Caccia: l’UE vieta le cartucce di piombo nelle zone umide

Uccelli in volo su laguna

Nella caccia c’è una notizia recente che ci trova interessati perché ha un forte impatto ambientale, sulla vita degli animali, non solo di quelli cacciati, e anche sulla vita dell’uomo. Sono state vietate le cartucce a piombo nelle zone umide e a deciderlo è stato il Parlamento Europeo. Lo aveva chiesto da tempo e poche settimane fa ribadito il WWF, spiegando in modo molto completo perché fosse davvero il caso di prendere una decisione del genere e prima della fine di questo strambo e triste 2020 ecco la bella notizia.

Il via libera alla modifica della normativa comunitaria e l’annuncio dell’introduzione entro la fine dell’anno del divieto di usare le munizioni al piombo. Questo vale per tutti gli Stati membri dell’Unione, vale per tutte le zone umide che si trovano nell’Unione e per tutti i cacciatori lì attivi che dovranno accontentarsi di utilizzare le cartucce fatte con l’acciaio. Andiamo subito a scoprire meglio questa decisione storica e i suoi impatti e anche i danni a cui siamo finalmente riusciti in parte ad arginare – per il futuro – con la nuova normativa.



Cosa ha deciso l’UE per la caccia

A volte non è facile collegare delle decisioni dell’Unione Europea con un impatto nella nostra vita quotidiana e non è nemmeno facile mettere d’accordo tutti i membri su una scelta così precisa e storicamente difficile ma questa volta è andata bene. Molti uccelli non moriranno più di avvelenamento da piombo. Sì, perché questi proiettili oltre ad uccidere le prede dei cacciatori provocavano una marea di morti indirette e moltissimi danni e questo avveniva in tutta Europa come anche in molti altri Paesi del mondo, tra l’altro.

Per quel che la riguarda l’Unione europea ha deciso di dire basta e anche contro il volere di molti schieramenti dell’estrema destra, approvato definitivamente la messa al bando in tempi stretti di questi velenosi proiettili, autorizzando la Commissione a introdurre i nuovi regolamenti entro il 2020. Tempi davvero quasi incredibili se si pensa a quante volte le normative restano incastrate nei vari passaggi burocratici. C’è da dire che questo tema non era nuovo e da tempo le associazioni che ci occupano della tutela degli animali segnalano le profonde conseguenze che l’attività di caccia con cartucce a piombo ha sull’ambiente, sulla fauna e anche sull’uomo come andremo fra poco a vedere.

Ogni anno muoiono di piombo milioni di uccelli selvatici, altrettanti rapaci vengono contaminati senza morire e c’è anche un 40% di cigni che presenta livelli elevati di questo metallo nel sangue.

La normativa, dal punto di vista pratico, prevede che i singoli Paesi si adeguino entro 24 mesi, i cacciatori hanno quindi due anni per decidersi a utilizzare solo cartucce in acciaio. Speriamo che lo facciano prima anche perché questo divieto vieta un tipo di cartucce tossiche ma non vieta loro di praticare l’attività venatoria. Chi ha a cuore l’ambiente, spera che questa mossa del parlamento possa essere solo il primo passo di una strada che potrebbe portare al bando di tutte le munizioni tossiche.

C’è sicuramente un certo grado di sensibilità sul tema perché l’Agenzia europea delle Sostanze chimiche in questi mesi sta valutando l’opportunità di emettere delle misure per limitare l’uso del piombo anche nei pesi da pesca. E’ molto nocivo, non c’è dubbio, quindi andrebbe eliminato del tutto.

Volatili in uno stagno

Cosa cambierà per l’Europa

Pur trattandosi di una scelta più di buon senso che di schieramenti politici, deve comunque fare i conti con quella che è la situazione europea oggi perché ci si trova a sperare che i nuovi regolamenti riescano ad entrare in vigore entro il periodo di transizione della Brexit, per poter salvare anche gli uccelli britannici prima che smettano di essere anche loro cittadini europei.

E’ vero che in Gran Bretagna si sono registrate delle iniziative virtuose in tal merito da parte di alcuni singoli circoli di caccia che hanno adottato alternative non tossiche alle cartucce di piombo per cacciare anatre e oche, in siti protetti, ma avere una legge a livello generale è tutta un’altra cosa. Questo vale per quasi tutti i Paesi Europei perché l’unico ad aver messo fuori legge i piombini prima di oggi è stata solo la Danimarca e già dal 1996.

I giorni da ricordare per questa vittoria sono quelli della doppia votazione in sessione plenaria del 24 e 25 novembre, quando il Parlamento europeo ha respinto le mozioni di due gruppi politici di destra contrari alla misure che entrerà invece in vigore dal ventesimo giorno successivo alla pubblicazione. Da quel momento scatta il countdown dei due anni per adeguarsi.

Danni delle cartucce di piombo per gli animali

C’è un coro di voci che da anni sottolinea la tossicità delle cartucce di piombo. Il Wildfowl and Wetlands Trust afferma che l’avvelenamento da piombo abbassa le difese immunitarie degli uccelli selvatici e quindi favorisce la diffusione di malattie come l’influenza aviaria. In ricercatori dell’Università di Cambridge confermano che questi pallini inquinano l’ambiente in generale e si accumulano in modo spaventoso. E poi c’è il WWF che puntualmente conferma tutto ciò e lo ha ricordato ultimamente nel suo puntuale e spaventoso report “Cartucce avvelenate” in cui leggiamo che ogni anno si rilasciano tra 1.400 e 7.800 tonnellate di piombo tramite cartucce nelle zone umide del continente.

Ricordiamoci che il piombo è un metallo altamente tossico bandito in molti altri contesti, ad esempio dai prodotti di consumo come benzina, vernici, tubature. Se non vi avete a cuore la salute degli uccelli selvatici, avrete per lo meno a cuore il vostro portafoglio. Meglio quindi che sappiate che il danno economico provocato da questa forma di inquinamento dell’ambiente naturale è stimato essere di 105 milioni di euro l’anno.

Danni delle cartucce di piombo per l’uomo

Se anche questo motivo non fa presa su di voi, mi auguro abbiate a cuore la vostra salute. Si? Bene. Perché il piombo messo in circolo attraverso le cartucce da caccia ha il potere di bioaccumularsi e quindi di riuscire a insinuarsi nelle catene alimentari e nel ciclo dell’acqua. Questo significa che arriva anche a noi, sulle nostre tavole, nelle nostre vite, provocando danni spesso irreversibili.

Il piombo può finire in organi organi come il cervello, i reni e il fegato restandovi anche 30 anni. E’ un pericolo per le donne incinta che lo possono passare anche al feto e per tutti i bambini che sono maggiormente vulnerabili e possono registrare danni irreparabili al sistema nervoso e al cervello, che vanno dalla sordità ai deficit di apprendimento e di quoziente d’ intelligenza (IQ) .

Pubblicato da Marta Abbà il 7 Dicembre 2020