Bhutan l’impero dell’agricoltura biologica

C’era una volta un piccolo paese asiatico la cui economia era basata esclusivamente sull’agricoltura. Un giorno il paese decide di sorprendere tutto il mondo e dichiarò di essere il primo Stato al mondo con le carte in regola per diventare la prima nazione BIO del globo. Un paese 100% biologico.

Stiamo parlando di un piccolo regno nei pressi dell’Himalaya, il Bhutan, stretto tra i due giganti asiatici, Cina e India. Bhutan ha da tempo sviluppato una particolare attenzione alla tutela ambientale e al benessere. Non a caso qui è stato Il PIL (prodotto interno lordo) è stato sostituito con il cosiddetto FIL (felicità interna lorda), questo per costruire un approccio che insieme allo sviluppo economico calcola il benessere psicofisico della collettività.

Fino al 1999 la tv era stata bandita per preservare la cultura locale dalle influenze straniere. Recentemente le autorità hanno imposto il “giorno del pedone”, il martedì, per vietare la circolazione delle auto. Che cosa vuole prefiggersi ora questo piccolo paese sperduto nel nord-ovest asiatico? Adesso, l’obiettivo è quello di bandire man mano entro i prossimi dieci anni i prodotti chimici nel settore agricolo. In questo modo tutta l’agricoltura sarà biologica al 100%. Per cominciare il governo ha già deciso di vietare pesticidi per gli alimenti di base quali patate e frutta.

Questa prospettiva offre l’opportunità ai contadini di lavorare anche in povertà, i cittadini non hanno la possibilità economica di usare dei prodotti chimici per coltivare i campi. Un limite che si potrebbe rivelare una scelta vincente oltre che necessaria con una produzione sostenibile, economica e rispettosa del territorio.

È una favola? No, è Greeneconomy!
Bisognerà tuttavia capire come persuadere i grandi produttori agricoli del paese, quelli più organizzati e moderni. Favoriranno l’agricoltura biologica contro la regola del business? Non sarà semplice visto che producono grossi quantitativi di mele, mandarini e patate che esportano nei paesi vicini.

A contendersi il primato però c’è anche l’l’isola autogestita di Niue, nell’oceano Pacifico meridionale, anche qui  sembra che l’obiettivo sia quello di convertirsi interamente al biologico entro il 2015-2020. Sara il Bhutan l’impero della qualità alimentare?

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