Il cambiamento climatico è causato principalmente dalla produzione di energia e dalle attività di deforestazione. L’uomo, bruciando combustibili fossili influenza il clima in due differenti modi; la via diretta prevede emissioni dirette di calore legate strettamente alla produzione di energia e combustione, in modo indiretto, si parla di gas a effetto serra e di altri inquinanti che interferendo con lo scambio di energia tra Terra e Universo, produce un effetto finale che vede il calore intrappolato negli strati più bassi dell’atmosfera.
Quando si parla di cambiamento climatico di solito si fa riferimento all’effetto serra, tuttavia, inserendo nei modelli climatici i dati sull’emissione di calore diretta nell’atmosfera, si possono spiegare diversi fenomeni climatici che vedono valori di temperatura a livello locale che si discostano dall’andamento medio globale.
Non fatevi ingannare dalla parola “locale”, l’emissione diretta di calore ha un effetto climatico su interi continenti. A metterlo in evidenza è stato lo studio condotto da un team di scienziati statunitensi e pubblicato su Nature Climate Change.
Le emissioni dirette di calore date dalle attività umane (traffico del settore trasporti, centrali energetiche…) vanno a formare le cosiddette “isole di calore“, è per questo che il centro città è sempre più caldo delle campagne circostanti. L’impatto delle isole di calore produce un cambiamento climatico con l’innalzamento della temperatura che arriva a +1 grado nei distretti di produzione di energia.
Il team di scienziati di G.J. Zhang e collaboratori ha visto che, in particolare, anche se l’impatto delle emissioni dirette di calore incide in modo trascurabile sulla temperatura media globale, l’effetto isola di calore può portare dei cambiamenti drastici in singole aree del globo. In conclusione, quando si parla di cambiamento climatico non si possono trascurare le emissioni dirette di calore nell’atmosfera: fino a oggi il modello climatico non considerava le emissioni di calore dirette, così le proiezioni riscontrate si discostavano molto dalla realtà. Con l’aggiunta di questi nuovi dati si potranno avere proiezioni molto più affidabili circa il futuro del clima sia a livello globale sia su singole regioni del pianeta.