Biopiscina: che cos’è, permessi per realizzarla e come si progetta. Dalla progettazione alla fitodepurazione dell’acqua. Esempi di biopiscine in Italia.
Il concetto della biopiscina comincia a diffondersi anche in Italia dove le piscine biologiche sono spesso conosciute come vasche ecologiche o piscine naturali. Una biopiscina è caratterizzata dal sistema di depurazione che è al 100% naturale: nessun agente chimico ma solo fitodepurazione.
Se per noi italiani la biopiscina rappresenta una novità, in Australia e nel centro e nord Europa queste strutture sono ormai una realtà ben consolidata. In una piscina naturale non si respira alcun odore di cloro e l’acqua non è di un celeste fittizio ma di un verde acqua del tutto naturale. In Italia sono ancora rare le le biopiscine per uso balneabile ma iniziano a incuriosire un pubblico sempre più vaso.
Biopiscina, che cos’è
La particolarità di questi specchi d’acqua artificiali deriva dalla mancanza di un impianto di depurazione che sfrutta agenti chimici come avviene con le classiche piscine. La depurazione delle acque, infatti, si verifica grazie a particolari piante e ghiaia. La regola fondamentale di una biopiscina sta nell’equilibrio dell’ecosistema.
Una biopiscina può essere descritta come uno specchio d’acqua balneabile, realizzato con strutture e elementi di arredo e design tipici delle piscine tradizionali. Le biopiscine vengono descritte come “più facili da gestire” rispetto a una piscina tradizionale ma ciò non è del tutto vero. E’ vero che non esistono robot per la pulizia, non bisogna cambiare filtri o pulire il fondale… ma è pur sempre vero che abbiamo a che fare con organismi viventi (piante) e bisogna mantenere l’ecosistema in perfetto equilibrio così da non incorrere nel problema di alghe o infestazioni varie.
Le cure si concentrano soprattutto nella fase di avvio della biopiscina. Nella fase iniziale, con una cura rigorosa dell’equilibrio dell’ecosistema artificiale creato nell’ambiente acquatico della biopiscina, sarà possibile rendere l’ecosistema “autonomo“.
Un ecosistema autonomo è in grado di risolvere “spontaneamente” e “naturalmente” tutti i problemi che possono compromettere l’equilibrio dello specchio d’acqua (accumulo di mucillagine, proliferazione di alghe…). Per la sua elevata sensibilità, realizzare una biopiscina fai da te non è affatto un compito facile!
Biopiscine in Italia
Si parla di bio-piscina quando le acque non hanno subito alcun trattamento “purificativo” preliminare: una piscina naturalizzata in cui l’acqua è stata trattata con raggi ultravioletti atti a distruggere la carica biologica dell’ambiente acquatico non può essere definita biopiscina.
Si parla di biopiscina quando non si impiegano prodotti chimici per la depurazione. Non è possibile utilizzare neanche prodotti commercializzati come “naturali”.
Attualmente i centri italiani che hanno piscine naturali pubbliche sono 10 e si trovano displocati per tutto lo stivale. Ecco l’elenco dei primi comuni virtuosi che possono vantare una bio-piscina pubblica: Comune di Campo Tures (Bz), Comune di Dobbiaco (Bz), Comune di Luson (Bz), Comune di Corvara (Bz), Comune di Monclassico (TN), Comune di Roana (VI), Comune di Mercallo (Va), Comune di Castelnuovo – Val di Cecina (PI), in costruzione un impianto ad IVREA (TO).
Vantaggi di una biopiscina
Le biopiscine, a differenza delle piscine tradizionali, non sono sensibili alla stagionalità. Se una piscina artificiale è tenuta coperta durante l’inverno, la biopiscina funziona bene e si mantiene in equilibrio anche in inverno!
L’acqua di una biopiscina è sicuramente “più pura”, la pulizia avviene mediante la fitodepurazione, cioè lo specchio d’acqua ospita piante in grado di eseguire una finissima microfiltrazione dell’acqua.
Le biopiscine si possono adeguare in qualsiasi contesto, dallo stile ultramoderno alla casa di campagna. Finita la fase di avviamento iniziale e, una volta stabilito l’equilibrio dell’ecosistema, i costi di manutenzione sono ridotti rispetto a quelli che richiede una piscina tradizionale.
La presenza di una piscina naturale fa aumentare la valutazione economica dell’immobile e aggiunge un forte valore estetico.
Per il mantenimento dell’equilibrio della piscina naturale non ci si affida completamente alla natura: occorrono pompe di movimentazione dell’acqua collegate a un impianto elettrico e idrico. Queste pompe muovono l’acqua spostandola verso una zona filtrante composta dalle piante fitodepuranti e da materiale filtrante come una particolare ghiaia.
Progettare una biopiscina
Progettare una biopiscina non è affatto un lavoro semplice quindi il fai da te è assolutamente sconsigliato. Chi vuole approcciarsi alla progettazione di biopiscine può documentarsi e partire dai materiali d’impiego e dai disegni tecnici.
Per approfondire il tema della progettazione delle piscine naturali vi invitiamo a leggere manuali dedicati. Tra i vari volumi disponibili in commercio, un testo che mantiene un approccio tecnico volto alla progettazione è il libro “Biopiscine. Progettazione ed esecuzione“. Questo testo si compra su Amazon al prezzo di 25,50 euro con spese di spedizione gratuite (13,90 euro in formato Kindle) e approfondisce anche il tema della normativa legata alla costruzione di una biopiscina (permessi che servono per realizzarla). Il libro non lascia nulla al caso, dai filtri lavici ai microrganismi, dalla ghiaia alle piante… Infatti, nella progettazione di una piscina naturale nulla deve essere lasciato al caso.
Per tutte le informazioni e per leggere l’introduzione al libro, vi rimandiamo alla pagina Amazon: Biopiscine. Progettazione ed esecuzione.