Callicarpa: caratteristiche e coltivazione

Callicarpa: caratteristiche e coltivazione
Appartenente alla famiglia delle Verbenaceae, la callicarpa è un arbusto caduco che può raggiungere un’altezza fino a tre metri e una chioma fino ai due metri. In virtù della sua suggestiva colorazione una pianta come la callicarpa risulta perfetta per adornare i giardini delle case, a cui riesce ad attribuire un vero un tocco di vivacità.

Nei prossimi paragrafi scopriremo le sue principali caratteristiche e cosa fare per poterla coltivare in modo corretto.

Caratteristiche della callicarpa

La callicarpa è un tipo di arbusto proveniente dall’Asia, in particolar modo dalla Cina e dall’India. Si tratta di una pianta rustica che viene coltivata anche in Italia. I suoi rami si sviluppano verso l’alto e sono ricoperti da una corteccia liscia, dal colore marrone tendente al grigio.

Le foglie della callicarpa sono di forma ovale e possono raggiungere i diciotto centimetri. Nella loro parte superiore sono di colore verde brillante, mentre nella parte inferiore di colore crema. Durante la stagione autunnale, le foglie tendono a cambiare colore, diventando gialle-arancio o rosso-violacee a seconda della specifica la specie.

La pianta, la cui fioritura avviene in primavera, presenta anche delle bacche che non sono velenose. Esse hanno comunque un sapore talmente amaro che gli animali selvatici se ne nutrono solo in casi davvero estremi, quando non trovano cibi migliori di cui alimentarsi.

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Come coltivare la callicarpa

Come abbiamo già anticipato, la callicarpa può essere coltivata anche nel nostro Paese, facendo tuttavia attenzione all’esposizione prolungata al freddo nelle zone in cui gli inverni sono particolarmente rigidi.

Clima e temperatura ideali

La callicarpa sopporta abbastanza bene le temperature sia alte sia basse. Nel caso in cui si scenda sono i meno tre gradi, per evitare la morte della pianta è però necessario proteggere l’apparato radicale con l’ausilio di paglia o di foglie secche, ovvero del tipico materiale da pacciamatura. La callicarpa riesce invece a tollerare senza particolari problemi il caldo afoso durante la stagione estiva.

Rispetto alla esposizione, questo tipo di arbusto ha una predilezione per i luoghi soleggiati adeguatamente riparati dai venti freddi. La pianta può essere anche collocata in mezz’ombra. A ogni modo necessita sempre di almeno sei o sette ore di luce al giorno, preferibilmente durante il mattino.

Terreno

La pianta riesce in genere ad adattarsi a qualsiasi tipologia di terreno. Tuttavia, preferisce quelli ricchi di sostanza organica e ben drenati.

Come annaffiare la callicarpa

Quando viene coltivata in piena terra per la pianta sono in genere sufficienti le acque piovane. Se coltivata in vaso, la callicarpa ha invece bisogno di annaffiature regolari, in particolar modo nei periodi contraddistinti dal caldo afoso. Gli eccessi d’acqua vanno comunque evitati con dovuta attenzione. Il rischio, in caso contrario, è di far marcire l’apparato radicale della pianta.

Messa a dimora e concimazione della callicarpa

Prima della messa a dimora della pianta, è importante fertilizzare il terreno che la ospiterà utilizzando dello stallatico maturo. Dopodiché, sarà sufficiente somministrare del concime granulare a lento rilascio con cadenza bimestrale fino all’arrivo dell’autunno. Gli interventi di concimazione vanno invece sospesi per tutta la stagione invernale.

callicarpa: caratteristiche

La messa a dimora della callicarpa è consigliata in autunno, scavando una buca di circa cinquanta centimetri di profondità. Per evitare il contatto diretto delle radici della pianta con il concime è possibile coprire quest’ultima con della terra. Le radici vanno inoltre possibilmente tagliate in maniera orizzontale così da facilitarne l’emissione.

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Potatura della callicarpa

La pianta non necessita di veri e propri interventi di potatura. Tuttavia, è consigliabile accorciare i rami vecchi di venti o trenta centimetri circa, in modo tale da favorire l’emissione di quelli nuovi. Anche i rami secchi e quelli danneggiati devono essere recisi. Il taglio va praticato alla base del cespo.

Come avviene la moltiplicazione della callicarpa

La moltiplicazione di questa tipologia di arbusto può avvenire secondo due distinte modalità:

  • piantando i semi dei suoi frutti;
  • mediante talea semilegnosa.

Il primo metodo viene in genere eseguito nei mesi primaverile. Per praticare la talea è invece preferibile attendere l’autunno. La moltiplicazione per talea risulta inoltre più idonea nel caso in cui si desideri ottenere degli esemplari uguali alla pianta madre. Vediamo come procedere.

Nell’ordine, è necessario:

  • prelevare delle talee della lunghezza di quindici centimetri circa, usando delle cesoie ben affilate;
  • trattare le talee con un ormone radicante;
  • in seguito al trattamento, mettere le talee in miscuglio di sabbia e torba per la loro radicazione.

Un mese dopo l’avvenuta radicazione, che si verifica dopo un mese circa, le nuove piante ottenute possono essere messe a dimora definitiva.

Parassiti e malattie della callicarpa

La pianta si dimostra sensibile all’insorgenza di malattie fungine. È invece resistente agli attacchi degli afidi e della cocciniglia.

Varietà di callicarpa

Il genere callicarpa ingloba numerose specie. Tra le principali rientrano:

  • la callicarpa bodinieri;
  • la callicarpa americana;
  • la callicarpa dichotoma
  • la callicarpa japonica.

Tra queste la varietà, la più diffusa è certamente la callicarpa bodinieri, originaria della Cina e nota anche come “profusion”. Questa varietà può crescere fino a tre metri tanto in larghezza quanto in altezza.

Oggi la callicarpa bodinieri viene coltivata soprattutto per il grande interesse ornamentale suscitato dalle sue bacche di colore viola brillante che persistono per tutto il periodo invernale sulla pianta ormai spoglia. Per produrne in quantità maggiori, questa varietà di callicarpa necessita di impollinazione incrociata. Per aumentarne la fioritura e di conseguenza la produzione di frutti si consiglia perciò di piantare due o tre esemplari di callicarpa bodinieri profusion vicini. L’esemplare singolo riesce comunque a produrre bacche ma in maniera meno abbondante.