Bici senza catena, cosa sono e come funzionano
Hai mai sentito parlare delle bici senza catena? Credi che siano una recente evoluzione nel mondo delle due ruote? Ebbene, non né così!
Anche se non tutti ne sono a conoscenza, le moderne bici senza catena non sono altro che una lontana evoluzione dei primi esemplari della Laufmaschine, lanciata all’inizio del 1800. La bicicletta in questione era veramente senza catena ed era anche fedele al termine “a motore umano”, considerato che la persona che utilizzava questo veicolo doveva letteralmente spingere la bicicletta con i piedi per terra mentre si sdraiava a petto in giù sulla stessa.
Certo, oggi giorno per bici senza catena si intendono dei modelli molto più evoluti, ma è comunque interessante sapere che nel corso del tempo sono state numerose le innovazioni in questo ambito. Scopriamole insieme.
Bici senza catena con pedalata diretta
Un primo step evolutivo piuttosto importante arrivò nel momento in cui si crearono le prime biciclette a pedalata diretta, che avevano la guarnitura dei pedali fissata direttamente al mozzo della ruota. È molto probabile che tu possa riconoscere i primi esemplari di queste bici, per via dell’enorme ruota anteriore e della minuscola ruota posteriore.
Le biciclette Shaft Drive
Verso la fine dell’era dei velocipedi (inizio del 1900) furono concepiti i primi sistemi di trasmissione ad albero per biciclette.
Uno dei primi fu la bicicletta ad albero Quadrant, che era azionata da un ingranaggio a rulli incrociati, con una sola marcia. A metà del 2000 furono invece realizzate biciclette ad albero con più di una marcia, come la bicicletta pieghevole con trasmissione ad albero Sussex, che aveva ben tre marce. Le biciclette avanzate Shimano sono uscite invece solamente nel 2009, con produzione a 7 e 8 marce.
La bicicletta con sistema ad albero
Un sistema ad albero è in realtà piuttosto semplice nella sua ingegneria. La trasmissione ad albero è infatti essenzialmente un pezzo meccanico che trasferisce la potenza e, nel caso di una bicicletta senza catena, funziona trasferendo la potenza dai pedali alla ruota posteriore attraverso una combinazione di ingranaggi, un’asta dell’albero e cuscinetti, tutti alloggiati all’interno di un involucro di alluminio per proteggere i componenti dalle intemperie.
A differenza delle biciclette a catena convenzionali, i sistemi di trasmissione ad albero fanno meno rumore, offrono un cambio più fluido e durano più a lungo. Inoltre, non bisogna più preoccuparsi di catene grasse e arrugginite.
Altri tipi di bici senza catena
Altri due tipi classici di biciclette senza catena sono la bicicletta Treadle e la bicicletta con trasmissione a cinghia. Queste ultime non utilizzano un deragliatore a catena, ma una cinghia di distribuzione (simile all’albero a camme della cinghia) per trasferire la potenza attraverso una guarnitura a pedale anteriore e un meccanismo di supporto del cambio nel mozzo della ruota posteriore. La bicicletta Treadle utilizza un meccanismo simile a quello di una macchina da cucire a pedale e la prima del suo genere è stata la bicicletta Kirkpatrick Macmillan, che era una trazione posteriore azionata da un pedale a pedale.
Quindi, venne la bici senza catena Hildick, che consisteva di tre ingranaggi di diverse dimensioni, allineati insieme per alimentare la ruota posteriore. Anche se non ci sono molte immagini di questo particolare sistema di trasmissione ad albero, la sua scomodità presunta non sembra aver supportato la propria fortuna nel corso della storia.
Altri tipi più recenti di bici senza catena
Per fortuna, altri tipi di bici senza catena, più semplici e leggeri, sono poi giunti sul mercato, come la bici a corda e la bici idraulica.
In più, in tempi più recenti, una start up danese chiamata Ceramicspeed, ha lacniato Driven, la prima bici senza catena moderna, che usa un sistema di trasmissione con cuscinetti a bassissimo attrito.
Si tratta di un sistema di trasmissione a cuscinetti molto simile a quello dei pattini a rotello. Il primo prototipo era stato lanciato nel 2018, e da allora la Ceramicspeed ha perfezionato il proprio progetto fino ad arrivare alla commercializzazione del prodotto.
In sintesi, senza voler scendere in eccessivi tecnicismi, possiamo ben rammentare come la trasmissione avvenga attraverso un albero super leggero che è dotato a ciascuna estremità di una serie di cuscinetti in ceramico. L’albero insiste a sua volta sulla ruota dentata anteriore, e posteriormente su un sistema di ingranaggi che sostituiscono i pignoni delle bici più tradizionali.
In questo modo la start up europea sostiene di poter garantire una riduzione dell’attrito pari al 49% rispetto ai migliori sistemi a catena e deragliatore che sono attualmente in commercio, e che l’efficienza energetica risulta essere praticamente raddoppiata.
Certo, questa tecnologia non è proprio disponibile a buon mercato, visto e considerato che il modello maggiormente economico di queste bici senza catena ha un prezzo di poco inferiore ai 2.000 dollari, rendendo dunque questi modelli ancora alla portata di non troppe persone.
In futuro, però, il numero dei concorrenti dovrebbe incrementare, con conseguente abbassamento dei prezzi di mercato, e maggiore diffusione di tali modelli.
Pubblicato da Anna De Simone il 14 Dicembre 2020