Biorisonanza: utilizzo e costi
La biorisonanza è considerata appartenente alla medicina olistica. E’ un metodo terapeutico energetico che sfrutta le onde elettromagnetiche prodotte dalle cellule per curare i disequilibri del corpo. Possiamo chiamarla anche moraterapia, nome nato come acronimo dei cognomi dei suoi inventori, Morell e Rasche, due scienziati che si intestardivano a vedere la persona nel suo insieme e non come semplice somma dei singoli organi. Se non avessero avuto questa visione, la biorisonanza non sarebbe stata inventata. Vediamo ora di che si tratta e a chi potrebbe essere utile.
Biorisonanza: definizione
Per definizione si tratta di una terapia che utilizza a scopo terapeutico le oscillazioni ovvero le frequenze elettromagnetiche che le cellule del corpo di ciascun paziente produce. Non si fa altro che stimolare il corpo affinché si auto regoli e riesca a ritrovare il proprio equilibrio energetico. Si può quindi tranquillamente dire che questa terapia mira all’autoguarigione, la troviamo applicata in presenza di malattie o di disturbi funzionali relativi ai vari organi.
Biorisonanza: utilizzo
“Vari organi” vuol dire tutto e niente, andiamo quindi a capire meglio come una terapia del genere può essere utile e a chi. Va intesa innanzitutto come una pratica appartenente alla medicina “regolatrice” come anche l’agopuntura e l’omeopatia, ciò significa che non darà degli effetti immediati come se prendessimo un farmaco di natura chimica di quelli che ci vengono prescritti dalla medicina tradizionale.
In che contesto possiamo usufruire dell’azione della biorisonanza? Ad oggi sono stati registrati risultati a dire poco eccellenti nel trattamento di patologie auto-immunitarie come le intolleranze alimentari ma anche in casi di neuro-dermatite, asma bronchiale, bronchite asmatica, eczemi cronici e poliartrite.
Possiamo provare questa via “energetica” con ottimismo anche per curare carenze immunitarie, allergie alimentari, allergie inalative, intossicazioni da veleni ambientale o da virus. C’è chi utilizza la biorisonanza per stimolare la cicatrizzazione di ferite post-operatorie oppure per la cura di reumatismi e di dolori di diverse natura come nevralgie, emicranie, cefalee di origine allergica e sindrome mestruale.
Biorisonanza: opinioni
Esistono degli scettici nei confronti della biorisonanza come esistono degli scettici nei confronti della medicina tradizionale e sono proprio questi ultimi che di solito si rivolgono a questo genere di terapie alternative. In generale troviamo la biorisonanza applicata spesso ai bambini oppure a tutti quei soggetti che stanno cercando una soluzione per allergie e intolleranze, malattie circolatorie, stati infiammatori e dolorori, malattie metaboliche o psicosomatiche pare trarne grande beneficio.
Va precisato che questa terapia non è per forza da intendere in contrapposizione alla medicina classica, molto spesso infatti la troviamo utilizzata come metodo integrativo durante le cure tradizionali, ad esempio allo scopo di ridurre la quantità di medicinali da assumere per evitare eventuali effetti collaterali e abbassare il livello di intossicazione nell’organismo.
Biorisonanza: controindicazioni
Trattandosi di una pratica naturale, la biorisonanza risulta priva degli effetti collaterali che si possono invece presentare nel caso di trattamenti farmacologici, oltretutto non è affatto invasiva ed è comoda da fare, non c’è neppure la necessità di spogliarsi o di assumere particolari posizioni. Ci sono però dei casi in cui viene sconsigliata, ad esempio in presenza di soggetti con pace-maker, di persone affette da epilessia grave, di trapiantati o di donne in stato di gravidanza.
Biorisonanza: funzionamento
06Per i più curiosi, in fondo all’articolo, non può mancare qualche accenno a ciò che sta dietro a questa pratica. Tutto si basa sulla legge naturale secondo cui tutti i processi organici di ogni essere vivente sono causati e controllati da oscillazioni elettromagnetiche di diversa frequenza, intensità, durata, e forma d’onda. Fatto sta che ogni cellula vivente emette onde elettromagnetiche che si propagano con la velocità della luce portando con sé informazioni sullo stato della cellula stessa e sui meccanismi utili per il mantenimento di un discreto stato di salute.
Ogni segnale è un mix di informazioni patologiche e fisiologiche ed è specifico e individuale. Nel 1977, il medico tedesco Franz Morell ha abbracciato l’idea di intervenire direttamente sul livello di controllo bioenergetico e ha inventato un apparecchio di biorisonanza capace di captare le oscillazioni dal livello di controllo bioenergetico dell’organismo e di elaborarle in segnali terapeutici individuali. Cosa ancora più importante, è riuscito anche a creare un filtro per separare le frequenze fisiologiche, cioè sane, da quelle patologiche. Proprio grazie a questo è diventato poi possibile andare a lavorare in modo molto più mirato sulle frequenze “malsane”.
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Pubblicato da Marta Abbà il 7 Gennaio 2019