Cambiare gestore di energia elettrica è semplice e non comporta costi, il punto è capire se conviene farlo. Diciamo che essendo la spesa per la corrente mediamente in aumento in tutte le famiglie italiane – cosa a cui contribuisce l’aumento dei dispositivi da alimentare – la risposta è che vale pena guardarsi intorno e comparare le offerte dei vari gestori.
La situazione in effetti è strana. Da una parte abbiamo elettrodomestici sempre più risparmiosi o e che dicono di esserlo (ma rispetto a qualche anno fa sicuramente sicuramente lo sono), dall’altra la fame domestica di corrente elettrica è in costante aumento.
Auto, scooter e biciclette a pedalata assistita sono dotati di batterie che si possono ricaricare in casa, ma non gratis ovviamente. Anche le esigenze di tablet e smartphone non sono da sottovalutare, e se ci prendessimo la briga di misurare quanto ci costa la ricarica giornaliera di questi dispositivi resteremmo stupiti.
La convenienza di cambiare gestore di energia elettrica dipende insomma dalle esigenze, ma non solo. Va fatta anche una considerazione ‘geografica’. Infatti non è detto che l’offerta di un gestore sia la stessa su tutto il territorio nazionale, alcuni parametri possono cambiare anche in modo molto consistente.
Una volta fatte le valutazioni e che si è scelto il nuovo fornitore arriva la parte più semplice, che è davvero meno complicata di quanto si può pensare e che non comporta alcun intervento sugli impianti. Siamo in un libero mercato e gli operatori che cercano nuovi clienti offrendo tariffe convenienti sono ben contenti di darci una mano a cambiare gestore energia elettrica.
La cosa da fare è inviare una richiesta di voltura al nuovo operatore, sarà poi lui a comunicare la disdetta al precedente fornitore e a gestire per intero la pratica di passaggio dandovi nel caso altre semplici istruzioni. A questo punto c’è solo da attendere, ma fatelo sempre con gli occhi aperti.
Nella fase in cui state per cambiare gestore di energia elettrica fate sempre una lettura attenta del contatore, cosa che vi permetterà di evitare – contestandole – eventuali doppie fatturazioni e di chiedere eventuali conguagli. L’altra cosa che può succedervi, ma dipende dagli operatori, è che vi chiedano un deposito cauzionale all’inizio del nuovo servizio. Si tratta comunque di una cauzione che vi verrà restituita (di norma entro 30 giorni) in caso di eventuale cessazione del servizio.