Bollino blu caldaia
Bollino blu caldaia, oggi è obbligatorio in tutte le città di Italia e non immaginiamoci si tratti di chissà che cosa, è il nome della certificazione che alcuni esperti del settore, riconosciuti dal nostro Comune di residenza, possono rilasciare a noi proprietari di caldaia.
Questo Bollino, assicura quindi che è tutto okay, va applicato sui documenti che accompagnano il nostro impianto in modo da poter in ogni momento poter esibire la nostra correttezza. Il tecnico, per poterci dare il Bollino blu caldaia, deve compiere gli opportuni controlli che comprendono anche l’analisi dei fumi di scarico, ad esempio, e il check sul funzionamento generale.
Anche se abbiamo già il Bollino blu caldaia ma dobbiamo semplicemente rinnovarlo, non è un processo automatico, dobbiamo sottoporre nuovamente il nostro impianto a controlli riguardanti l’emissione di sostanze inquinanti e di fumi: ci sono infatti delle soglie limite stabilite dalla legge e l’esperto preleverà materiale di combustione per effettuare le misurazioni necessarie.
Il Bollino blu caldaia non è burocrazia ma nasce dalla necessità di non emettere inquinanti, di vivere serenamente senza timore di malfunzionamenti.
Bollino blu caldaia nuova
Ribadisco che si tratta di una approvazione obbligatoria da ottenere per tutti i possessori di una caldaia e non può essere rilsciata da una persona qualcunque che pretende di intendersene, possono farlo solo le ditte abilitate. Chi installa una nuova caldaia in particolare deve essere attento e conservare il certificato di conformità dell’impianto (legge 37/2008) oltre che il libretto di impianto della nuova caldaia.
Bollino blu caldaia: prima accensione
Alla prima accensione del nostro impianto, con la prova di efficienza energetica, viene emesso il bollino blu caldaia che non è perenne: dopo 4 anni va rinnovato e ciò comporta una nuova visita di manutenzione e la verifica fumi dopo di ché, se tutto è a posto, otteniamo il bollino.
Questo per la prima accensione in assoluto, dell’impianto, mentre per la prima accensione della stagione, c’è un altro iter. Prima che arrivi il grande freddo, infatti, anche se abbiamo il Bollino blu caldaia, è meglio effettuare una revisione, stile check up, in modo da poter trascorrere un inverno senza preoccupazioni. Almeno per quanto riguarda le temperature.
Anche in questo caso si vanno a verificare i fumi di scarico e le eventuali sostanze inquinanti emesse nell’ambiente. C’è sempre bisogno di un tecnico riconosciuto che testimoni e ci metta la faccia, in questo caso, dopo aver eseguito i controlli previsti, annoterà sul libretto della nostra caldaia quanto fatto, compilando il Rapporto di Controllo Tecnico di Manutenzione.
Bollino blu caldaia : prezzi
I prezzi dei controlli per ottenere il Bollino blu caldaia possono variare da Comune a Comune ma posso fornire delle cifre indicative. Generalmente possiamo trovarci davanti a richieste di denaro che vanno dalle 160 euro alle 200 euro, quote che comprendono la manutenzione ordinaria e il controllo emissione fumi che da solo vale circa 100 euro.
Bollino blu caldaia: frequenza
Fino a prima del 2013, a regolare quanto riguardava il Bollino blu caldaia c’era il decreto legge n.192 del 19 agosto 2005 che specificava come esso fosse da effettuare su richiesta dei cittadini con una periodicità diversa a seconda del tipo di caldaia installata nella casa.
Poi è arrivato il Comunicato n. 69 del 15/2/2013 del Consiglio dei Ministri che ha imposto il controlllo caldaia ogni 4 anni, sempre ogni 4 è necessario effettuare anche la revisione delle caldaie a gas autonome secondo la Direttiva Europea sul rendimento energetico negli impianti termici autonomi.
Intrecciando leggi e indicazioni, ad oggi possiamo tenere presente che il Bollino blu per gli impianti a gas metano o GPL deve essere rinnovato ogni 4 anni, quello per impianti termici a combustibile liquido o solido ogni 2 anni mentre chi ha caldaie superiori a 100Kw ogni hanno deve rinnovarlo effettuando verfiche certificate.
Bollino blu caldaia: inquilino o proprietario
Non è sempre chiaro chi debba provvedere ad ottenere o rinnovare il Bollino blu caldaia e questo può diventare motivo di lite tra vicini o tra proprietari ed affittuari. Chiariamo che è un obbligo per tutti i proprietari di caldaie che hanno provveduto ad installare l’impianto nell’immobile o nel locale ma se l’immobile o il locale è stato dato in affitto, il responsabile dell’impianto, e quindi del Bollino blu caldaia, è l’occupante, anche senza titolo.
Se abitiamo in un palazzo, il responsabile della caldaia condominiale è per legge colui che deve assicurarsi che tutto sia controllato e che il Bollino blu caldaia sia rinnovato secondo le scadenze definite.
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Pubblicato da Marta Abbà il 21 Novembre 2016