Calendula dei campi, proprietà: tutte le info sulla Calendula arvensis, meglio nota come calendula dei campi. Proprietà, usi in cucina e controindicazioni.
La calendula più conosciuta è la calendula officinalis, coltivata per i suoi grandi fiori color arancio ma esiste anche una calendula spontanea, la Calendula arvensis meglio nota come calendula dei campi.
Come riconoscere la calendula dei campi? La calendula arvensis si riconosce facilmente per il suo caratteristico aspetto: è ricoperta da piccolissimi peli che le conferiscono un aspetto quasi umido/bagnato. Le parti verdi della calendula officinalis somigliano moltissimo alla calendula arvensis fatta eccezione per i fiori che nella calendula di coltivazione sono molto più grossi. Se cercavate una guida sulla coltivazione della calendula officinalis, vi rimandiamo alla nostra guida come coltivare la calendula.
La calendula dei campi in cucina
Questa pianta annuale è molto usata sia in omeopatia, sia in cucina. La pianta può essere utilizzata in ogni sua parte, esclusa la radice.
Si può utilizzare la pianta intera prima della fioritura, esclusa la radice, per servirla come verdura cotta; le singole foglie, ancora tenere, possono essere usate crude per arricchire un’insalata mista: attenzione a dosarle bene, la calendula dei campi ha un sapore piuttosto forte.
I fiori di calendula selvatica (trattandosi di una pianta spontanea è spesso chiamata calendula selvatica) possono essere usati interni allo stadio di bocciolo oppure i singoli petali possono essere aggiunti in insalate, minestre, sughi, panini, frittate…. Riescono ad arricchire diverse portate oltre a costituire un elemento di decorazione d’eccellenza.
I petali di calendula selvatica sono usati come sostituto del più costoso e pregiato zafferano. Per questo motivo, nei secoli, la calendula è stata definita come lo zafferano dei poveri.
I petali di calendula, ben tritati, possono essere usati per colorare di giallo risotti e sughi bianchi. Come sostituto dello zafferano, s’impiegavano soprattutto i petali essiccati e macinati in un macinino.
Calendula arvensis, proprietà e usi in omeopatia
La calendula annovera proprietà idratanti, antinfiammatorie e aantimicotiche. Si rende utile anche in caso di irritazioni cutanee, graffi, tagli o contusioni; presenta proprietà astringenti e per questo è da sempre impiegata come rimedio naturale contro emorroidi e vene varicose.
Nella cura naturale del corpo, la calendula selvatica è spesso usata nella formulazione di creme per le mani, oli essenziali e altri prodotti.
Gli effetti benefici che la calendula dei campi può esercitare sulla pelle si possono ottenere sia acquistando, in erboristeria, estratti e oli, sia con pratiche fai da te.
Per mani secche e screpolate o per realizzare impacchi idratanti e nutritivi per la pelle, è possibile sfruttare l’acqua di cottura della calendula.
Tra le altre proprietà citiamo quelle emmenagoghe (gli estratti di calendula dei campi facilitano e regolarizzano le mestruazioni), proprietà coleretiche (la calendula dei campi riesce a stimolare la produzione della bile aiutando la digestione dei grassi), proprietà decongestionanti (ottimi i suffumigi in caso di raffreddore) e proprietà lenitive (utili anche contro il prurito).
Oltre a regolarizzare il ciclo mestruale, la calendula dei campi è un valido alleato delle donne in quanto allevia i sintomi della sindrome pre-mestruale così come i dolori tipici del ciclo.
Sull’apparato digerente, la calendula selvatica, svolge un ruolo protettivo migliorando le condizioni delle gastriti, le ulcere e le coliti. Non solo le mucose del tratto gastro-intestinale ne traggono vantaggio: la calendula apporta benefici anche all’apparato genitale andando a contrastare diverse affezioni.
La calendula dei campi è stata ribattezzata come aspirina naturale: apporta buone quantità di acido salicilico. In termini nutrizionali, apporta un buon numero di micronutrienti, primo tra tutti, il fosforo. La parte più ricca in acido salicilico sono i fiori che, inoltre, apportano una buona quantità di carotene.
Calendula selvatica e altre piante spontanee commestibili
Per imparare a riconoscere le piante spontanee commestibili vi invitiamo a documentarvi con una guida illustrata che vi fornirà tutte le indicazioni sul riconoscimento, proprietà e gli usi in cucina. Un ottimo testo, facile da usare e accessibile, è rappresentato dalla Guida Pratica di Vita in Campagna intitolata Riconoscere e cucinare le buone erbe.
La guida in questione è ricca di foto, particolari per il riconoscimento delle piante commestibili spontanee, e un paragrafo ricco di ricette per l’uso in cucina. La guida è proposta su Amazon al prezzo di 8,42 euro con spese di spedizione gratuite.