Biobutanolo, il tesoro dei trasporti
Il biobutanolo è uno dei protagonisti sul palcoscenico dei biocarburanti; noi di IdeeGreen.it lo definiamo ironicamente “il gemello buono del butanolo”, non tanto per il suo impiego quanto per la sua sintesi. La produzione del biobutanolo avviene mediante metodi fermentativi che hanno trovato un’ottima resa grazie all’impiego di due batteri in serie, il Clostridium acetobutylicum e il Clostridium tyrobutiricum.
Tale meccanismo di sintesi è stato sviluppato dall’azienda statunitense Environmental Energy Inc. che da un metro cubo di mais in granella riesce a ottenere dai 260 ai 270 litri di biobutanolo, i “prodotti di scarto” di questa lavorazione sono etanolo e idrogeno, entrambi facilmente commercializzabili.
Il biobutanolo ha un elevato contenuto energetico tanto da essere il biocarburante più performante, supera l’etanolo, il biodiesel, il metanolo e… ha una potenzialità identica a quella della benzina fossile. Il suo profilo ambientale è ancora migliore: il biobutanolo ha una bassa pressione di vapore, ciò non solo consente un’ottima miscibilità con la benzina (si può miscelare biobutanolo alla benzina senza rischio di stratificazione o separazione e soprattutto senza dover apportare particolari modifiche ai sistemi di alimentazione delle automobili), aggiunge un nuovo risvolto positivo non causando l’innalzamento delle emissioni di composti organici volatili come accade impiegando etanolo. I biocarburanti non sono tutti “buoni con l’ambiente”, alcuni causano grossi danni al momento della produzione e altri al momento della combustione innalzando l’emissione dei voc.
La bassa pressione di vapore del biobutanolo rende questo biocombustibile 13,5 vole meno volatile rispetto alla benzina. Inoltre è più efficiente rispetto alle miscele benzina-etanolo: con il biobutanolo si ridurrebbe il consumo con più chilometri per ogni litro di carburante.
Grazie alle sue caratteristiche, il biobutanolo potrebbe essere facilmente introdotto nel settore dei trasporti: essendo miscibile all’acqua riuscirebbe a essere distribuito dalle classiche pompe di benzina, non richiede alcuna modifica ai serbatoi e neanche ai motori delle vetture. I test ufficiali attestano una percentuale massima di miscela con benzina pari al 15% di biobutanolo. Ciò significa che per ogni 100 litri di carburante, 85 sarebbero dati da benzina e 15 da biobutanolo. Mettendo da parte queste stime ufficiali, tra i forum ed esperienze di settore, non sono rari i casi documentati (non ufficiali) di persone che hanno utilizzato –senza apportare alcuna modifica al motore della propria vettura necessaria anche con miscele a bassa percentuale di bioetanolo– miscele di benzina e biobutanolo dove la percentuale del biocumbustibile supera il 50%!
Pubblicato da Anna De Simone il 12 Novembre 2013