Il cancro rameale, detto che cancro dei rametti, colpisce le nostre piante partendo dai rami e dal tronco, invece che dalle foglie come accade spesso per le malattie che danneggiano le nostre piante. Andiamo a conoscere meglio di cosa si tratta e che danni fa ma soprattutto come è per noi possibile prevenire questo problema, oppure curarlo se non siamo riusciti a bloccarlo in meglio.
Cancro rameale: che cosa è
Si tratta di una malattia che colpisce rami e tronco e il suo incorrere dipende dalla presenza di un alto numero di agenti patogeni che possono essere sia di tipo fungino, sia di tipo batterico. Quando sono malati, tronco e rami mostrano delle forme strane, appaiono corrugati come non dovrebbero essere ma non solo, questo è solo il primo sintomo. Man mano che passa il tempo l’increspatura della superficie finisce per spaccarsi mentre i tessuti rilevati crescono sempre più e creano delle tumefazioni che finiscono con lo staccarsi e cadere a terra.
E’ terribile da vedere perché si apre una vera e propria ferita che mostra la parte interna dell’albero, i suoi tessuti intimi che, così esposti, variano di colore e diventano più scuri. La ferita inoltre, proprio come una vera e propria ferita, si riempie di una sostanza gelatinosa che è come se fosse il nostro pus, permettete il paragone, che cola verso il basso attaccandosi alla corteccia sottostante il corrugamento stesso in modo molto ostinato. E’ importante intervenire il prima possibile perché il distaccamento della corteccia altrimenti alle lunga può portare anche alla morte, sicuramente a danni importanti e a un forte indebolimento.
Il cancro rameale può attaccare quasi tutte le piante legnose, sia che siano caducifoglie che sempreverdi, nemmeno le conifere si salvano perché può danneggiare tutte le piante e anche gli arbusti, sia spontanei, sia ornamentali che da frutto, basta che abbiano dei rami da attaccare. Di solito sono i rami a mostrare i primi sintomi, ovvero dei piccoli affossamenti anomali e di un colore che va dal rossastro al bruno. Man mano il corrugamento diventa una buca, una fessura sempre più profonda che finisce per far squarciare la corteccia portando alla luce la parte interna del tronco o del ramo. I margini della ferita diventano più spessi e la parte interna emette un liquido gelatinoso e gommoso, restando umida e tumefatta che col tempo tende a seccarsi.
Quando non viene curato il cancro rameale si espande lungo i rami e il tronco in circa una decina di mesi e la parte interessata alla lunga secca, perde le foglie e resta attaccata ma morta. Una pianta può quindi trovarsi con tanti rami secchi e spogli
Non c’è una stagione specifica in cui il cancro rameale colpisce più o meno, il suo arrivo dipende dai tempi dell’agente patogeno, sia che sia un batterio che un fungo. Il batterio spesso si presenta tramite degli insetti che pungono una pianta infetta e ne succhiano la linfa infetta, poi si spostano su un’altra pianta sana e la fanno ammalare di cancro rameale. Questo è vero che accade soprattutto durante la bella stagione
Nel caso dell’infezione funginea è quella trasmessa tramite gli attrezzi utilizzati per la potatura se non vengono ben puliti passando da una pianta all’altra. In questo caso il periodo più pericoloso è quello tra la fine dell’autunno e l’inizio della primavera
Cancro dei rametti: danni
Come abbiamo già svelato questo cancro crea dei corrugamenti che poi si trasformano in solchi prima di piccole poi man mani di grandi dimensioni che poi diventano delle ferite. Ciò significa che la corteccia si apre e lascia venire alla luce gli strati interni del ramo o del tronco. Questi strati cambiano colore, diventano rossicci come se fossero “infiammati” ma soprattutto iniziano a secernere una sostanza appiccicosa che sola verso il basso andando ad incollarsi anche alla corteccia sana, posta nella parte inferiore della pianta.
I margini della ferita di ingrossano mentre l’interno di rami e tronchi diventa tumefatta e umida ma solo inizialmente, poi si secca. Quando si trascura questo problema, il cancro si espande e riesce ad attaccare tutto il ramo intero facendolo seccare e perdere le foglie. Al di là dell’origine del cancro, se batterica o fungina, i sintomi sono identici, la chioma dell’albero mostrerà dei singoli rami secchi in mezzo al verde, con foglie ingiallite oppure assenti.
Cancro rameale: prevenzione
Per cercare di prevenire questo problema che ha delle conseguenze anche mortali per la pianta, possiamo seguire alcune buone pratiche che abbassano le percentuali di contagio. Iniziamo ad evitare ci creare alla pianta qualsiasi tipo di ferita accidentale, quelle causate dal decespugliatore ma non solo. Un’altra cosa importante è controllare le piante ogni volta al termine dei periodi di gelo molto forti oppure dopo delle violente grandinate che possono provocare quelle ferite pericolose per il cancro rameale.
Visto che abbiamo letto come i funghi possano attaccare la pianta durante la potatura a causa degli attrezzi non ben puliti, non commettiamo questo errore e disinfettiamo con la candeggina oppure con l’alcol le cesoie con cui potiamo ogni volta che cambiamo pianta. Se ci cade l’occhio su una ferita mentre potiamo la pianta, non trascuriamola ma disinfettiamola con cali di rame.
Cancro dei rametti: trattamenti e rimedi
Quando ci accorgiamo che la nostra pianta è malata, isoliamo le porzioni infettate, tagliamole via incidendo con una profondità di almeno 30 centimetri all’interno del legno sano fino a quando non appare una superficie chiara e non più brunastra. Dobbiamo eliminare la parte infetta e disfarcene meglio se bruciandola, oppure buttandola nell’immondizia indifferenziata.
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