Con il diffondersi di diete vegetariane se non addirittura vegane, il burro vegetale ha smesso di essere un prodotto di nicchia e sta iniziando a farsi apprezzare anche da coloro che, pur essendo onnivori, vogliono limitare la quantità di grassi animali che ingeriscono.
Senza voler puntare il dito contro il burro tradizionale, ma va consumato in quantità limitate, per il resto del tempo possiamo sostituirlo con un burro vegetale a nostra scelta se la ricetta che stiamo realizzando ne prevede l’uso.
Burro vegetale: caratteristiche
Per non esagerare con il burro animale, fino a qualche anno fa la maggior parte delle persone si trovava a dover utilizzare la margarina che ormai tutti sappiamo non essere un prodotto particolarmente salutare. Il suo prezzo molto basso ha certamente contribuito alla sua fama ma è un prodotto che si ottiene miscelando e trattando industrialmente oli di varia origine, talvolta aggiungendo grassi animali. A questo punto meglio il burro “vero”! Nel tempo la lavorazione è stata migliorata ma il burro vegetale, ora che lo si può trovare facilmente, è di certo una soluzione migliore.
Oggi ne esistono diverse tipologie, alcune sono anche pregiate. Il prezzo è sicuramente ancora scoraggiante ma col tempo e una sempre maggiore diffusione, le cose miglioreranno di certo. Alcuni tipi di burro vegetale particolarmente sofisticati si ricava da oli pregiati, da una miscela di oli scelti per la loro qualità e le loro proprietà nutrizionali. Di solito i selezionato sono l’olio d’oliva, l’olio di riso, il burro di cacao e l’olio di girasole. Il risultato è un burro molto delicato ma molto costoso.
Un’opzione valida dal punto di vista nutrizionale ma a un prezzo abbordabile è la polpa di avocado che ha già una consistenza adatta ed è ricca di grassi benefici. Per preparare questo burro di origine puramente vegetale non ci sono da fare grandi trattamenti. Non serve nemmeno frullare il frutto ma basta pestarne la polpa e si riesce ad ottenere una crema pronta per essere spalmata. Anche il sapore è perfetto per sostituire il burro animale a colazione, ad esempio, su delle fette di pane tostato, assieme a della confettura, ma non solo.
Terza opzione, ma torniamo a prezzi un po’ alti, non concorrenziali con quelli del corrispettivo animale, è quella delle creme di semi e frutta secca. Si possono usare le mandorle o le nocciole, gli anacardi o le arachidi, il sesamo anche. Dipende dal tipo di ricetta che dobbiamo realizzare e anche dalle caratteristiche organolettiche che desideriamo. Tra mandorle e nocciole, o arachidi, non c’è grandissima differenza mentre dal sesamo si ottiene un burro che è prettamente adatto a piatti salati. Ha un gusto saporito che tende a prevalere.
Burro vegetale fai-da-te
Visto che parecchi prezzi sono ancora alti, soprattutto se si sta scegliendo di fare un uso frequente di questi prodotti, vale la pena di cercare di capire se il burro vegetale si può autoprodurre. Nel caso delle creme di frutta secca o semi, è presto fatto. Si prende l’ingrediente scelto e lo si trita in modo accurato, poi si unisce olio o latte vegetale e si mescola con forza fino a ottenere un composto molto sodo. A questo riguardo potrebbe interessarvi il nostro articolo dedicato al burro di mandorle.
Burro vegetale: consigli
Come spesso accade non c’è un cibo buono e uno da condannare. Nel caso del burro, quello vegetale può essere un’opzione più sana solo a certe condizioni. Le materie prime sono importanti e fanno sempre la vera differenza. Se stiamo comprando un prodotto del genere, controlliamo con attenzione gli ingredienti e la loro provenienza, se è invece un fai da te, scegliamo alimenti non trattati e di qualità.
Molta importanza va data anche ai processi di lavorazione che i grassi vegetali subiscono nella realizzazione di un burro vegano. Le varie cotture e le manipolazioni più intense danneggiano i grassi e quelli insaturi rischiano di deteriorare e più il processo è industriale, più le sue proprietà vanno a ridursi.
Se stiamo preparando il burro vegetale in casa siamo nelle condizioni di poter limitare i danni ma ci sono dei passaggi che sono necessari a prescindere, come ad esempio la frullatura che spesso finisce per danneggiare la composizione lipidica degli ingredienti vegetali impiegati. L’unico caso in cui questo passaggio non viene fatto è quando si prepara il burro con l’avocado crudo, solo e semplicemente pressato.
Quando abbiamo del burro fatto in casa, molto importante è la sua conservazione. Gli acidi grassi polinsaturi di cui è ricco, si ossidano molto facilmente e questo è un vero problema perché questi grassi ossidati sono peggio dei grassi saturi del burro. Nulla ci vieta di sperimentare ricette di burro vegetale di vario genere, diversificando il tipo di burro che usiamo. La varietà è sempre premiata nella dieta, ma stavolta teniamo conto che è meglio puntare maggiormente sull’avocado e sul sempre sano e genuino olio extra vergine di oliva.