Cane bracco
Cane bracco fa pensare, nell’immaginario comune, al Bracco Italiano, ma c’è tutto un mondo di animali che si chiamano cane bracco e che, appunto, hanno origini sparse in tutto il mondo, che vale la pena di dedicare qualche tempo e qualche riga alla sua esplorazione. Nel club del Cane Bracco, dove comunque sono tutti cani da caccia, agili e svegli.
A mia opinione, esteticamente sono molto gradevoli perché slanciati e dinamici. Poi il muso con il tartufo grande e “mobile” a me fa una grande simpatia, che sia il cane bracco italiano, o “straniero”. A proposito di straniero, prima di andare a conoscere i tipi di cane bracco più noti, ecco qualche “chicca” meno nota. Sempre targata cane bracco.
Troviamo ad esempio quello blu d’Auvergne e un altro detto Perdiguero de Burgos, il francese può essere di tipo Gascogne o dai Pirenei e poi, affianco al tedesco, a pelo raso e a pelo duro, da quelle parti ci sono il cane bracco ungherese, detto Vizla se a pelo corto, e quello slovacco. Non sono finiti qui, ma vi lascio viaggiare con il cane bracco da soli.
Made in Italy e molto noto, il cane bracco italiano è di taglia medio grande, pesa dai 30 ai 40 Kg ed è alto circa 60 cm al garrese. Lo troviamo bianco-arancio con chiazze roano-marrone oppure con mantello bianco-marrone. C’è il Melato, anche, ma è raro e molto delicati. Ha il classico fisico da cane bracco, dunque si presta a molte attività: è versatile e, assieme allo Spinone Italiano, può vantarsi di essere l’unico cane da ferma con origini nella penisola. E’ facilmente addestrabile, grazie all’ottimo carattere, e al di là delle sue abilità nella caccia, è anche un compagno di passeggiate gradevole, oltre ad essere utile come cane da guardia.
Il bracco italiano è conosciuto dai tempi dell’Antica Grecia, in Italia, nel XV secolo è arrivato alla corte dei Re di Francia, oggi ad occuparsi della sua diffusione c’è la S.A.B.I. (Società Amatori del Bracco Italiano) fondata a Lodi nel 1949 e con soci non solo italiani. Ce ne sono anche in Francia, Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia, Belgio e perfino in Sud America (Brasile e Cile), Stati Uniti e in Giappone.
Molto noto, meno dell’italiano, ma, siamo onesti, molto noto anche lui, è il cane bracco tedesco. Con dimensioni simili al precedente questo animale si mostra subito molto vitale ed energico. Per alcuni forse troppo, ha forti esigenze di movimento, se siete pigri non è per voi. In generale in appartamento non è l’ideale, ma in una famiglia “con giardino” e con bambini è perfetto: dolce, affettuoso, fedele ed equilibrato. Mai nervoso né aggressivo.
Il suo muso è lungo, largo e potente, gli occhi sono grandi e scuri, il tartufo non sporge molto e deve essere marrone e le orecchie, le vedete cadere ai lati del cranio, arrotondate sulla punta, spesse e morbide. La muscolatura è da cane da ferma per cui presente e omogenea, la coda non è lunga, i piedi sono ben arrotondati e pronti a mantenere un’andatura veloce. Come colori, il cane bracco tedesco ha come principale il marrone senza macchie. Poi le può anche avere, oppure mostrare delle sfumature, se si cambia colore si va sul bianco, con macchie marroni in testa, o sul nero, anche ma non per forze con macchie giallastre.
Detto Weimaraner è chiaramente un cane bracco tedesco, ma speciale. E anche un po’ misterioso dato che sulle sue origini non sono rimaste tracce. Appositamente distrutte. ll suo nome sappiamo che è legato alla corte di Weimar e al Granduca Carl August, “il cacciatore tra i re ed il re tra i cacciatori” che lo ha selezionato per la caccia nelle foreste della Turingia.
Dolce in famiglia e ubbidiente con il padrone, il bracco grigio è adatto anche per fare la guardia ma va abituato ad avere rapporti sociali e con umani fin da piccolo per evitare una esagerata diffidenza. Come per ogni cane bracco, anche questo “modello grigio” ha bisogno di un adeguato esercizio fisico. Facendolo stancare evitiamo di vederlo rosicchiare mobili o fare altri pasticci e dispetti quando resta da solo a casa. E’ certamente un animale atletico tanto quanto gli altri bracchi, ma ha questo mantello grigio che è veramente di pregio. Vellutato, anche se il pelo in verità è piuttosto duro: sarà l’effetto del colore.
Se ha il pelo corto è detto Vizsla, altrimenti a pelo duro: il cane bracco ungherese esiste in due versioni ma costituisce una sola razza, molto diffusa e un tempo considerata riservata all’alta società perché solo i più ricchi potevano averlo. Le origini di questa razza non sono ben note, risalirebbero al IX secolo ma il riconoscimento ufficiale della FCI è del 1936, sappiamo anche che dobbiamo dare il merito alla appassionata ed esperta cinofila Jolanda Savoia per avere questo cane bracco in Italia, il Vizsla, in particolare, è infatti considerato il più equilibrato tra i cani da ferma. Un pregio affatto da trascurare.
Comunque sia il pelo del bracco ungherese, si tratta di un animale dotato di grande intelligenza e spiccata predisposizione al lavoro. E’ docile e dolce, perfetto per i bambini e per la Pet Therapy anche se di taglia medio-grande perché molto delicato e sensibile. E poi non abbaia praticamente mai. La sua muscolatura è ovviamente molto sviluppata, ha occhi castano chiaro, ovali, e il mantello dorato. Oltre che in patria, è molto diffuso in Germania, Inghilterra e Stati Uniti, da noi non ancora ma è sempre più presente nella mente di chi desidera un cane bracco.
Cane Bracco Pointer
Specializzato in tartufi? Pare di sì, che sia questa la caratteristica che fa chiamare il cane bracco pointer così, e non è spuntato da incroci a caso ma è frutto di accurati studi. Non è una razza nel senso stretto del termine, quello va ammesso, ma noi lo raccontiamo qui, perché è un cane bracco a tutti gli effetti. In particolare è stato “creato” in modo che fosse la sintesi di caratteristiche utili per trovare questo tartufo benedetto: la resistenza, l’adattabilità ad ambienti angusti, un olfatto ovviamente “super” ma l’istinto venatorio anche modico, gran velocità di ricerca, poi non importa dato che il tartufo-preda non fugge.
Il cane bracco pointer dal nome è ottenuto da un Bracco Tedesco e un Pointer incrociati, sono entrambi cani da caccia ma non identici, lui è una sintesi particolare. Del primo, ne abbiamo appena raccontato qualche riga sopra, l’altro, il Pointer, è il protagonista dell’articolo “Pointer Inglese” ma merita qualche parola anche qui.
Anche lui di media taglia come il cane bracco, è un animale “compatto” dal fisico quadrato, che si distingue per la sua testa dalla forma particolare. Quando è in fase di ferma, è definito “statuario” ma in famiglia si mostra capace di grandi slanci di affetto. Irruente quando caccia, con padrone e bambini è tranquillo ed educato: un ottimo cane da compagnia. Dimesioni permettendo.
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Pubblicato da Marta Abbà il 9 Giugno 2018