Biciclette in bambù, caratteristiche
Le biciclette di bambù presentano una leggerezza e una resistenza paragonabile a quella delle classiche biciclette in lega d’alluminio. Una bicicletta in bambù si distingue dalle comuni realizzazioni per la particolare materia prima con cui è realizzato il telaio: se in una bici convenzionale i tubi sono saldati tra loro e costituiti da leghe metalliche (acciaio, alluminio o materiali di sintesi come fibra di carbonio), in queste particolari biciclette il telaio è costituito da segmenti di canna di bambù.
La produzione e la commercializzazione di biciclette in bambù occupa un segmento di nicchia nella manifattura ciclistica, settore che trova un piccolo spazio anche tra i produttori italiani.
In passato vi abbiamo già parlato della bamboocycle, la bici in bambù dal costo di 600 euro che vede un telaio costituito da canne di bambù tenute insieme da giunti di acciaio rinforzato con fibre di carbonio.
I prezzi delle bici di bambù non sono sempre così morbidi, anche perché spesso si tratta di bici artigianali realizzate su misura. Per risparmiare sul prezzo, alcune atelier organizzano laboratori e workshop a pagamento di breve durata durante i quali i partecipanti, sotto la guida di esperti, possono realizzare da sé una bici di bambù completa e su misura.
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Il bambù è un materiale naturale e destinato a “biodegradarsi”, per tale motivo, prima di essere impiegato come materiale principale di un telaio per biciclette, dovrà essere trattato. Esistono diversi metodi per trattare le canne di bambù e renderle resistenti e durevoli nel tempo. Tra i metodi più utilizzati figura il trattamento termico del legno, eseguito mediante la tradizionale affumicatura oppure più moderne fiaccole a gas o forni.
L’assemblaggio del telaio in bambù si serve di diversi sistemi di giunzione. Uno dei primi modelli usava giunti metallici che venivano serrati attorno al “tubo” di bambù. Il modello bamboocycle impiega, analogamente, giunti in acciaio rinforzato con fibra di carbonio, ma non mancano giunti in fibre naturali come stoppa e canapa o altri materiali come fibra di vetro impregnate con resine epossidiche o poliuretaniche. Per prevenire danni dovuti al contatto con l’acqua e per proteggere dall’attacco di insetti xilofagi, il telaio di bambù, una volta assemblato, può essere finito con un trattamento che lo riveste con un film superficiale di poliuretano.
Come premesso, anche in Italia la produzione di bici in bambù ha attecchito: a produrle, a mano e con metodo artigianale, è una giovane start-up siciliana, la Bambooryist. La Bambooryist nasce in una regione come la Sicilia, dove la tradizione della lavorazione del legno e di materiali naturali ha radici ben lontane, basterà pensare al carretto siciliano già diffusissimo nel XIX secolo.
La bicicletta Bambooryist presenta un telaio realizzato con 8 canne di bambù giuntate tra loro con una struttura molto semplice. L’unico neo sembrerebbe essere il prezzo: la bici in bambù made in Italy può essere portata a casa a prezzi che variano da 690 euro (per solo il telaio) fino a 1200 euro per la bicicletta completa singlespeed.
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Pubblicato da Anna De Simone il 21 Dicembre 2014