Boschetto bonsai, per creare un micro mondo green anche in casa , o in un angolo di giardino, in cui sognare, in cui dedicarsi alla potatura e alla cura dei bonsai. E’ una idea affascinante e non così impossibile da realizzare. Ci sono alcune regole da seguire e poi è necessario dedicarsi con regolarità e amore alla manutenzione del boschetto bonsai che abbiamo desiderato e creato.
Boschetto bonsai: regole
Ci sono delle fondamentali direttive da seguire se si desidera avere un boschetto bonsai bello e che duri molto. Innanzitutto il contenitore che scegliamo è bene che sia basso e largo, in alternativa si può usare anche una lastra di pietra (losa). Se si ha spazio per poche piante, vanno prese in numero dispari e scelte di grandezza diversa, poco regolari nella chioma, ma della stessa essenza.
Le piante con tronchi più grossi devono essere messe davanti, le altre in secondo piano rispetto a chi guarda, per dare profondità. Va studiata bene la disposizione per fare in modo che se si guarda da diverse direzioni, perpendicolari tra loro, tutti i tronchi debbono essere visibili.
Man mano che il nostro boschetto bonsai, facciamo in modo che i rami crescano verso l’esterno per formare un’unica chioma oppure massimo due chiome triangolari. In fondo deve apparire come un susseguirsi di diversi livelli irregolari ma armoniosamente presenti mentre la parte di sottobosco può essere arricchito con muschi di diversa qualità e piantine di dimensioni ridotte.
Boschetto bonsai: come fare
Quando si sceglie di creare il boschetto bonsai su una lastra di pietra, è necessario stare attenti ad alcuni aspetti tecnici che e si è alla prima esperienza possono non essere proprio ovvi. L’ancoraggio delle piante ed il contenimento del terreno.
Per ancorare le piante servono vari fili mentre per il contenimento si usa il “keto”, una torba di palude che viene dal Giappone e si mescola con akadama polverizzata. Una volta formato il muretto di contenimento con questa sostanza va controllata la posizione delle piante, prima di quelle principali, poi delle altre. Infine si procede con la “muschiatura”. Per approfondire i vari passaggi, ci sono testi molto tecnici ed esaurenti come Bonsai. Stili, legature e potature. In vendita anche su Amazon.
Boschetto bonsai ginepro
In un boschetto bonsai possiamo ospitare anche il Ginepro, molto popolare e di cui in verità esistono oltre trenta specie, quella più comune è il Ginepro Cinese ma anche lo Squamata, il Sargentii, il Sabina, il Rigida e il Communis sono molto utilizzate.
Boschetto bonsai faggio
Il Faggio è un buon bonsai perché le sue radici sono adattabili, quindi possiamo sistemarlo con facilità. Le sue radici si “attaccano” anche quando il terreno è poco, cosa non ovvia per altri bonsai. In particolare proprio per il boschetto bonsai, il Faggio è particolarmente consigliato, anche per il suo bel tronco e la sua chioma voluminosa. Al variare delle stagioni, inoltre, sfoggia dei colori da favola.
Boschetto bonsai acero
Noto anche lui per i colori magnifici, l’Acero è un bonsai dall’eleganza inconfondibile. E’ una specie robusta, resiste al freddo quanto al caldo. Ne esistono vari generi tra cui l’Acer palmatum, l’Acer palmatum “Kiyohime”, l’Acer palmatum “Deshojo”, l’Acer palmatum “Seigen”.
Vaso per boschetto bonsai
Come accennato, anche il vaso per un boschetto bonsai non può essere scelto a caso e nemmeno preparato a caso. Deve essere di dimensioni non esagerate, spesso se ne trovano di smaltati con colori vivaci. Il boschetto come i singoli bonsai, può aver bisogno di essere invasato man mano che gli alberi crescono con le radici, meglio quindi non iniziare subito con vasi troppo costosi.
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