Cane Pechinese: carattere e origini
Cane Pechinese: animale fiero, cresciuto a Palazzo e quindi con nessuna intenzione di farsi mettere piedi o zampe in testa. Cane Pechinese significa cane/gatto: diffidente, orgoglioso, di penetrante intelligenza, coraggioso e poco incline a “popolari” gesti d’affetto, ma quando decide di darne, ne da infinito, ed è un cane adorabile. A distanza e senza dargli ordini. Ha senza dubbio un bel caratterino questo cane Pechinese, e miete molti adepti per questo suo essere unico, regale e ben conscio delle sue nobili origini.
Cane Pechinese: carattere
Nato in Cina, ma arrivato in Occidente e in un certo senso “adottato” dalla Gran Bretagna, il cane Pechinese è stato riconosciuto dalla F.C.I. e inserito nel gruppo 9, come cane da compagnia. E’ più che altro “cane da grembo”, nato per vivere in casa e per fare pochissimo movimento.
Leale ma piuttosto fredda e diffidente con gli estranei, questa razza si affeziona moltissimo al padrone ma, se ben già avete capito come è l’andazzo con il cane Pechinese, lui non lo dimostra con grandi slanci. Se però è necessario sfodera per il proprio amico-uomo un coraggio da “leone”.
Chiariamo subito che NON è ideale per i bambini: solitamente li ignora. Il cane Pechinese è perfetto invece per le persone anziane o sedentarie, perché non ha bisogno di moto, e per chi vuole un cane “un po’ gatto” come atteggiamento, e non troppo appiccicoso e pretenzioso. Il cane Pechinese pretende rispetto, quello sì, onori e gloria come fosse il re della casa, ma anche di essere lasciato in pace.
Con gli estranei il cane Pechinese sfodera il suo lato “migliore” , da sovrano: pretende di essere servito e riverito. Se arriveranno ospiti da voi che non sono graditi suoi “sudditi” allora non li calcolerà neanche, anzi, non esiterà a mettere in mostra il disprezzo che prova per chi non lo venera.
Chi però conosce, frequenta, possiede, un cane Pechinese, sa bene che una volta conquistata, la sua simpatia è irresistibile: sa, quando vuole, mostrarsi affettuoso in modo profondo e indefettibile. Affettuoso, sì, ma non illudiamoci: di addestrarlo non se ne parla, si può al massimo “lusingarlo, blandirlo, arrivare addirittura a plagiarlo” per essere ascoltati. Non sempre ubbiditi.
Con un caratterino così si sconsiglia di affiancare il cane Pechinese ad altri cani, pechinesi o no, e ad altri animali, e men che meno di proporgli grandi scampagnate. Odia l’esercizio fisico e la sua agilità e sublime ma mentale.
Cane Pechinese: aspetto fisico
Muso largo, orecchie a cuore e cadenti, il cane Pechinese è un “head dog”: le sue caratteristiche più importanti sono quelle della testa, grande, sproporzionata rispetto al corpicino. Questa asimmetria gli da una forma “a pera” ma non osate dirlo: abbiamo visto che carattere che ha!
In totale, testona e corpicino, un cane Pechinese può pesare fino ad 8 Kg, ha occhi grandi, tondi, brillanti e sporgenti, tartufo nero e coda alta, rigida e decorata da abbondanti frangiature. Il pelo del cane Pechinese è lungo e da accarezzare con amore e cura, anche sulla criniera abbondante che arriva fin dietro la spalle. Secondo gli standard è ammesso il sottopelo, e tutti i colori e le macchie, a parte quella da albino e color fegato.
Il cane Pechinese è un cane compatto, ha una andatura peculiare che poco si associa al suo carattere tutto d’un pezzo, ma la si deve agli arti anteriori corti e arcuati, al contrario di quello posteriori più lunghi e diritti. Una asimmetria forse dovuta, così si mormora dietro alle sue spalle pelose, che in passato fu così fatto crescere, di generazione in generazione, perché non potesse a grandi falcate fuggire dai palazzi imperiali in cui era “conservato” e venerato.
Cane Pechinese: origini
Abbiamo parlato di Palazzo e qui si apre la bella e lunga storia delle lontane origini del cane Pechinese, detto anche Pekingese, Pékinois o Pekinés. Ci sono molte documentazioni storiche in varie epoche, fin dal 2000 a.C., e da sempre,o quasi, è considerato un animale sacro e prezioso tanto che il furto o l’uccisione di un cane Pechinese nell’antica Cina erano puniti con la morte.
I primi esemplari di cane Pechinese arrivarono in Europa, in Gran Bretagna, rimasti orfani della principessa cinese che si era suicidata, al tempo del saccheggio del Palazzo d’estate di Pechino, nel 1860. Uno arrivò in dono alla Regina Vittoria d’Inghilterra, dopo varie vicende inglesi. E da quel momento spopolo, mantenendo la sua estrazione regale. Nobile, altezzosa. La puzza sotto il naso, signorino di Palazzo.
Il carattere del cane Pechinese si è forgiato quando ha vissuto rinchiuso nella Città Proibita, senza contatto con il mondo esterno e preservato dagli osservatori occidentali. Così è rimasto, anche fisicamente, senza evidenti modifiche o evoluzioni,e si arriva al 1894, quando un esemplare di cane Pechinese fu presentato per la prima volta all’esposizione di Chester.
Nel 1898 è stato stabilito il primo standard del cane Pechinese e nel 1904 gli Inglesi crearono il primo Club del Pechinese. Ecco la sua ascesa definitiva e non solo in Gran Bretagna: già alla vigilia della prima guerra mondiale, il cane Pechinese aveva grande successo, sia nei salotti raffinati sia nei ring d’esposizione. Tutto merito della grande originalità fisica.
Cane Pechinese: miti e leggende
A proposito del fisico del cane Pechinese, leggenda narra che sia nato dall’amore di un leone per una scimmia. C’era una volta un leone fulvo innamorato disperatamente di una minuscola scimmia. Disperatamente perché un amore così era visto come contro natura, nel regno animale, e fu interpellato addirittura il dio Hai Ho che si dimostrò più comprensivo del previsto. “Se tu accetti di sacrificare la tua taglia e la tua forza per l’amore che provi per questa piccola scimmia, io benedirò la vostra unione”. Ecco il cane Pechinese, con il coraggio, la nobiltà e la fierezza del padre leone e la taglia, l’intelligenza e la dolcezza della madre scimmia.
Le sembianze leonine del cane Pechinese, malgrado la taglia, lo hanno fatto divenire intorno al II secolo, il simbolo del “leone di Buddha”, oltre che cane sacro e venerato dalle famiglie imperiali di generazione in generazione. Rinchiuso tristemente a Palazzo, con le gambe troppo corte e sproporzionate per fuggire.
Cane Pechinese: cura e alimentazione
Il cane Pechinese conquista per il suo caratterino, ma soprattutto per la sua magnifica pelliccia che va però curata. Non esageratamente, ma va passata con una spazzola di cinghiale e un pettine metallico dai denti lunghi, e uno shampoo, neutro e delicato, ogni 2 mesi, non guasta.
Per il resto è necessario tagliargli le unghie frequentemente, tagliare anche il pelo fra i cuscinetti delle dita, pulire gli occhi facilmente irritabili con una soluzione fisiologica. I denti vanno puliti spesso e, ancora prima, va curata molto l’alimentazione: deve essere per il cane Pechinese come per tutti, molto equilibrata. Inoltre il cane Pechinese può avere necessità di integratori di vitamine e di minerali per rendere il pelo ancora più bello. Una bella criniera per un cane leone.
Se vi è piaciuto questo articolo animalesco continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Pinterest e… altrove dovete scovarmi voi!
Articoli correlati che potrebbero interessarti:
– Chow Chow: il cane cinese con la lingua viola
Pubblicato da Marta Abbà il 10 Luglio 2015