindrome premestruale. Questo perché la cannella contiene manganese, un minerale che, se ingerito, aiuta le donne a ridurre gli sbalzi d’umore e i crampi muscolari rispetto alle donne che, invece, non assumono cannella.
Raccomandazioni utili: il consumo di cannella deve essere moderato, in piccole quantità, perché un consumo eccessivo potrebbe irritare la mucosa orale, causare difficoltà respiratorie e attacchi compulsivi.
Pubblicato da Anna De Simone il 18 Giugno 2016