Biometano fonte di reddito: se ne parla ad Agroenergia
La produzione di biometano da biomasse agricole può diventare uno strumento di integrazione di reddito per gli agricoltori. Tre le modalità incentivate: immettere il biometano in rete a un prezzo interessante per il produttore; usare il biometano come biocarburate per autotrazione (con un bonus per chi crea stazioni di rifornimento); usare il biometano per la produzione combinata di elettricità e calore tramite impianti di cogenerazione.
Ad aprire strada è il recente decreto sul biometano, il metano verde ricavato dalle biomasse dell’agricoltura, inteso come prodotto dalla digestione anaerobica delle matrici costituite da sottoprodotti o prodotti di origine biologica. È esclusa, almeno per il momento, la possibilità di usare biometano prodotto da rifiuti solidi urbani non differenziati, dal trattamento di fanghi e dai gas provenienti dalle esalazioni delle discariche.
A conti fatti, l’utilizzo del biometano come carburante per l’autotrasporto sembra la prospettiva più attuabile e conveniente nell’immediato. Di questa oponione è per esempio Piero Mattiolo, amministratore delegato di Agroenergia – mostra convegno annuale in calendaio il 13 e 14 a Tortona (Alessandria) – che presentando l’evento ha sottolineato come tutti i Paesi più avanzati stiano valorizzando l’utilizzo del biometano nei trasporti.
L’appuntamento 2014 di Agroenergia assume un’importanza tutta particolae perché è la prima occasione in cui i temi del biometano e del biogas verranno discussi pubblicamente in Italia dopo la firma del decreto che definisce le linee della produzione incentivata. E in attesa delle indicazioni europee circa le specifiche di qualità del biogas che sarà possibile immettere in rete o utilizzare o vendere per autotrazione, anche in proprio da parte degli agricoltori-produttori di biogas che vorranno realizzare stazioni di rifornimento diventando distributori di biocarburante.
Qualche numero. Oggi in Italia il settore biogas e biometano dà lavoro a 14.500 persone e conta 600 imprese, facenti capo per l´80% facenti a società o gruppi italiani. Gli impianti sono quadruplicati di numero nell’arco di un quinquennio, dai 240 del 2009 ai 1000 e oltre del 2013. Il comparto delle agroenergie è in fermento in previsione degli sviluppi futuri e la discussione è vivace anche fra chi ipotizza un modo futuro completamente elettrico (con prevalenza di fotovoltaico ed eolico) e considera biogas e biometano solo uno step intermedio.
Gratuita la partecipazione ad Agroenergia a Tortona il 13-14 febbraio.
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Pubblicato da Michele Ciceri il 5 Febbraio 2014