Bullet journal, un nome così moderno e internazionale per una antica tradizione che torna di moda e, ribattezzata con accento straniero, suona meglio. Se basta questo a spingere i più a prendere nota della propria vita e dei propri progetti dedicandosi ad un diario agenda fai da te, allora okay, chiamiamolo “Bullet journal” e procediamo armandoci di carta, penna, pennarelli e tutto il materiale con cui possiamo dare sfogo alla nostra creatività.
Creare il proprio Bullet journal serve per organizzare senza che questa operazione diventi pesante, sdrammatizza e allo stesso modo rende divertente qualcosa che di solito si rimanda sempre perché noioso da fare. Con in mano questo diario agenda si conservano tracce del passato, si riesce ad apprezzare meglio il presente restando focalizzati su ciò che stiamo vivendo ora per ora e allo stesso tempo si ha spazio, sulla carta e nella mente, per pianificare il futuro. Perché vivendo nel presente possono venirci in mente cose da fare o da non fare in futuro, ed è bene segnarsele nelle pagine del Bullet journal.
Bullet journal: significato
Bullet significa proiettile, ma bullet point si avvicina già di più al nostro Bullet journal perché definisce un elenco puntato. Infatti ciò di cui stiamo parlando è un diario che si basa sulle liste. Quali liste lo possiamo decidere noi in prima persona, e di mese in mese possiamo modificarle a seconda delle necessità e dei gusti.
Dai libri da leggere ai film visti di cui non vogliamo scordare il titolo, dalle spese fatte per capire come mai non tornano i conti, fino ai regali che ci vengono in mente per il prossimo Natale, anche se è giugno. Non è mai troppo presto per pensarci.
Chi invece ha pensato a quel utile strumento che chiamiamo Bullet journal è Ryder Carroll, lasciandoci però la libertà, se non il compito, di crearlo a nostra immagine e somiglianza. Si parte da un quaderno o da un taccuino, a pagine bianche, per lasciare la nostra fantasia libera nel far prendere forma alle idee e ai sogni che a nostra insaputa abbiamo dentro di noi.
Bullet journal: idee
Senza voler condizionare qualcuno nella progettazione del Bullet journal personale, ecco alcune idee che possono costituire degli spunti se si ha il panico da pagina bianca. Utile è una pagina che faccia da piano mensile, per vivere con lungimiranza il nostro presente, per lo meno per i 30 giorni e poco più che abbiamo davanti.
Un piano settimanale a me risulta la soluzione migliore, in aggiunta, ma c’è chi invece vuole una pagina per ogni 24 ore della propria esistenza per potersi scrivere ora per ora ogni impegno.
Oltre allo scandire dei minuti, sul Bullet journal possiamo segnare il menu di una eventuale dieta, l’esercizio fisico o le spese del mese, se per noi questi sono parametri importanti e che ci sfuggono di mente. A me piace segnare le feste di ogni paese del mondo, le uscite dei film che attendo da tempo, gli spettacoli di teatro che non voglio perdere.
Se la cosa non ci stressa, possiamo anche segnarci degli obiettivi quotidiani, concreti e raggiungibili, per poi spuntarli con soddisfazione a fine giornata e andare a letto sereni e appagati, e soprattutto soddisfatti di noi stessi. La mattina, il Bullet journal può anche essere il posto dove trascrivere i sogni fatti, sempre che se ci restano in mente.
Bullet journal app
Ci sono numerose app sia per iOS sia per Android che propongono Bullet journal digitali. Io personalmente prediligo la versione cartacea, perché nel momento in cui scrivo con penna e matita, memorizzo meglio e posso sbizzarrirmi con maggiore libertà.
La app di Moleskine, è una delle migliori, se però volete per forza un Bullet journal touch screen. Vi consiglio di provarne varie, perché ne esistono di curiose, meno note, ma che possono soddisfare il vostro gusto estetico.
Bullet journal: simboli
Limitarsi a scrivere, su un Bullet journal, è un vero peccato, perché i simboli e i disegni sono di grande aiuto quando si vogliono annotare orari, impegni e momenti salienti della giornata in modo pratico e sintetico. Allora la stella, il cuore, l’albero, la freccia. E non solo, perché a me spesso piace illustrare gli impegni in modo che il mio Bullet journal diventi quasi un fumetto o un diario cifrato. L’importante è non scordarsi il proprio codice di simboli, della serie: “chissà cosa volevo dire con questo pallino sbarrato!”.
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