Bioeconomia e futuro a BioEnergy
Bioeconomia è l’insieme delle attività legate alla trasformazione delle risorse biologiche rinnovabili e dei rifiuti biodegradabili in prodotti a valore aggiunto. Per esempio in alimenti, mangimi, bioenergie, bioprodotti e semilavorati chimici. Oggi la bioeconomia è in forte espansione e rappresenta, quando è pulita, una splendida opportunità da tutti i punti di vista.
Fulcro della bioeconomia è il mondo agricolo, un settore che con i suoi mille rivoli genera in Europa un fatturato di 2.000 milioni di euro e dà lavoro a 22 milioni di persone. E non a caso è il mondo agricolo il protagonista di BioEnergy che torna alla Fiera di Cremona (25-27 febbraio) in contemporanea con altri due importanti eventi della bioeconomia: Food Waste Management Conference e Green Chemistry Conference Exhibition.
Realizzati in collaborazione con Chimica Verde, Legambiente e AITA, i tre eventi portano all’attenzione del pubblico le soluzioni più innovative in tema di produzione di energia da fonti rinnovabili, gestione e riutilizzo dei sottoprodotti di origine alimentare e chimica pulita.
A BioEnergy un focus su manutenzione ed efficientamento degli impianti di biogas. Dopo le numerose installazioni degli ultimi anni, ora l’attenzione è sul mantenimento e l’ammodernamento con le tecnologie più efficienti. In Italia esistono 994 impianti di biogas per una potenza installata complessiva di 750 MW (fonte GSE): il mercato è interessate e ricerca professionalità specializzate.
Green Chemistry Conference Exhibition è il palcoscenico di un settore che si sta dimostrando uno dei più interessanti per sviluppare nuovo business a fianco dell’attività Agricola. Un dato: nel 2008 il mercato di bioplastiche, biolubrificanti, tensioattivi vegetali e biosolventi valeva 20 miliardi di euro in Europa. Nei prossimi sei anni, secondo le previsioni, il fatturato raddoppierà di valore e l’occupazione passerà da 50mila a 93 mila addetti.
Food Waste Management Conference è il salone dedicato alla gestione degli sprechi e dei sottoprodotti dell’industria agroalimentare. Le risorse a disposizione in Italia sono impressionanti: 10 milioni di tonnellate/anno di frazione organica dei rifiuti urbani; 1 milione di tonnellate di scarti di macellazione; 5 milioni di tonnellate di scarti agro-industriali; 8,5 milioni di tonnellate di residui colturali. Le potenzialità di business sono enormi.
Pubblicato da Michele Ciceri il 17 Gennaio 2015