Bonsai, irrigazione e cure
Bonsai, irrigazione e cure da destinare alla pianta. Quanta acqua dare a un bonsai e con che cadenza bagnare suolo e radici. Come curare un bonsai per mantenere in equilibrio la chioma e l’apparato radicale.
Il bonsai è una pianta che ha subito un processo di miniaturizzazione. Mentre la struttura della pianta (tronco e chioma) sono in miniatura, i frutti e i fiori nascono delle dimensioni originali creando contrasti dal notevole effetto estetico.
La ragione più comune dell’insuccesso della coltivazione del bonsai è la mancanza di opportune irrigazioni. Se l’acqua non viene somministrata con modalità e frequenza opportune, il bonsai finirà per morire.
Bonsai e acqua:
se il terreno si asciuga troppo in fretta
Ricordate di prestare attenzione anche ai tempi di assorbimento dell’acqua: il terriccio dovrà essere in grado di trattenere il liquido! Se il terreno è completamente occupato dalle radici, non avrà modo di assorbire acqua e il suolo si asciugherà troppo in fredda, in questo caso dovete provvedere a rinvasare il bonsai al più presto. Il rinvaso del bonsai è l’operazione più delicata di tutta la coltivazione di queste piccole piante. Per eseguirlo al meglio leggete la nostra guida disponibile alla pagina Bonsai, rinvaso e consigli.
Come curare il Bonsai:
quando irrigare
Al momento di irrigare una pianta dovremmo prima valutare le condizioni del terreno. Questo consiglio è valido per la coltivazione del bonsai così come per qualsiasi altra specie.
Con le dita, saggiate il terreno penetrando per mezzo centimetro: bagnate solo se il terreno, appena sotto la superficie, è secco.
I bonsai vanno irrigati tre volte!
Irrorate l’acqua con un annaffiatoio di tipo professionale: questi annaffiatoi hanno un collo lungo e un sifone terminale in grado di simulare l’effetto di una pioggia fittissima. Gli annaffiatoi professionali sono piuttosto costosi, per la coltivazione del bonsai potete scegliere un irrigatore di piccole dimensione, l’unica condizione è che sia in grado di restituire un getto d’acqua fitto. Personalmente ho acquistato un annaffiatoio dalla capacità di 0.7 litri, non professionale ma a becco lunghissimo che fa bene il suo dovere: è ottimo per irrigare bonsai!
Link utili da Amazon: annaffiatoio a collo lungo da 0.7 L
Con la pioggia, bisognerà bagnare sia la vegetazione sia il piede della pianta. Aspettate e lasciate sgrondare. Dopo qualche minuto ripetete l’operazione e aspettate ancora i tempi necessari a un primo deflusso dell’acqua.
Bisognerà bagnare ancora una terza volta e solo a questo punto, se le prime irrigazioni sono state corrette, si noteranno un po’ di goccioloni fluire via dal foro di scolo.
Bonsai, irrigazione e ristagni d’acqua
La coltivazione del bonsai richiede il massimo impegno anche nei principi all’apparenza più scontati come possono essere irrigazione e posizione della pianta.
Se c’è una cosa che il bonsai teme sono i ristagni d’acqua. In commercio è possibile trovare dei contenitori con i piedini che oltre a dare un bell’aspetto alla pianta, rialzano il vaso dal piatto di raccolta sottostante. I vasi con piedini sono utili perché il ristagno, più della siccità, è temuto dalle coltivazioni di bonsai. Con il rialzo, l’acqua in eccedenza non rischierà di essere riassorbita dai fori di scolo.
Bonsai, posizione ideale
Evitate di coltivare bonsai tra mensole e librerie: in queste condizioni il bonsai riceverà luce solo su un lato creando una crescita non omogenea e sofferenza alla pianta.
Scegliete una posizione che possa fornire luce sull’intera pianta. Meglio se la luce è più abbondante (e quindi diretta) al mattino o alla sera, evitando un’esposizione diretta nelle ore più calde della giornata. L’apparato fotosintetico deve essere sempre posto in condizioni favorevoli per la produzione di sostanze nutritivi per sostenere la coltivazione della pianta.
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Pubblicato da Anna De Simone il 6 Ottobre 2016