Vantaggi e svantaggi delle caldaie a condensazione
I vantaggi delle caldaie a condensazione consistono soprattutto nei costi ridotti di gestione, nell’affidabilità e nelle basse emissioni inquinanti. Anche i consumi possono essere più bassi del 20-30% rispetto a una caldaia di tipo tradizionale, a patto però di non trascurare la manutenzione dell’impianto (circuitazioni di allacciamento e regolazioni a portata variabile) e di poter contare su un edificio ben isolato dal punto di vista termico.
Cominciando dai vantaggi delle caldaie a condensazione, va detto subito che essi sono interessanti. Il primo consiste nelle basse emissioni inquinanti rese possibili da un bruciatore a premiscelazione che permette di ridurre al minimo i consumi di gas e l’emissione di sostanze nocive (in effetti le emissioni di ossidi di azoto NOx e di monossido di carbonio CO sono basssissime).
Inoltre, il sistema di combustione delle caldaie a condensazione (in cui la miscela aria-gas è realizzata completamente all’interno del dispositivo ventilatore, controllato elettronicamente, che la soffia in modo diretto sul bruciatore) garantisce un rendimento costante in tutto il range di funzionamento dell’apparecchio, assicurando risparmi energetici impossibili da ottenere con bruciatori atmosferici di tipo tradizionale.
Un altro vantaggio delle caldaie a condensazione è di tipo strutturale. Chi installa un impianto di questo tipo può infatti avere deroghe rispetto all’obbligo di collegamenti a camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione sopra il tetto. Al fine di velocizzare la sostituzione degli impianti vecchi, è stata infatti prevista la possibilità di scaricare i fumi direttamente in facciata attraverso condotti orizzontali di evacuazione che solitamente hanno una lunghezza più ridotta e risultano più facili da realizzare rispetto alle canne fumarie a tetto.
Altro punto a favore delle caldaie a condensazione di ultima generazione è che possono essere combinate con l’azione di un sistema solare termico per la produzione di sola acqua calda sanitaria. Le esperienze indicano che la combinazione caldaia a condensazione-solare termico permette di ridurre il fabbisogno energetico complessivo anche più del 50% rispetto alle utenze di una casa già isolata termicamente.
Per quanto riguarda gli incentivi, le caldaie a condensazione (sia condominiali sia unifamiliari) permettono di ottenere i certificati bianchi (dopo una verifica da parte dell’Autorità dell’Energia Elettrica e del Gas dell’effettivo risparmio energetico ottenuto) che sono titoli di efficienza energetica dotati di un valore economico scambiabili sul mercato. Questo in aggiunta al bonus fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici introdotto per la prima volta con la Legge Finanziaria (ora Legge di Stabilità) del 2007.
Passiamo agli svantaggi delle caldaie a condensazione. Nell’articolo ‘Caldaia a condensazione: conviene sempre?’ abbiamo sottolineato che le caldaie a condensazione hanno la caratteristica di avere un alto rendimento a temperature relativamente basse, il che le rende particolarmente indicate in abbinamanto a sistemi di riscaldamento a pannelli radianti a pavimento o a parete e, come detto, in edifici dotati di buona inerzia termica. In assenza di questi requisiti non è che non funzionano, diciamo che non danno il meglio.
Un altro requisito che contribuisce a rendere apprezzabile ed economicamente giustificabile l’investimento in una caldaia a condensazione (che costa di più rispetto a una tradizionale) è che le spese per il riscaldamento siano piuttosto alte, il che avviene nelle zone climatiche fredde. La convenienza dipende infatti dall’uso intensivo e continuativo del riscaldamento, mentre per un uso saltuario e discontinuo (come per esempio nelle seconde case) sono preferibili le caldaie tradizionali.
E la sicurezza? Le caldaie a condensazione, per le loro caratteristiche, sono collocate al di fuori della usuale classificazione degli apparecchi utilizzatori a gas. Tuttavia, dal 2003 devono rispettare la norma UNI 11071 per la progettazione, installazione, messa in servizio e manutenzione, e le nome UNI 7129 e Uni 7131 per quanto riguarda la progettazione dell’impianto interno e la ventilazione dei locali.
Prima di essere immesse sul mercato, le caldaie a condensazione devono essere sottoposte a verifica da parte di un organismo notificato e, dopo la commercializzazione, devono essere sottoposte a sorveglianza periodica della produzione da parte dello stesso organismo. In Italia se ne occupa IMQ.
Le caldaie a condensazione rappresentano una tecnologia green, ma per conservare nel tempo i benefici ambientali è necessaria una manutenzione regolare. A questo scopo è importante la compilazione del libretto di istruzioni dell’impianto, che deve essere redatto nella lingua del Paese dove la caldaia viene venduta e va richiesto durante la fase di installazione.
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Pubblicato da Michele Ciceri il 14 Aprile 2014