Brasile, la Nazione rinnovabile

L’88% dell’elettricità del Brasile proviene da fonti rinnovabili, in particolar modo da energia eolica, biomassa ed energia idroelettrica. Solo il 7% dell’energia rinnovabile utilizzata dal Brasile è di importazione, il restante 81% è autoprodotto.

Il Brasile vuole riscattarsi e il programma di conversione delle favelas di Rio de Janeiro è parte di un progetto più ampio dove efficienza energetica e fonti rinnovabili saranno le protagoniste.

Solo il 12% dell’energia brasiliana proviene da fonti non rinnovabili come gas naturale, nucleare e carbone. Ad affermarlo sono i dati preliminari dei rapporti del National Energy Balance (Bilancio energetico Nazionale) stimato dalla EPE (società di ricerca energetica del Brasile) basandosi su indagini che si riferiscono all’anno 2011.

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Nel 2011 l’energia eolica del Brasile raggiunge il 24,2%, la scelta brasiliana è stata dettata da una spinta all’ecologia ma soprattutto al risparmio: l’energia eolica è tra le forme di produzione elettrica più convenienti ed economiche, l’energia eolica, infatti, è meno costosta del energia prodotta dal gas naturale. E’ per questo che il Paese ha deciso di investire in parchi eolici.

Se l’energia da biomassa ha una media mondiale del 13%, in Brasile si leggono stime pazzesche. L’energia da biomassa, nel 2011 ha registrato un calo ma conserva una percentuale elevata: 44,1%. Le fonti della biomassa sono gli scarti della lavorazione del legno, residui della coltivazione di canna da zucchero e altri materiali da recupero.

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L’energia pulita prodotta in Brasile risparmia 272,3 milioni di tonnellate di petrolio facendo al contempo crescere il prodotto interno lordo della Nazione con un +2,7per cento, così come riferiscono i dati dell’Istituto Brasiliano di Geofrafia e Statistica (IBGE).