Broholmer: carattere e allevamenti
Broholmer, un cane grande e pacifico, nato in Danimarca e molto raro da incontrare in Italia. E’ una razza appartenente al gruppo di cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoide e cani bovari svizzeri, un esemplare maschio può pesare anche 70 Kg, nasce per la caccia ma sa fare bene anche la guardia. Senza dubbio fa compagnia, ma occorre uno spazio dove tenerlo e il tempo per portarlo costantemente a sgranchirsi i 4 arti muscolosi.
Broholmer: origini
Fin dal Medioevo possiamo sentir parlare dei Broholmer, la loro è una razza piuttosto antica che deriva dai molossi allevati e selezionati a quei tempi, e per secoli è stata utilizzata soprattutto per scopi venatori. La specialità del Broholmer era senza dubbio il cervo selvatico, da inseguire e bloccare.
La scoperta del suo talento anche come cane da guardia risale a parecchi anni dopo, ma da quel momento in poi il Broholmer è stato messo a protezione di case e terreni. Al solo vederlo, in tutta la sua potenza massiccia, effettivamente un ladro non è molto incoraggiato a mettere a segno un colpo.
A mettere seriamente la testa sulla razza è stato un nobile, siamo nel diciottesimo secolo e il nobile è il Conte Sehested di Broholm. Lui ha selezionato e curato la razza del Broholmer che si chiama così in suo onore. Al conte dobbiamo questo cane danese tranquillo e massiccio che dopo il suo intervento ha finalmente cominciato a diffondersi, almeno nella sua patria.
Peccato che poi sia arrivata la guerra: dopo il primo e i secondo conflitto mondiale la razza, già di nicchia, era lì lì per estinguersi. Ha resistito con pochissimi esemplari sopravvissuti, fino al 1975. Poi la salvezza: certo oggi il Broholmer non è il cane più noto del continente, ma almeno non rischia di scomparire. Sarebbe un vero peccato, lo trovo un bel animale.
Dobbiamo tutto ad un tenace gruppo di appassionati riuniti sotto il nome di “società per la ricostituzione del Broholmer” che è riuscito a far riprodurre e riportare la razza ad un numero di esemplari soddisfacente. Agli inizi del Novecento ha cominciato a varcare il confine danese facendosi strada con il nome di “Dansk Hund”, Cane danese, nel 1982 è arrivato anche il riconoscimento ufficiale della Federazione Internazionale.
Broholmer: cuccioli
Un cucciolo di Broholmer è grande quanto un adulto di una taglia media, o quasi,ma è un cucciolo con un carattere e un entusiasmo da cucciolo. Non è gestibilissimo,più che altro perché inconsapevole, perché in generale non è un animale agitato. Vedremo poi raccontandone il carattere.
Il Broholmer è di taglia grande e piuttosto pesante, tipo Dogo, con una struttura che definirei rettangolare. Qualche numero per farsi un’idea: l’altezza al garrese per i maschi è di circa 75 cm, per le femmine 70, il peso va dai 50 ai 70 kg, per le femmine,”leggere” non si va oltre i 60Kg. Niente male per un cane. La testa come il resto del corpo è imponente, grande e larga, e di seguito il collo, massiccio, e il torace, molto ampio e un po’ sporgente.
Quando un Broholmer è a riposo, la testa è portata molto bassa, inclinata verso il suolo e la coda a forma di sciabola resta in posizione cadente, passando all’azione tutto cambia. La coda si rizza e la testa anche, tutto il corpo assume movenze vigorose, quando si muove questo cane ha poi una andatura regolare, preferisce trotto e passo. Sia gli arti anteriori, sia i posteriori, sono molto robusti e torniti, infatti.
Il muso di un cane di questa razza non è particolarmente lungo ma più che altro grosso, lo stop non è marcato e il tartufo compare voluminoso e sempre nero. La mascella inferiore e quella superiore hanno uguale lunghezza nel Broholmer, entrambe sono molto muscolose. Le orecchie sono piccole e attaccate alte, gli occhi molto rotondi, trasmettono intelligenza, qualsiasi colore abbiano passando dal marrone scuro all’ambra scuro.
La pelle, ben pigmentata e spessa, crea delle pieghe perché un po’ ampia, soprattutto sul collo, mentre il mantello è corto e denso, munito di uno spesso sottopelo. I colori ammessi dallo standard di razza sono il fulvo con maschera nera, il rosso oro e il nero. Si possono trovare anche esemplari con macchie bianche sul petto, consentite, come quelle dello stesso colore ai piedi e sulla punta della coda. Quello del Broholmer non è un pelo difficile da mantenere, basta spazzolarlo ogni tanto con vigore, non richiede trattamenti particolari.
Broholmer: carattere
Equilibrato, molto calmo e costante, il Broholmer sarebbe un cane perfetto anche per una famiglia che vive in appartamento se non fosse per le dimensioni e la massa. Non possiamo però non riconoscergli una splendida indole tranquillo. Non scordiamo, però, le sue doti note di cane da guardia, oltre che da cane da caccia: tranquillo sì, quindi, ma vigilante e attento.
Non è un cane aggressivo, basta vederlo per capire che è meglio non farlo arrabbiare, ma è amichevole anche con le persone che conosce. Per questo, resta un cane per famiglie comunque, basta educarlo bene e subito, anche perché è molto sicuro di sé quindi è importante fargli capire che, senza nulla togliere alla sua autostima, i padroni siamo noi.
Se stiamo un po’ in compagnia di questo cagnone ci accorgeremo della sua forte propensione all’esplorazione: è un animale che ama moltissimo conoscere nuovi luoghi. A maggior ragione, quindi, non possiamo negargli passeggiate quotidiane. Grande come è, essenziale che non diventi obeso, inoltre, molto moto, quindi, stando però attenti a non forzare i cuccioli di Broholmer nel compiere esercizi fisici eccessivi: le ossa non sono del tutto sviluppate.
Broholmer: allevamenti
Il sito Enci non indica alcun allevamento di Broholmer ma facilmente si viene a conoscere quello che ad oggi sembrerebbe l’unico allevamento che ha questa razza nella nostra penisola. Siamo in provincia di Bologna, a Castello di Serravalle. Sempre dal sito Enci, le presenze di esemplari di questa razza in Italia sono molto basse. Nell’ultimo decennio non si è mai superata la quota 10.
Broholmer: prezzo
Per conoscere il prezzo di un cucciolo di Broholmer consiglio di contattare direttamente l’allevamento citato, essendo l’unico ad oggi in cui poter reperire un esemplare e poterne visitare “la casa natia”. Un’alternativa da me preferita è quella di rivolgersi ad un canile ma dati i numeri, se siamo assolutamente convinti di volere questa razza, è un po’ una sfida. Si può comunque provare a domandare, magari innamorandosi di un esemplare che gli somiglia e che cerca un padrone fissandoci con occhi dolci.
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Pubblicato da Marta Abbà il 8 Maggio 2016