Biogas e compost dalla FORSU

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La Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani, comunemente Forsu, può essere trattata con processi industriali di digestione anaerobica da cui si ottengono biogas per la produzione di energia elettrica e termica e sottoprodotti come compost e ammendanti per il terreno. In questo modo la Forsu diventa una risorsa per le città, l’economia e un ambiente sostenibile.

La digestione anaerobica è un processo di degradazione che può utilizzare substrati di vario tipo, da colture dedicate a rifiuti zootecnici, da fanghi di origine civile ai sottoprodotti di origine alimentare, alla Forsu. Quest’ultima è tra le sorgenti più interessanti perché è la più disponibile e perché il suo trattamento per produrre energia e compost stimola in parallelo la raccolta differenziata dell’umido. Esistono anche biodigestori da casa per la produzione domestica di biogas come il biodigestore ARTI usato nei paesi in cui la distribuzione dell’energia è un problema.

Il trattamento della Forsu è certamente una risorsa per la collettività, e la sua efficacia potrebbe aumentare limitandone gli ostacoli. Uno dei principali, come è stato sottolineato nel corso del convegno sulla ‘risorsa rifiuti’ organizzato a Milano dal CNR, è che la trasformazione della Forsu proveniente dalla raccolta dell’umido implica una laboriosa fase di pre-trattamento allo scopo di eliminare le impurità. Ciò significa che se tutti noi facessimo meglio la selezione dell’umido in casa, l’intero processo funzionerebbe meglio e costerebbe meno.

Negli impianti già esistenti per il trattamento dei rifiuti organici – al convegno del CNR erano presenti Austep, Hera Ambiente e Biotec Sistemi – la Forsu urbana è pretrattata a lungo per eliminare elementi estranei come plastica, sabbia, inerti di vario genere e vetro e poi indirizzata alla digestione anaerobica che a seconda del processo industriale può essere umida (con l’aggiunta di acqua per l’ottenimento di una polpa organica) o secca (senza l’aggiunta di acqua).

In entrambi i casi il risultato della digestione anaerobica della Forsu è la produzione di un biogas ricco di anidride carbonica e metano con cui si può produrre energia elettrica e termica destinabile in piccola parte all’autoconsumo della centrale di trattamento e per la parte maggiore alla rete pubblica. Il sottoprodotto del processo è un digestato da cui, attraverso una successiva fase aerobica, si possono ottenere compost e ammendanti per il terreno.

La qualità dei sottoprodotti della digestione anaerobica della Forsu è un altro aspetto molto delicato. Il compost ottenuto in molti casi non ha gli standard qualitativi dei migliori terricci tradizionali e dai coltivatori professionisti è guardato con sospetto. Sull’utilizzo diretto del digestato come ammendante da spargere nei campi esistono invece forti polemiche. Anche la creazione di centrali a biogas, soprattutto quando la sorgente consiste in colture dedicate, è osteggiata in Italia da una parte dei coltivatori e al centro di controversie legali.

Al convegno sui rifiuti come risorsa organizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche è intervenuto anche l’assessore all’Ambiente del Comune di Milano Pierfrancesco Maran, che ha parlato della raccolta dei rifiuti come nuova opportunità per Milano verso EXPO 2015. A Milano la raccolta differenziata della Forsu è iniziata nel 2012 e a distanza di un anno sta per essere estesa a tutta la città.

Il Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari del CNR organizza un master in “Energia e bioprodotti da biomassa per la gestione sostenibile delle filiere produttive”.

Pubblicato da Michele Ciceri il 1 Dicembre 2013