Bracconaggio, non solo di animali come elefanti e rinoceronti, ma anche di creature più piccole, che magari fanno meno titolo sui giornali, ma che sono altrettanto perseguitate. I motivi sono molto vari, a volte è per motivi gastronomici, altre volte per ottenere materiali preziosi come l’avorio o pellicce. Il bracconaggio spazia tra la caccia e la pesca, si registrano episodi in tutti i continenti, è un fenomeno che consiste nello svolgere una delle due atttività, caccia o pesca, in violazione delle normative vigenti.
Bracconaggio: significato
Il bracconaggio non esiste da sempre, ha un suo significato dal momento che si è snaturato il rapporto tra uomo e animali. Se un tempo l’uomo cacciatore era inserito in una catena alimentare globale, come uno dei tanti “animali predatori”, con gli anni gli equilibri sono cambiati.
Anche dal punto di vista dell’organizzazione della società, sono avvenute evoluzioni come la nascita della proprietà privata tribale e, nel Medioevo, la supremazia di molti regnanti che hanno preso possesso della selvaggina privando il popolo di una importante fonte di sostentamento.
Col tempo i Franchi hanno introdotto il primo sistema delle riserve di caccia per assicurarsi tutta la selvaggina, questo ha fatto spuntare il concetto di bracconaggio ufficialmente, nei codici penali. Leggi più moderne che regolano la caccia risalgono agli anni ’90, in questi testi ad esempio la selvaggina era intesa “patrimonio indisponibile dello Stato” quindi poteva essere cacciata solo da chi era in possesso di regolare licenza di porto di fucile.
A trattare il fenomeno del bracconaggio troviamo anche molti regolamenti regionali in materia venatoria e i rispettivi regolamenti provinciali che possono precisare che alcuni capi di fauna selvatica sono cacciabili in un certo numero di esemplari ma precisando le circostanze in modo che qualsiasi altra forma di abbattimento o cattura di fauna selvatica possa essere considerata bracconaggio e punita.
Bracconaggio: caccia
Ci sono molte opzioni per i bracconieri e le leggi cercano di precisare caso per caso cosa non si può fare, in modo che non si possa sfuggire, svicolare e cavarsela facendo lo slalom tra le leggi.
Vediamo alcuni esempi di caccia non permessa, quindi punibile. Lo è se effettuata all’interno di aree protette o fuori dagli orari e dai periodi prestabiliti, oppure senza l’apposita licenza. Vanno rispettati i limiti massimi di carniere giornalieri e/o stagionali e non possono essere usati balestre o strumenti non contemplati nei mezzi di caccia consentiti.
“Anche non cacciare gli animali altrui”, vale, infatti non toccare quelli di proprietà o per i quali qualcun altro ha legalmente il diritto esclusivo di caccia. Sembra ovvio ma preferiamo precisare che non è possibile fare uso di tecniche illegali: lacci, tagliole, reti, armi fuori legge, richiami acustici a funzionamento meccanico, elettromagnetico o elettromeccanico. Le specie a rischio non devono essere nemmeno sfiorate ed è bracconaggio anche l’uccellagione come la cattura e la detenzione di fauna selvatica catturata in modo illecito.
Non scordiamoci che il bracconaggio riguarda anche la pesca. Sono puniti i pescatori che fanno uso di tecniche illegali come esplosivi, corrente elettrica, veleni o armi da fuoco con matricola abrasa, di modo che non si possa risalire al possessore. E’ vietata anche la pesca con autorespiratori, la raccolta dei datteri di mare, la cattura di pesci al di sotto le misure minime o di quantità di pesci superiore al massimo giornaliero consentito.
Bracconaggio: cardellini
Anche i cardellini possono essere vittime di bracconieri e ce lo ricorda un recente casi caso cronaca risalente allo scorso maggio e tutto italiano. Carabinieri e Wwf insieme hanno portato a termine una operazione anti bracconaggio a Torre del Greco stanando un allevatore con un blitz in cui hanno trovato centinaia di uccelli che evidentemente non dovevano trovarsi in suo possesso.
Infatti si trattava di esemplari appartenenti a specie protette e che non possono essere venduti secondo la convenzione internazionale di Berna. Molti cardellini e con essi anche frosoni, verzellini, verdoni, fanelli, lucherini. Sul momento, gli uccellini dopo un check veterinario, sono stati liberati in una pineta mentre l’allevatore è stato denunciato alla Procura della Repubblica per detenzione illecita di fauna protetta.
Il cardellino è un animale che si trova spesso in tali situazioni. E’ a noi noto per il suo delizioso canto, molto apprezzato anche da poeti e scrittori. E’ anche esteticamente molto bello, vive in tutta l’Europa continentale e se ne conoscono 14 sottospecie.
Bracconaggio e anti bracconaggio
Esiste il bracconaggio e, fortunatamente, anche l’anti bracconaggio, non solo a suon di leggi e di azioni da parte delle forze dell’ordine. In tutte le regioni sono attive numerose associazioni, soprattutto di protezione ambientale, che si affiancano alle azioni dello Stato. Tra le forze dell’ordine, tutte allertate per contrastare questo fenomeno, c’è in prima linea il Nucleo Operativo Anti bracconaggio dei Carabinieri e i corpi forestali regionali e delle province autonome.
Bracconaggio uccelli
Abbiamo visto come i cardellini siano spesso vittima di questi cacciatori illegali, ma non sono gli unici uccellini perseguitati. La Lipu ha mappato di recente gli hot spots del bracconaggio in Italia, vediamo quali sono. Le Valli del bresciano e del bergamasco e il Basso Sulcis in Sardegna, lo Stretto di Messina e le isole di Lazio e Campania, le isole attorno alla Sicilia e il Delta del Po’. Problematiche anche le zone umide della Puglia e del Litorale Domitio.
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