Biancheria intima biologica
La biancheria intima biologica, proprio al pari di una cena a km zero, fa bene all’ambiente! La biancheria intima biologica consiste in capi realizzati esclusivamente con materiali naturali. Per la produzione della biancheria intima biologica sono ampiamente diffuse fibre vegetali, ne è un esempio la lingerie di canapa.
La diffusione dei tessuti organici non è così recente: già nel 1990 si iniziava a parlare di green fashion, biancheria intima biologica e tessuto rispettosi per l’ambiente, gli stessi Standard per il Tessile Biologico (Global Organic Textile Standards – GOTS), sono stati ufficializzati nel 1998 dal IFOAM International Federation of Organic Agriculture Movements.
Questi standard, tutt’oggi, sono uno strumento di controllo e verifica degli aspetti sociali e ambientali coinvolti nella filiera produttiva di un capo tessile biologico, biancheria intima inclusa. Anche i processi di trasformazione delle fibre naturali biologiche, compreso l’uso di tinture impiegate nella colorazione dei capi, devo rispettare precisi requisiti.
Biancheria intima biologica
In Italia il consumatore, oltre a poter trovare la certificazione GOTS, può imbattersi in quella ICEA. La certificazione ICEA acquisisce il regolamento e gli standard per il Tessuto Biologico stabiliti dal GOTS. Esistono diverse forme di certificazione biologica dei tessuti. La biancheria intima etichettata come “Biologica” deve avere un contenuto di fibre naturali di almeno il 95 per cento e proveniente da agricoltura biologica. Il rimanente 5 per cento può essere composto da fibre naturali non certificate come biologiche -quindi fibre diverse dalle rientranti 95 per cento- e/o da fibre artificiali e sintetiche.
In alternativa, sull’etichetta della biancheria intima venduta come biologica, può essere presente la dicitura “fatti con tot% di Fibre Biologiche”. In questo caso, il contenuto di fibre naturali da agricoltura biologica deve essere di almeno il 70 per cento, il rimanente 30 per cento può essere composto da fibre naturali e da non più del 10 per cento di fibre artificiali (sintetiche). Il restante 20 per cento deve essere costituito da fibre naturali non certificate come biologiche.
Nella foto di apertura in alto, un capo della collezione intimo Baciditrama, totalmente realizzata con cotone biologico certificato Icea. Il fiocco arriva da coltivazioni biologiche controllate, filato e tessuto in Italia, nel rispetto dell’ambiente e della manodopera, senza sfruttamento di alcun tipo.
Pubblicato da Anna De Simone il 12 Luglio 2014